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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeLun 7 Mar 2011 - 18:18

PRIORESCHI (LEGALE MOGGI): "Processo di NAPOLI a rischio azzeramento se viene ricusata la CASORIA!! Se ad alzare la voce fosse qualcun altro..."


Ai microfoni di Radio Power Station nel corso della trasmissione "Tutti pazzi per la Juve" è intervenuto l'avvocato Maurilio Prioreschi, legale difensivo di Luciano Moggi al Processo di Napoli.

Avvocato bentornato ai nostri microfoni. Premettiamo che noi non compriamo più questo giornale ormai dal 2006, ma qui in redazione abbia sotto mano un articolo della Gazzetta dello Sport che dice: "I pm di Napoli ricusano la Casoria". Ci può spiegare questa richiesta da parte dei pubblici ministeri?

“E' la seconda volta che i pubblici ministeri di Napoli presentano una dichiarazione di ricusazione nei confronti del presidente Casoria. E' un'iniziativa di una gravità assoluta perchè credo che nella storia giudiziaria di questo Paese non sia mai successo che un pubblico ministero ricusi per due volte lo stesso giudice nell'ambito del medesimo processo. E' comunque un'iniziativa che denota due circostanze: la prima è che i pubblici ministeri hanno evidentemente il timore di perdere questo processo. La seconda, che è collegata alla prima, è che avendo paura di perdere cercano di dilatare il più possibile i tempi entro i quali arrivare ad una sentenza di primo grado.
Questa iniziativa la leggo in questo modo perchè i motivi che sono stati dedotti a sostegno della dichiarazione di ricusazione, non sono motivi che il codice di procedura penale vede come reali motivi di ricusazione. Sostanzialmente non è nemmeno corretto quello che scrive la Gazzetta dello Sport che non c’è serenità di giudizio, la Casoria avrebbe interessi ad assolvere gli imputati… Alla base di questa ricusazione ci sarebbero una serie di contrasti tra giudici all'interno di tutta la nona sezione del tribunale di Napoli presieduta dalla dottoressa Casoria. Tutto nasce da un esposto che i giudici della nona sezione hanno fatto al CSM contro il loro presidente e il CSM ha fissato nei confronti della Casoria un procedimento disciplinare, in cui sono testi anche i pm Narducci e Capuano. Ora il fatto che ci siano dei contrasti all'interno di un tribunale è oggetto di decisione da parte del CSM ma certamente non è oggetto di ricusazione perchè il CSM nel procedimento disciplinare può rilevare un'incompatibilità ambientale del presidente Casoria e trasferirla ad altra sezione, ad altro tribunale. Ma certamente con la decisione del processo Calciopoli il presunto contrasto tra giudici non ha nulla a che vedere ne è previsto dal codice come motivo di ricusazione. Aggiungo a conferma della gravità dell’iniziativa dei PM che questo procedimento disciplinare si deve ancora celebrare. Questi fatti avrebbero dovuto rimanere riservati proprio per la tutela del buon nome della Magistratura di Napoli.”

Può aggiornare tutti coloro che vogliono giustizia su quello che è successo nelle ultime settimane, sul perito Porto e quant’altro?

“Qui ogni giorno ne vediamo una nuova, insomma. Pensavo di averle viste tutte in 25 anni di carriera e invece... Il perito Porto ha detto che non riusciva a trovare alcune nostre telefonate ancorché i criteri di immigrazione delle telefonate sono sempre stati gli stessi che noi abbiamo utilizzato, quindi non si capisce perchè alcune si ed altre no. Ma noi nell'ultima udienza abbiamo fornito ancora una volta l’elenco con tutti i numeri, i progressivi delle intercettazioni, le date, gli interlocutori e adesso speriamo finalmente che riesca a trovare anche le ultime 27 telefonate che non riusciva a trovare e che tra l'altro sono particolarmente importanti.”

Quanto c'è il rischio che si allunghi ancora il tempo per la sentenza?

“Il rischio c'è perchè il codice prevede che il giudice ricusato non può emettere sentenza o concorrere ad emettere sentenza. Può fare attività istruttoria ma non può emettere sentenza. Non solo, i pm in questa richiesta di ricusazione hanno richiesto alla Corte d'appello di ordinare la sospensione del procedimento.”

Se venisse approvata la ricusazione della Casoria il processo si azzererebbe?

“Eh si, purtroppo. Si azzerebbe il processo e si rinizierebbe da capo, a meno che tutte le parti non danno il consenso ad utilizzare gli atti già compiuti. Stavolta la ricusazione riguarda solo la Casoria quindi si cambierebbe il presidente e non i giudici, ma francamente...”

Come si è giustificato il PM dopo aver dichiarato “piaccia o non piaccia non ci sono altre telefonate” alla luce di quanto è poi emerso in questi mesi?

“Se io avvocato avessi fatto un errore di questo genere a danno di un mio cliente a quest’ora stavo ancora scappando….”

Un'altra cosa che terrorizza i tifosi che vogliono giustizia è la possibilità che il Parlamento possa approvare la legge sul processo breve. Se passasse questa legge che rischio correrebbe il processo di Napoli?

“Se la formulazione fosse identica a quella precedente all'estate sarebbe un processo praticamente morto, perché sono ampiamente decorsi i termini previsti per la fase dibattimentale.”

Quindi ci sarebbe prescrizione per tutti?

“No, ci sarebbe decadenza...”

E se passasse questa legge quindi i giornali continuerebbero a dire che Moggi è stato salvato solo grazie alla decadenza?

“La stampa e i media possono dire quello che vogliono ma quello che è avvenuto in 2 anni a Napoli è sotto gli occhi di tutti e solo che è in malafede non lo vede o non lo racconta.”

L’ha colpita la testimonianza di Fabio Monti del Corriere della Sera la settimana scorsa?

“Qui il problema è questo: un conto è essere sentiti da soli dal pubblico ministero e un conto è essere sentito a dibattimento quando ci sono gli avvocati della difesa che certe cose ai pubblici ministeri non le consentono di far affermare perchè le testimonianze si fanno sui fatti e non sulle chiacchiere o sulle confidenze. Questo è un processo in cui nella fase delle indagini preliminari sono state verbalizzate in violazione delle norme del codice di procedura penale impressioni e valutazioni. Ecco questo il codice non lo consente. Purtroppo sia i Carabinieri che i pubblici ministeri hanno fatto invece verbalizzazioni di questo tipo. E' chiaro che a dibattimento l'avvocato non consente di dire al giudice "la mia sensazione è questa". Bisogna riferire i fatti, se tu hai visto, hai sentito. Non un fatto che ti ha riferito un altro… Non le chiacchiere”

Ipotesi di radiazione sportiva di Moggi. Si può radiare una persona che non fa più parte di quel mondo?

“No, perché Moggi non fa più parte di questo ordinamento. Ma poi con quale faccia, dopo tutto quello che è emerso, parlano ancora di questa radiazione invece di fare procedimenti disciplinari a quelli che parlavano continuamente. Non ho paura di fare nomi. C’è addirittura Copelli, abbiamo visto tutti in che rapporti era con Meani, che è ancora in servizio e va ancora a fare l’assistente al Milan!! Ma io mi domando ma in Federazione cosa fanno?”

