Alessio Secco e Gianluca Pessotto, hanno presenziato oggi alla 36esima edizione del Premio Nazionale Torretta "destinato a tutti coloro che con il loro lavoro contribuiscono all'esaltazione dell'arte, della cultura, della solidarietà, del volontariato e dello sport e ad elevarne i contenuti". Tra i premiati il direttore sportivo bianconero e Giorgio Chiellini, anche se il difensore toscano non era presente alla cerimonia perchè reduce dall'operazione al naso subita stamane. E' stato così il team manager Pessotto a ritirare il suo riconoscimento.
A margine della manifestazione, Alessio Secco ha parlato del difficile momento della Juventus e dei recenti episodi di razzismo nel calcio. Il ds juventino ha difeso il lavoro dell'allenatore bianconero, ribadendo il medesimo concetto espresso nel pomeriggio dal presidente Blanc: "Inter e Bayern decisive per le sorti di Ferrara? Assolutamente no, perché lui ha tutta la fiducia della società", ha dichiarato Secco.
Successivamente al giovane dirigente torinese è stato chiesto un parere sulla crisi dei brasiliani: "Un giudizio su questi giocatori, che sono di valore assoluto, datelo voi, andando a riprendere i titoli dei giornali di fine agosto - ha replicato il ds bianconero -. E’ vero che si può e si deve fare meglio, ma questo discorso vale per tutti, siamo una squadra e non c’è nessuno che abbia più responsabilità di altri. Felipe Melo? Lo ricomprerei anche adesso".
Il direttore sportivo ha indicato la strada per uscire da questa delicata situazione: "Non mi addentro sul piano tecnico perché sono competenze dell’allenatore. Dico che bisogna restare uniti e lavorare ancora di più e meglio di quanto fatto finora".
Il discorso si è poi spostato sul caso Balotelli: "Se è possibile di fronte a nuovi cori razzisti, un'azione congiunta tra i capitani di Inter e Juventus? Ieri a Cagliari non è stato preso di mira Balotelli, ma il nostro Sissoko - ha fatto notare Secco -. Faremo le nostre considerazioni lì, sul momento. Tutti i nostri giocatori sono responsabili e responsabilizzati e credo che i tifosi della Juve non possano essere etichettati come razzisti. E' giusto che le contromisure siano prese non tenendo a mente un'unica partita di campionato. Nel momento in cui sono successe cose spiacevoli, la Juventus è intervenuta in prima persona mediante il suo presidente, Buffon e il sottoscritto, per censurare un certo tipo di atteggiamento. Nella lotta al razzismo la Juve è impegnata in un discorso di ampio respiro e tutti gli operatori dovrebbero lavorare per questo, a partire dalla stampa", ha concluso Secco.