Ci riferiscono sul forum tifosibianconeri.com che Ferrajolo, presidente dell’Ussi, avrebbe detto che i tifosi della Juventus rivogliono Moggi perché vogliono tornare a vincere anche rubando?

“Se ha davvero detto così quereleremo anche Ferrajolo. Chiederemo alla radio la registrazione del suo intervento. Errare è umano, perseverare è diabolico….Io credo che Calciopoli sia stata un’allucinazione collettiva dovuta a delle informative costruite ad hoc e delle intercettazioni selezionate ad hoc per colpire Moggi e la Juve. Qualcuno in Federazione dovrebbe avere il coraggio di dire ABBIAMO SBAGLIATO! ”

L’amarezza di questo processo di Napoli è anche e sopratutto vedere come vengono riportate poi le udienze dai media. Nessuno ad esempio ha fatto notare che Minotti ha confermato nella sua testimonianza giurata che Sacchi, uno di quelli che si è erto a palatino della giustizia in questi anni, andava a cena con Bergamo e Tanzi. Ma se la Juventus si fosse schierata dalla vostra parte nel processo, a livello mediatico la risonanza di questo processo sarebbe stata più importante?

“Ritengo proprio di si. Certamente se ad alzare la voce non fosse solo l’avvocato Prioreschi ma qualcun altro non sarebbe male. Anche perché questo qualcun altro è Juventus è Fiat….”

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMer 9 Mar 2011 - 13:45

Fabio Ravezzani: “Non c’è uno straccio di prova. Calciopoli un processo poco serio!”


Il direttore di QSVS, Fabio Ravezzani, è stato stimolato da una lettera di un tifoso in merito agli sviluppi del Processo di Napoli. Ecco la risposta del giornalista televisivo…

“Non ho mai cambiato idea sul processo penale di Napoli. Dall’inizio dissi che erauna follia e i fatti mi stanno dando ragione. Solo un folle può immaginare di incastrare per associazione a delinquere un gruppo di persone senza avere una prova certa e inattaccabile. Qualcuno dirà: perchè allora Giraudo ha chiesto il rito abbreviato ed ha subìto una condanna? Semplice: l’ex amministratore delegato juventino è andato a vivere all’estero e voleva togliersi dai piedi ogni procedimento. Meglio una condanna da ridurre in appello, senza dibattimento, che impelagarsi in un lunghissimo testa a testa dalla durata imprecisabile.

E veniamo adesso ai fatti penalmente rilevanti nel processo a Moggi e soci (o presunti tali). Li riassumo in una parola: non ce n’è uno. Nessuna prova di pagamenti effettuati dagli (o agli) accusati. Nessuna testimonianza incontrovertibile di errori arbitrali in malafede: pensare che la prova certa derivi dal giudizio di un inviato in tribuna della Gazzetta dello Sport è quasi grottesco. La distribuzione di schede svizzera a un gruppo di arbitri (ancorchè contestata dalla difesa) è certamente molto grave e bastevole di condanna a livello di giustizia sportiva, ma del tutto inconsistente per la giustizia penale. Basta infatti porre l’obiezione: anche se fosse vero, chi può dimostrare che le eventuali telefonate fossero corruttorie? per far cadere il castello accusatorio in un’aula penale (non certo in una sportiva, sia chiaro).

Dunque, a inizio processo ero convintissimo che non si sarebbe approdato a nulla, e ho condiviso le parole del giudice Casoria che riassumo così: con tutti i problemi gravi che ci sono a Napoli cerchiamo di sbrigarci…

Poi ho visto il modus operandi del pm Narducci (uno che, mi dice Signorelli, fuma tranquillamente nell’aula di tribunale in barba alla legge: compilmenti!). Prima ha chiesto inspiegabilmente la ricusazione del giudice, senza ottenerla. Poi ha fatto sfilare una serie di teste d’accusa che sembravano portati dalla difesa per l’incertezza e l’inconsistenza delle testimonianze. Quindi ha presenziato con Moratti alla presentazione di un libro sul calcio in Argentina durante la dittatura e ha realizzato una sua personale intervista a Zanetti invitandolo a organizzare un’amichevole tra l’Inter e gli uomini del sub comandante Marcos (!).

Infine ho atteso con attenzione le testimonianze di Gianfelice Facchetti e Danilo Nucini che non si sono presentati. Testimonianze, incredibile a dirsi, richieste proprio da Narducci come supplemento dell’accusa nella fase finale del dibattimento. Tutto lasciava presupporre che stesse per arrivare un colpo di scena, al termine di un dibattimento fino a quel punto molto negativo per l’accusa. Si è presentato, invece, il collega Fabio Monti che ha messo a segno un colpo memorabile per i pm. Ha raccontato, infatti, che Facchetti gli aveva confidato di aver saputo (ma non si sa da chi) che un giorno De Santis entrò nello spogliatoio della Juve dicendo: da questo momento non contate più su di me. La testimonianza è finita tra l’ilarità dei difensori che chiedevano, ovviamente, chi fosse il testimone di un simile episodio, ricevendo per risposta un emblematico: non lo so.

Ora, è del tutto evidente che un arbitro corrotto non andrebbe mai ad autodenunciarsi davanti a 18 calciatori, molti dei quali l’anno successivo saranno chissà dove. E qualcuno magari (citiamo i casi Davids, Miccoli e potrei andare avanti) se ne andrà dalla Juve sbattendo la porta e litigando con i dirigenti.

Dopo aver richiamato un testimonianza tanto goffa come nuova prova d’accusa, Narducci e il collega Capuano si apprestano adesso (così pare) a chiedere per la seconda volta la ricusazione del giudice Casoria. E a questo punto aggiungo: fin dall’inizio mi sembrava un processo folle. Adesso oltre che un processo folle, mi sembra anche un processo poco serio”.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeVen 11 Mar 2011 - 12:43

Calciopoli: Vieri pronto a mettere sul piatto altri documenti scottanti sull’Inter!


C’era una volta, tanto tanto tempo fa (e prima di quello juventino), un esposto alla Figc firmato da Christian Vieri contro l’Inter per l’assegnazione dello scudetto 2006. C’era è ci sarà ancora, perché l’avvocato Danilo Bongiorno che assiste l’ex centravanti di Juve e Inter (eh già?) è in procinto di inoltrare a Palazzi, ad adjuvandum, un nuovo esposto: quello dell’aprile 2010, nonostante la dovizia di particolari inclusi nel prezzo, non è stato filato di striscio. Stavolta, però, c’è la convocazione del presidente dell’Inter, Massimo Moratti, al cospetto di Palazzi il prossimo 31 marzo e nel frattempo molte cose sono successe nel variopinto mondo di Calciopoli. Bongiorno è pronto a presentare altri documenti assai probanti che hanno a che vedere proprio coi presupposti dell’assegnazione dello scudetto 2006.

GIUDIZIO CIVILE A MILANO
Per esempio a Milano il giudizio civile che vede Vieri chiedere oltre 20 milioni di risarcimento al club nerazzurro e alla Telecom per i pedinamenti illegali (e non solo) della solita intelligence targata Inter hanno potuto ascoltare e verbalizzare quanto detto da Tavaroli, dalla signora Plateo (la segretaria e factotum che ha prodotto i numeri monitorati dallo specialista in tracciati telefonici, Adamo Bove suicidatosi in circostanze misteriose nel 2006), di Tronchetti Provera e – soprattutto – dell’investigatore Emanuele Cipriani, quello che materialmente redigeva i dossier dopo aver organizzato il lavoro di spionaggio illegale. Roba fresca, visto che nel 2007 quando Moratti rispose a Borrelli sulle denunce di Tavaroli tutto era in fase embrionale. Oggi c’è la carta che canta. E quella carta, Bongiorno la vuole scaricare in via Po 42, sede della Procura Figc, se Palazzi avrà la compiacenza di dargli un’occhiatina. Se si lavora su profili non strettamente giuridici quale l’opportunità di assegnare lo scudetto all’Inter, questa integrazione dell’esposto Vieri ci sta come il cacio (non il calcio, ahinoi) sui maccheroni. Insomma, la Juve si ritrova un alleato antico nella battaglia – stavolta legal-federale – Bobo Vieri. E a proposito della querelle legale al tribunale di Milano, udienza il 21 marzo prossimo: si deve decidere sull’ammissione dei consulenti tecnici per la quantificazione del danno.

ABETE E IL RIDICOLO DI MORATTI
Logico chiamare in causa anche Abete. In altri tempi un presidente che bolla come “ridicola” un’indagine federale avrebbe persino rischiato un deferimento. Il presidente federale recinta lo sfogo di Moratti nell’ambito del duello Juve- Inter su Calciopoli. «Sono ancora le scorie delle situazioni derivate da Calciopoli. La cosa importante è che la Procura Federale, nel rispetto di tutti i soggetti interessati, porti a compimento, in piena autonomia, l’indagine che ha fatto partire il procedimento. La convocazione di Moratti va letta in questo senso. Il ridicolo di Moratti? Sono dichiarazioni che rientrano in un contesto di situazioni mai sopite tra alcuni club».

DE SANTIS AL TELEFONO CON FACCHETTI
Nel frattempo, in attesa dell’udienza del processo di Napoli del 15 quando dovrebbero presentarsi Nucini, Facchetti jr e Zamparini, si fa sempre più concreta la possibilità che per completare il lavoro sui contatti tra l’Inter e il mondo arbitrale si cerchi di sentire anche Massimo De Santis: proprio l’ex arbitro internazionale aveva una frequentazione telefonica con Giacinto Facchetti, allegate al fascicolo processuale di Napoli quattro sue telefonate con il presidente interista dell’epoca. De Santis non è più tesserato e, dopo aver scontato quattro anni di squalifica, pretende un nuovo processo sulle ragioni emerse riguardo ai fatti di Lecce-Parma che tanto cari gli sono costati. Qui, però, Palazzi indaga sull’esposto Juve e sulle ragioni ancora valide o meno per l’assegnazione del titolo 2006 all’Inter. Per una revocazione e la verità –che pareva chiara già nel 2006 – su quella strana partita c’è tempo e modo di chiedere giustizia vera.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeVen 11 Mar 2011 - 19:47

Moggi: "Moratti non è informato". L'ex dg della Juve bacchetta il rivale!

Il presidente Massimo Moratti ha trovato 'ridicola' la sua convocazione da parte della Procura Federale per discutere dei fatti di Calciopoli che coinvolgono l'Inter. E' arrivata puntuale la replica di Luciano Moggi: "Moratti non ha letto le intercettazioni. Era forse irrilevante quando Facchetti telefonava a Bertini per chiedergli di farlo vincere contro il Cagliari?". Poi punzecchia De Laurentiis: "Il calcio è sempre stato pulito".

Continua il botta e risposta a distanza tra Moggi e Moratti. L'ex dirigente della Juventus ha sempre contestato i criteri con cui sono state esaminate le intercettazioni riferite allo scandalo esploso nel 2006: "Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente - ha spiegato Moggi a Radio Kiss Kiss -. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini "fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari" a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l'Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore "passa per l'ufficio che Moratti deve darti un regalo". E invece era rilevante il fatto che una società (la Juventus, ndr) si difendesse da queste cose".

Moggi, quindi, non è affatto sorpreso dal coinvolgimento (anche se tardivo) dell'Inter. Anzi, se lo aspettava: "Moratti dice che chiamare l'Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare".

Moggi approfitta della polemica sollevata in queste ore da Aurelio De Laurentiis ("Solo le grandi conoscono il Palazzo, il Napoli dà fastidio") per aprire un nuovo capitolo della polemica: "Sbaglia ora ed ha sbagliato prima quando ha detto che 'il calcio è più pulito'. Il calcio è sempre stato pulito e mai sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l'una".

L'ex dg juventino, poi, spiega l'atteggiamento arbitrale: "La verità è che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama "sudditanza psicologica". De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi".
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeVen 11 Mar 2011 - 23:55

Tony Damascelli: "Moratti e Materazzi ridono per una cosa seria. Fanno passare l'Inter per la Madonna di Civitavecchia! Abbiano la dignità di riconoscere quanto emerso!"


Nel corso del programma di Odeon, "Il Campionato dei Campioni", l'opinionista Tony Damascelli ha commentato duramente le recenti dichiarazioni su Calciopoli rilasciate dal presidente dell'Inter Massimo Moratti ("Ridicola la mia convocazione in procura Figc") e dal difensore Marco Materazzi ("Mi viene da ridere"). Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com:

Tony, cosa pensi delle esternazioni di Massimo Moratti?
"Il presidente dell'Inter è un tesserato e prima di usare l'aggettivo ridicolo nei confronti di un procuratore dovrebbe contare fino a dieci. Se queste cose le avesse dette Galliani o le avesse dette De Laurentiis avrebbero avuto un tipo di censura diverso. Ma sappiamo - come dico io dal 2006 - che in Italia c'è una società pura, candida e vergine, mentre le altre sono tutte frequentatrici del postribolo. E poi anche Materazzi ha aggiunto 'mi viene da ridere'. Qui ridono tutti di una cosa molto seria. Secondo me qui nessuno chiede la restituzione dello scudetto, qui chiedono la revoca dello scudetto assegnato in una maniera abbastanza bizzarra - per non dire altro - da Guido Rossi, poi scomparso nei cieli di Albania e rientrato stranamente nel Gruppo Fiat, e aggiungo l'avverbio "stranamente". Dopodichè tutto è finito in quell'estate famosa. I colpevoli, i responsabili hanno pagato, mentre gli innocenti - come accaduto in Tangentopoli - sono quelli che ridono".

L'impressione è che questa broda, più la tiri per le lunghe, più è evidente che diventi una broda diluita...
"Ma infatti chi è che la vuol tirar per le lunghe a livello penale? Chi è che chiede la ricusazione dei giudici? Il pm, due volte. E' singolare in un processo".

Ma probabilmente non c'è nulla a livello penale. Ci sono però dei comportamenti fortemente immorali...
"Ma la moralità cosa c'entra? Stiamo facendo un discorso di legge, di giustizia. Se facciamo un discorso etico è un altro discorso: allora gli altri hanno pagato, mentre sono in circolazione delle persone che....lasciamo perdere a livello etico, lasciamo perdere".

Forse bisognava avere il coraggio di dire: "Quello scudetto non lo voglio".
"C'è anche uno step successivo dove tu puoi anche dire: 'Va bene, prendo questo scudetto, perchè mi è stato assegnato'. Non diciamo come è stato assegnato, altrimenti ci mettiamo a ridere. Questo è ridicolo: come è stato è assegnato e da chi è stato assegnato. Dopodichè su questa assegnazione costruisco la Madonna di Civitavecchia: mancavano solo le lacrime. E' una società immacolata. Muore Giacinto Facchetti che è un esempio di professionalità e sul Corriere della Sera appare una lettera scritta da Moratti in onore, in memoria di Facchetti, dove il giorno dopo la sua morte non si ricordano le sue imprese, il significato che ha avuto Giacinto nella storia del calcio italiano e mondiale. Ma si ricorda: 'Caro Giacinto... Noi quelle cose lì non le abbiamo mai fatte'. Ma cosa fai? Ti porti avanti con il lavoro? E poi c'è anche un pm che in tribunale dice: 'Non risulta alcuna telefonata dell'Inter con gli arbitri e con i designatori'. Per carità, non c'è nessun reato, non c'è nessuna colpa, ma attenzione a portare avanti una cultura del paese per cui ci sono le prostitute e ci sono le suore. Non bisogna fare i furbi sulla propria onestà e sulla disonestà altrui. Bisogna ammettere l'errore. Per quanto riguarda la mia vicenda, ho ammesso i miei errori, mentre qualcuno qui continua a fare il furbo dicendo che non è accaduto nulla. Quello che dice che è ridicolo, quell'altro che dice 'mi viene da ridere' avranno poco da ridere secondo me, perchè bisogna avere la dignità di riconoscere quello che è risultato in questi ultimi mesi".

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMar 15 Mar 2011 - 2:23

AVV.TROFINO (LEGALE MOGGI): "RICHIESTA DI RICUSAZIONE INFONDATA. VOGLIAMO IL PROCESSO FINITO IL PRIMA POSSIBILE!"


Ai microfoni di RADIO POWER STATION, nel corso di TUTTI PAZZI PER LA JUVE, è intervenuto l'avvocato PAOLO TROFINO, legale di LUCIANO MOGGI.

Buonasera Avvocato, è per noi un grande piacere averla nuovamente ai nostri microfoni, anche perchè lei è solitamente abituato a parlare solo con i fatti in Tribunale. Le era mai capitato, in tanti anni di professione, di assistere a due istanze di ricusazione di un giudice da parte dei PM?

"Sapete che non amo parlare molto al di fuori delle aule di tribunale ma in questo caso, sopratutto per la stima e amicizia nei confronti di Stefano (Discreti ndr), farò un'eccezione. Allora in risposta alla vostra domanda vi dico che in una delle pochissime interviste che rilasciai all'inizio dicevo che mi auguravo che questo procedimento contro Moggi sarebbe stato un processo normale verso un cittadino normale, perché sentivo la pressione dei media che era fortissima e mi preoccupava tutto questo sistema informativo che ci premeva addosso. Purtroppo il processo normale invece non lo è stato mai, né nelle indagini né nel dibattimento e non lo è ancora di più con questa richiesta di ricusazione che, a distanza di oltre un anno dalla precedente, ci è piovuta addosso. L’eccezionalità di questo processo deriva da fatti straordinari. Ormai c’è una normale fuga di verbali in ogni processo, questo si sa. Ma in questo processo addirittura sono stati pubblicati i tomi delle intercettazioni!! L’Espresso e Panorama pubblicarono per intero le telefonate, quindi anziché un solo verbale qui si pubblicò tutto. Immaginate quindi l’eccezionalità della cosa ed eccezionale è stata questa richiesta dei pubblici ministeri, sulla cui fondatezza aspetto la Corte d’appello, ma posso dichiarare con certezza che è infondata."

A differenza degli altri legali che l'affiancano nella difesa di Luciano Moggi, lei hai vissuto anche periodi precedenti all'interno della Juventus.
Perché i legali della Juventus non vi hanno mai spalleggiato, almeno mediaticamente, nella difesa di Luciano Moggi lasciando di conseguenza il processo nell'anonimato dei media, che riportano solo quello che gli fa più comodo?
"La Juventus in un primo momento ha avuto un atteggiamento prudente perché era preoccupata che tutto quello che stava accadendo si potesse ripercuotere su aspetti economici contro la società. Ma credo anche che sin dall'inizio non abbiano ben compreso la portata di questo evento che si presentava come un’inchiesta piena di prove, letta con superficialità nella fase preliminare, e che poteva spaventare. Quindi credo che sia stata una valutazione errata da parte di qualcuno che ha poi indotto la società ad assumere un atteggiamento che poi nel tempo è cambiato."

Ma perchè dopo l’uscita di tutte queste intercettazioni decisive la Juventus non fa un passo determinato in merito?
"Andrea Agnelli ha fatto un passo, ha fatto l’esposto sul quale Palazzi, con un leggero ritardo, sta mandando avanti questa indagine."

Però lo ha fatto solamente sulla parte riguardante la revoca dello scudetto all’Inter e non sulla revisione del processo sportivo....
"Revisionare un processo sportivo è piuttosto difficile perché i tempi di prescrizione sono abbastanza difficili da superare..."

Possiamo affermare che, nel caso passasse la ricusazione del giudice Casoria o venisse approvata in Parlamento la legge sul processo breve, questo processo rischierebbe di finire o in decadenza dei termini o ,allungandone i tempi, fino alla prescrizione?
"Il problema se passasse la legge sul processo breve è che, nella fase dibattimentale in cui siamo adesso cioè quasi al quinto anno, il processo sarebbe praticamente finito. Comunque noi non staremo fermi su queste ultime iniziative della Procura. Aspetteremo il 25 Marzo per quanto riguarda la decisione sull’istanza di ricusazione ma è evidente che questo atteggiamento della Procura è stranissimo e anomalo perché un’istanza di ricusazione, quasi mai fatta da nessun pubblico ministero, qui addirittura è stata ripetuta due volte mettendo in piazza i panni sporchi della magistratura napoletana e non se ne capisce il perché.
Se questo processo dovesse ricominciare da capo, immaginate quanto tempo ci vorrebbe ai nuovi giudici per leggere tutte le migliaia e migliaia di pagine di questo processo, ascoltare le migliaia di telefonate. Ci vorrebbe un anno solo per conoscere il processo ed iniziare a rifarlo. Perché il pubblico ministero chiede questo e perché lo chiede solo dopo un 507? Ovvero nell’ultima udienza la Procura ha chiesto di ascoltare alcuni testi ai sensi della norma del codice che prevede che alla fine dell’istruttoria dibattimentale le parti possono ancora richiedere delle prove. Questo significa però che se la Procura ancora cerca delle prove il 1° di Marzo 2011 evidentemente pensa che il processo non è ancora ben definito da prove serie. Se poi questi testi dell'accusa che arrivano fanno la figura che hanno fatto, che ovviamente non è riportata dai media esattamente come è avvenuta, ma è una totale debacle per l’accusa, e l’istanza di ricusazione arriva il giorno dopo..... Noi comunque faremo le nostre mosse che ovviamente non posso anticiparvi per motivi di strategia difensiva."

Possiamo affermare che, caso rarissimo e contrariamente a quello che avviene di solito, l’accusa sembra stia quasi cercando di allungare i tempi per ottenere una prescrizione mentre la difesa vuole invece arrivare il prima possibile alla sentenza?
"Io non sono mai propenso a discutere su dietrologie. I Pm vogliono la prescrizione perchè pensano di perdere?Questo non lo so, può anche darsi ma vedete noi abbiamo rinunciato a 50 testi per due motivi. Primo perché non avevamo più interesse ad ascoltare testi a discarico nel momento in cui il dibattimento aveva dimostrato che non c’erano prove di carico. Secondo perché Moggi e gli altri hanno interesse a vedere questo processo finito il prima possibile. Quindi è veramente tutto un’anomalia incredibile perché di solito si dice che gli avvocati cercano sempre di perdere tempo per poter arrivare alla prescrizione mentre in questo caso il pubblico ministero chiede per la seconda volta infondatamente la ricusazione di un magistrato che è stato già definito precedentemente super-partes dalla Corte d’appello. Questa anomalia però scatena un effetto molto negativo per il mio assistito. Io metterò in campo tutto quello che potrò per far sì che questo non provochi un danno."

Nel caso in cui passasse la ricusazione della Casoria l’imputato potrebbe scegliere comunque di non arrivare alla prescrizione ma di ottenere sempre la sentenza?
"La prescrizione è rinunciabile a termini di legge. La rinuncia alla prescrizione è un diritto soggettivo."

Per quanto riguarda invece il ruolo dei media nel processo volevamo chiederle questo: si aspettava una reazione così imponente al suo definire“la madre di tutte le intercettazioni” quella in cui c'è il famoso“metti Collina….” nella telefonata tra Facchetti e Bergamo?
"Io sono rimasto molto seccato dalla dichiarazione di Gianfelice Facchetti, anche perché io non avevo nessuna intenzione di offendere nessuno. L’ho definita così perché erano cinque anni che si diceva che Moggi era uno che parlava con i designatori e che per questo poteva essere processato e radiato e doveva smettere di occuparsi di calcio, poi alla fine si scopre come con l’ultimo teste dell’accusa (Minotti ndr) che ha fatto un autogol straordinario, che i vertici dell’Inter ed anche di altre squadre come il Parma di Arrigo Sacchi, andavano a fare le cene con Bergamo, che poi non c’è nulla di male. Ma se l’elemento di carico dell’accusa è quello che incontrare i designatori a cena è sintomo di aver fatto qualche illecito con loro, allora è un fatto generalizzato perché tutti ci andavano, Bergamo l’ha sempre detto, tutti quelli che andavano a giocare a Livorno venivano invitati a cena ed anche in altre occasioni. Per cinque anni ci hanno massacrato con questa storia delle griglie quando di griglie ne parlavano tutti, persino Zamparini, attraverso il suo direttore sportivo...."

Eppure un anno fa il PM dichiarò “piaccia o non piaccia non ci sono telefonate di altri presidenti……”
"Ma questa non è l’unica cosa che è stata stravolta da questo processo. L’ipotesi dell’esistenza di una cupola con a capo Luciano Moggi è un’ipotesi completamente frantumata e devastata dall’istruttoria dibattimentale. Per noi il processo era praticamente finito, aspettavamo solo di stabilire gli interventi finali dei difensori e le discussioni. Poi il pubblico ministero ha azionato quell’articolo per dimostrare un’accusa che era rimasta assolutamente nel vano, distrutta e frantumata, dopodiché visto che la nuova prova non aveva prodotto niente restavano solo le discussioni finali. Quindi il processo era già finito prima di questa richiesta di ricusazione. Inoltre la richiesta è fatta solo verso il presidente del collegio, e, se venisse accettata, metterebbe anche gli altri due giudici nella condizione di non poter continuare, perché sia la dottoressa Gualtieri che la dottoressa Pandolfi sono già state trasferite in altri uffici. Quindi bisognerebbe ricomporre un nuovo collegio da capo ed immaginate che lavoro per i giudici. E quindi io sono molto perplesso."

Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato da noi un Luciano Moggi molto amareggiato per questo possibile allungamento del processo, perché ovviamente lui vuole la sentenza al più presto. Cosa ci può dire in merito?
"In passato quando ci fu il processo per doping contro la Juve io inventai il termine “gogna mediatica” e quella a cui è stato sottoposto Moggi è stata la peggiore di tutte. Vi ricordate che nel 2006 ogni quotidiano faceva 6-7 pagine su Moggi dicendo di tutto, mentre per l’elezione di Napolitano a Presidente della Repubblica ne facevano al massimo 4?
Hanno distrutto la sua famiglia ed i suoi affetti ed adesso i pubblici ministeri fanno una richiesta così pretestuosa....
Credo che Moggi debba avere tutta la nostra comprensione. Lo si vuole tenere ancora fuori dal mondo del calcio? Peccato che lui non abbia nessuna intenzione di rientrarci e comunque non farebbe mai più le funzioni che espletava quando c’era prima. Ha diritto ad una parola fine, come pure tutti i tifosi della Juve hanno diritto di sapere alla fine di tutta questa tragedia, che ha distrutto il blasone sportivo e tutto il resto, cosa c’era di vero e di effettivo e soprattutto se non è vero che il mondo del calcio era attraversato da mille illegalità diffuse delle quali non era responsabile solo la Juve. Punto e basta. Poi voglio dire un ultimo pensiero: tantomeno possono considerare Moggi come il diavolo, perché non sarebbe stato possibile vivere per un diavolo in un mondo di angeli per tanto tempo. Moggi alla Juve è stato tanti anni a mietere successi, basta guardarsi un attimo la formazione della Juventus del 2004/2005 e del 2005/2006 e capire un poco poco di calcio,per chiedersi come poteva essere considerato strano che la Juve vincesse gli scudetti. Nel procedimento disciplinare io lo dissi: guardate la finale del 2006 di Berlino! Guardate i 22 giocatori in campo. Quello è lo specchio di chi era Moggi."

Che effetto potrebbe avere sul processo di Napoli l’attuale riforma della giustizia che il Parlamento sta portando avanti?
"Avrà dei tempi talmente lunghi che su Calciopoli non avrà nessun effetto."

Quindi è solo questa istanza di ricusazione che può sconvolgere il processo nell'immediato?
"Sì, perché significherebbe ricominciare tutto da capo. Si dovrebbe esultare perché la prescrizione sarebbe vicinissima, seppure per Moggi sarebbe un po’ più lunga,ma noi non esulteremmo affatto. Noi vogliamo la parola fine e vogliamo il “restore” di alcune situazioni di carattere sportivo, la rivalsa dei tifosi e della proprietà che hanno scoperto che tutto il mondo faceva delle cose normali.
Andare a cena con Bergamo e Pairetto, se non si dimostra che in queste cene avvenivano accordi di carettere illecito, erano semplici incontri fra persone che si conoscevano, come ad esempio Moggi che conosce Bergamo da 40 anni, da quando l'ex designatore faceva l’arbitro.
E molte di queste amicizie esistono ancora oggi come per qualche guardalinee ancora in attività che alza la bandierina...."

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMar 15 Mar 2011 - 14:35

LIVE CALCIOPOLI - NON ACQUISITI APPUNTI FACCHETTI SENIOR. "CON NUCINI SCAMBIO DI IMPRESSIONI!" INCREDIBILE NUCINI: "STA CALMO" A PRIORESCHI. "IO E FACCHETTI CI INCONTRAVAMO DA PAOLILLO! (ORA AD DELL'INTER)


09.45 Riprendono le udienze del processo penale di Calciopoli. Oggi sono attesi come testimoni Nucini e Facchetti, già convocati due settimane fa ma risultati assenti. C'è grande attesa per la deposizione di Nucini, sentito il 26 maggio 2009 come arbitro vessato dalla famigerata Cupola, ora invece in veste di appartentente a quest'ultima. A presiedere l'udienza il giudice Casoria: su di lei pende la richiesta di ricusazione avanzata dalla Procura di Napoli. Se ne discuterà il 25 marzo.

09.55 In un articolo firmato dalla coppia Galdi-Piccioni, sempre ben informati sulle mosse della Procura di Napoli, si parla del gran giorno di Gianfelice Facchetti che nell'udienza odierna dovrebbe depositare il memoriale, ovvero una serie di appunti, di suo padre. Giacinto. I primi rumors, annunciano la presenza di Nucini e Facchetti. Sempre secondo La Gazzetta dello Sport, in caso di ricusazione del giudice Casoria il processo non ripartirebbe da zero, ma, salvo uno stop per permettere al nuovo presidente di leggere le carte del processo, si ripartirebbe da dove ci si è fermati.

10.00 Arriva la conferma. Presenti Nucini e Facchetti. Aula del Tribunale di Napoli gremita.

10.10 Dopo l'appello, presenti tutti gli imputati, sarà il turno di Facchetti.

10.25 Mio padre è stato giocatore dell’Inter, poi presidente dell’Inter per due anni, fino al suo decesso; prima è stato dirigente in altri ruoli, curava le relazioni internazionali. Con lui avevo un dialogo molto costante e in un momernto di confronto disse di avere trovato riscontro ad una serie di dubbi che aveva su sconfitte ripetute della sua squadra attraverso la testimonianza di questo Nucini. Dubitava che ci fosse un controllo non limpido sulla serie A. Nucini gli dissee c’era un gruppo di persone che avevano tessuto una trama di rapporti molto fissi con cui manifestare il controllo, rapporti che avvenivano all’esterno, con contatti telefonici su numeri riservati. I nomi che fece furono Moggi, De Santis, Bergamo, Pairetto, Fabiani… sono nomi che si ritorvano negli appunti di mio padre che ho portato in Procura. Anche altri arbitri e sono tutte parole sue… c’erano Palanca, Bertini, in quell’elenco, Cassarà, Gabriele, Trefoloni. Nucini disse a mio padre che ci fu un contatto con De Santis e Fabiani, che era quello che forniva le schede telefoniche. Nucini disse a mio padre che il passo precedente fu la sua appartenenza all’associazione e gli fece presente di guardarsi Avellino-Messina del 2003-2004 arbitrata da Lui, e suggerì a mio padre di leggersi le dichiarazioni sull’arbitro nelle gare da lui arbitate. Il passo successivo fu la volontà di volersi togliere da questo rapporto, e raccontò queste cose. Raccontò che venne sollecitato in momenti differenti sia da De Santis che da Fabiani che gli chiedevano come mai non avesse acceso il telefonino per ricevere le indicazioni per la gara che doveva arbitrare. Se incontrò Moggi? L’unico episodio è quello dell’incontro all’hotel Concord in cui Nucini incontrò Moggi Fabiani e De Santis. L'interesse era esercitare un potere di controllo ramificato nel calcio che riguardasse molte società, ad esempio mio padre mi faceva notare l’ascesa del Messina, che ricevette una serie innumerevole di favori che la portarono alla promozione in A.

10.40 A Coverciano i designatori selezionavano gli episodi da vedere e spesso venivano dimenticati episodi che potevano riguardare società di quelle di cui parlavo prima, o persone che entravamo in quel tipo di rapporti. Inoltre i designatori, attraverso inerventi sulle relazioni sull’operato degli arbitri, modificavano i voti delle relazioni per spostare nelle diverse fascie gli arbitri. Un esempio, in un Treviso-Messino arbitatta da Palanca, e molto discussa dall’allenatore del Treviso, dopo qualche giorno ci fu Treviso-Inter arbitarta da Palanca e mio padre si chiese se quello non fosse il premio per l’arbitro. Quando parlavo del Messina mi riferisco a Fabiani.che aveva i collegamenti con De Santis e Moggi. Interviene il Pm Capuano (Narducci è in aula, ma non conduce l'interrogatorio): Per sollecitare la memoria ricordo la teste che nell’aprile 2010 Lui ha detto che venivano adottati provvedimenti di sospensione per arbitri che sbagliavano arbitrando la Juve. Riprende Facchetti: È chiaro che c’era un riconoscimento… dopo il campionato del 2001 ci fu un cambiamento in quelle che erano le retribuzioni, se prima il rapporto era a favore di uno stipendio fisso, dopo fu il contrario, quindi era molto pù alto il guadagno. E questo era un incentivo a stare nei ranghi. Nel 2002 in quell’anno alla Juve toccarono una enorme quantità di arbitri molto giovani che avevano, quindi, molto timore. Su Racalbuto mio padre disse una cosa che gli venne raccontata da Nucini: in un incontro con De Santis ci fu un momento in cui Racalbuto stava per chiudere la carriera e aveva bisogno di una proroga. De Santis disse che se voleva la proroga doveva smettere di fare di testa sua.

10.55 Su Messina-Genoa mio padre mi fece notare che Preziosi si era scandalizzato per l’arbitraggio mentre De Canio, che era della Gea, rimase zitto e non commentò. Arbitrava Tombolini. Pellegrino? La cosa di cui si ricordava era la semifinale di Coppa Italia Inter-Juve e la cosa che venne fuori era che l’arbitro dopo aver smesso l’attività andò a fare il team manager del Messina calcio. Bertini? Non ricordo nulla. Interviene Capuano: Ricordo al teste che ha detto che suo padre diffidava di Bertini. Riprende Facchetti: Sì, era uno con cui non aveva un grande rapporto, ma nulla di più, c’era una contestazione aperta con l’allora allenatore dell’Inter ma nulla di più. Messina - Fiorentina fu arbitrata da Racalbuto, Nucini disse a mio padre che Fabiani disse di dare addosso alla Fiorentina. De Santis? Le uniche cose sono legate agli appunti in cui era individuato come la lunga mano di Moggi nella Can, era una delle persone che facevano da tramite. Atalanta - Reggina? Sì, ricordo. Doni venne amminito per una sciocchezza ed era diffidato. Nucini disse che anche Rodomonti voleva opporsi al sistema, ma non disse mai nulla di concreto. Mio padre partecipò a una cena con i designatori in occasione di un Livorno-Inter una cena a casa di Bergamo. Capuano chiede cosa pensasse di tutto la madre di Facchetti, ma Prioreschi si oppone e Casoria fa notare come "il commento della mamma non è ammesso". Riprende Facchetti: Mio padre sapeva cosa succedeva in quel mondo. Non c'era un vertice, c'erano queste persone di cui ho parlato. Dopo la morte di mio padre, ho trovato questi appunti. Il pm ne chiede l'acquisizione, ma gli avvocati si oppongono perché sono allegati all'interrogatorio dell'aprile 2010 e senza firma. Casoria propone la lettura, ma tutti gli avvocati, anche quello della Juve, si oppongono. "Non è che si può leggere qualunque cosa, o lo acquisisce anche se anonimo o non si può leggere." Casoria allora afferma che: A maggioranza il collegio decide di non acquisire gli appunti che del resto hanno un valore probatorio molto molto scarso. Memoriale, per dirla come la Gazzetta, non accolto.

11.05 Inizia il controesame del teste. Tocca a Prioreschi, legale Moggi. "Mio padre ha trovato riscontro ai suoi dubbi con la testimonianza di Nucini. I fatti sono alcune delle partite di cui si è parlato prima. Ho chiesto io di essere sentito, perché é in quei giorni, seguendo quello che accadeva in questo processo, rimasi molto colpito da una intercettazione sbagliata di mio padre e partendo da quell’epiosdio… Ho cercato un contatto con la Procura. Sono venuto in Procura. Ho telefonato prima, dicendo che volevo parlare di queste carte di mio padre. Davanti ai PM aveva appunti e li leggeva? Sì. Quindi facevano le domande e Lei rispondeva? Non solo, ho fatto anche riferimento a cose che conoscevo. Contestazione dell'Avv. Prioreschi che legge parti della deposizione in cui si rileva che essa è tutta una serie di letture degli appunti di Giacinto Facchetti. È chiaro che le cose che sapevo non avevano alcun valore senza gli scritti di mio padre. Prioreschi, incalzante come al solito, domanda: Mi dice perchè tra le letture che ha fatto non c’era il passaggio in cui suo padre scriveva “non c’erano però le prove” Non ho letto solo quello, ma è chiaro che si trattasse di impressioni che si sono scambiate. Lei dice in quella dichiarazione che “prendeva atto che doveva parlare di condizionamenti degli arbitri nei campionati ecc.” quindi le hanno dato il tema? Ho chiesto io di venire, sapevo di che venivo a parlare. Rispondendo al PM Lei ha detto anche le posizioni di suo padre sull’esistenza di una struttura di potere che era legata alla Juventus e a Moggi ma anche a Galliani e al Milan?: Confermo. Negli appunti c’era anche quel nome: Anche Nucini faceva parte? Ne aveva fatto parte.

11.20 Perché Nucini si confidò con mio padre? Nessuna motivazione gli aveva raccontato delle cose. Credo che non si riconoscesse più in quel mondo. Prioreschi: Nel verbale dei PM Lei ha detto che a Coverciano Bergamo non aveva mostrato dei filmati di Nucini perché aveva arbitrato nel senso voluto dall’associazione; non lo ricordava? No. Nucini disse a mio padre di guarda Avellino-Messina perché in quella partita aveva fatto qualcosa di irregolare. Prioreschi ora passa agli arbitri designati per dirigere le partite della Juve nel campionato 2001-2002. Legge i nomi. Facchetti: Di questi non saprei quali sono gli esordienti, ma secondo mio padre il controllo non era solo sugli arbitri, ma anche sui guardalinee e gli osservatori. Le mie dichiarazioni sono legate a quegli appunti non so altro. Prioreschi: Suo padre Le ha detto se anche Baldas e Casarin avevano rapporti con Moggi? No, so che c’è qualcosa negli appunti ma non ricordo. Le leggo ancora il verbale in cui dice che anche i precedenti designatori usavano il giornalista Di Tommaso per intrattenere rapporti con i giornali. Il nome è negli appunti. Sicuro che gli appunti siano di mio padre? Sì basterrebbe fare una perizia. Il contenuto sta tutto in un foglio. Dopo la morte di mio padre ho fatto un po’ d'ordine, poi nel periodo di aprile mi è venuto in mente quel foglio. Conosco Monti, so che ha sempre seguito la squadra, potrebbe essere simpatizzante, di solito i giornalisti che seguono una squadra lo sono. Non credo che mio padre abbia incontrato Nucini dopo il gennaio 2004, quando fu eletto presidente dell'Inter. Nucini la arbitrò in una sola occasione, con l'Udinese. Mio padre non aveva alcuna fiducia nell’Ufficio Indagini della Federazione. Sapevo che dopo le testimoniaze di Nucini gli dissero che se aveva voglia poteva andare. Lei sa che il codice prevede l’obbligo di denunciare? Sì. Lei ha detto che De Canio della Gea, ma sa gli allenatori non potevano essere sotto procura?No.

11.30 Inizia il controinterrogatorio da parte dell'avvocato Galinelli, difensore di De Santis. "Certamente parlai con mio padre di questi fatti. Non ho assistito a telefonate di mio padre con arbitri o De Santis. Galinelli: Lei ha denunciato De Santis per aver detto di avere avuto rapporti telefonici con Facchetti perché aveva ottimi rapporti... Facchetti: Sì, ma preciso che allora De Santis era seguito dalla Morescanti e io rimisi la querela dopo una lettera di scuse, ma la mia querela non era per quella frase che Lei ha letto. All'epoca non potevo smentire che mio padre avessi rapporti con De Santis. Le mie dichiarazioni partono dai Suoi racconti. La mia querela non era per quella frase lì. Casoria domanda: E per quale? Facchetti: Non ricordo, mi pare che lui aveva detto che gli venivano chieste cose da mio padre e che spesso andavano oltre il lecito. L'Avvocato Gallinelli legge la dichiarazione di De Santis a Telelombardia in cui diceva che "forse a volte si andava oltre". Ma tornando alla genesi della Sua convocazione, ha detto che uno dei motivi fu l’ascolto delle registrazioni in cui si interpretò male una telefonata di suo padre.: E se Lei non ha mai assistito alle telefonate come fa a dire che era sbagliata l’interpretazione? Facchetti: Io ascoltai la telefonata messa in rete e riconobbi che la frase non era stata detta da Mio padre. Non mi stupì che mio padre avesse rapporti con i designatori, ma mi stupì che fosse utilizzata una telefonata di una persona non viva in maniera sbagliata. Davanti a me mai telefonato a Bergamo. Ho sentito solo le telefonate che sono uscite.

12.00 "Nel momento in cui vengo a rendere una testimonianza c’erano un miliardo di altre motivazioni per tutte le false interpretazioni, le falsità che vengono attribuite a mio padre sui giornali, era il caso di fare querela, ma decidemmo come famiglia di non metterci in mezzo a queste cose, ne facemmo solo tre o quattro, non credo che fosse necessario evidenziare la motivazione. No, ho fatto da solo, soltanto allora quando ci fu la causa con De Santis ero rappresentato dall’avv. Raffaeli che all’epoca era legale dell’Inter perché legata a quella c’era anche un’azione nei confronti di Moggi fatta da mio padre. Ribadisco che la mia denuncia non era sul fatto che aveva detto che c’erano rapporti, ma per quell’altra frase. Galinelli: Lei ha fatto riferimenti ai campionati 2003-2004 e 2004-2005? No, a quelli precedenti. Le contesto allora che Lei ai pm riferisce: 'Prendo atto che dovrò riferire sulla struttura che condizionava il campionato fino all’anno 2006", Mio padre era convinto che quella organizzazione fosse andata avanti, ma i fatti di cui ho parlato si fermavano prima. È stato un dialogo partito da mie dichiarazioni. Sarà durato un'oretta. La partita Avellino-Messina è del 2003-2004 e nell'autunno del 2003 credo che mio padre iniziò a sentirsi con Nucini. Ho letto sui giornali dell'esposto dell'Inter e di una convocazione della Boccassini per Nucini. Non so se mio padre registrasse le conversazioni con Nucini. Galinelli ora presenta un articolo (edizione 11 maggio 2006) de La Repubblica. Facchetti: Ah sì, quello di Mensurati. Preciso che il 12 maggio Mio padre veniva trattenuto in ospedale per accertamenti clinici che accertarono la malattia che Lo portò al decesso. Mio padre aveva avuto un intervento chirurgico pochi giorni prima, finchè Lui è stato in vita non mi sono occupato delle sue cose. L’11 maggio Lui era presente… Ribadisco che dal settembre 2006 ci fu una ondata di manifestazioni per Lui che io seguii in giro per l'Italia. Ho sempre ritenuto che, essendoci un avvocato dell’Inter, tutto andasse avanti per quella strada. Nei mesi successivi me ne sono fatto carico. Perché non ho smentio che mio padre non registrava le conversazioni? Ripeto,perché era ancora vivo mio padre. Non conosco Nucini, non so con quale frequenza si incontrassero. Sì, vado a vedere le partite dell'Inter. Mi ricordo che Nucini arbitrò Inter-Udinese, ma non conosco il suo volto. L'ho visto solo in fotografia. Può essere capitato che mio padre sia sceso negli spogliatoi. Interviene Casoria: Avvocato Gallinelli non insista sulle conoscenze tra il teste e Nucini. Se parliamo di rilevanza non dovremmo ammettere nessuna domanda perchè qua si sta parlando de relato di un morto. Quello che riguarda il 2003 non interessa il processo e sarà valutato a suo tempo. Riprende il controinterrogatorio. Guardai Avellino-Messina e rilevai un rigore dubbio a favore del Messina. Ho visto, come tifoso, una partita, Chievo-Inter, diretta da De Santis. Campionato 2002-2003. Non ho altri documenti oltre al memoriale, non venni a conoscenza dell'Operazione ladroni e non so che Nucini aveva appunti in merito ai fatti di cui stiamo parlando.

12.15 Tocca agli altri avvocati. Inizia Messeri, difensore Bertini: Ho iniziato a parlare di questo con mia padre nell'autunno del 2003. Ci vedevamo una volta a settimana, ma non è che parlassimo sempre di quello. Fu Nucini a sollecitare mio padre a leggersi le dichiarazioni sull’arbitro dopo la partita. Non c'è chiarezza se fossero errori volontari o involontari. Quello che so è che c’era stato un passaggio precedente, un avere fatto parte di una rete di relazioni. In quella partita c’era un'intenzione di danneggiare l’Avellino. Messeri: Lei ha detto che venivano puniti solo gli arbitri che avevano sbagliato contro la Juve. C’era un sottolineare o meno certi episodi. In questo contesto, non venne fatto il nome di Collina. So che certi errori venivano fatti notare e su altri si passava sopra. Non so se questi appunti mio padre li abbia dati a Moratti, li ho trovati in casa. Fonisto (difesa Racalbuto): Sulla proroga richiesta da Racalbuto, Lei dice che per ottenerla Racalbuto doveva smettere di fare quello che voleva, doveva continuare a seguire le indicazioni dell'organizzazione. In un momento in cui ci fu qualcosa che non tornava nel suo comportamento ci fu questa cosa. Se prima seguiva le indicazioni e in quel momento non lo faceva doveva tornare nei ranghi. De Sena (difesa Pairetto). Ho appreso dell'incontro tra Pairetto, Nucini e Moggi da mio padre.

12.20 Finito il controinterrogatorio di Facchetti. Tocca a Nucini

12.25 Inizia la deposizione di Nucini. Questa volta a condurre l'interrogatorio del teste è Narducci. "Nel settembre 2003 fui designato per Livorno-Messina. La giornata non doveva disputarsi, perché le società di B, per protesta contro l’allargamento del campionato, decidono di non scendere in campo. Tra queste c’erano le due squadre. La Lega e la Federazione fecero comunque designare gli arbitri, e le terne si sono dirette agli stadi. Abbiamo fatto una trasferta diversa dal solito, facendo tutto con molta più calma, perchè sapevamo che questa gara non si sarebbe disputata. Ad un certo punto mi arriva la telefonata del designatore che mi dice "Corri allo stadio", perchè il Messina voleva giocare. Mancava un’ora e un quarto prima della gara. Dopo ciò mi telefona Fabiani che mi dice: "Ti ha avvertito il capo?", dico: "Sì. Chi era questo capo? Presumo Bergamo. Mi ha chiesto solo di andare allo stadio, ho pensato che all’ultimo la squadra volesse scendere in campo. Allo stadio non c’era nessuno, era chiuso e io non sapevo che fare. Non c’era nemmeno il Messina. Il messaggio era chiaro, che dovevo formalizzare la presenza del Messina e, quindi, non so che fare. Ad un certo punto un funzionario di PS mi dice che un collega della scorta del Messina gli aveva riferito che il Messina non riusciva ad arrivare allo stadio, perchè il Livorno glielo impediva. Dopo di che mi consigliano un posto dove effettuare l’appello e mi indicano il parcheggio del Santuario. Mi fanno salire su una camionetta della polizia e mi portano al Santuario dove c’era il Messina, e lì effettuo il riconoscimento. Mentre sono lì mi giunge la notizia che anche il Livorno sarebbe giunto alla stadio. Il tempo di attesa era di 45 minuti e dovevo correre allo stadio per effettuare il ricoscimento. Giunto alla stadio non c’era nessuno. Allo scadere dei 45 minuti di attesa c’era solo il Messina, che avrebbe vinto a tavolino la gara. Poi la Federazione decise di annullare tutte le partite. Nel regolamento c’è scritto che va fatto nello spogliatoio. Nel rapporto, se non ricordo male scrissi che lo avevo fatto al Santuario.

12.48 "Fabiani al Santuario non l’ho visto.Il giorno dopo mi ha telefonato Ghirelli, della Figc, che mi voleva fare i complimenti, e anche un dirigente della Polizia. I designatori non mi hanno mai detto se ho fatto bene o male. Quella era la prima volta che avevo telefonate da Fabiani prima della partita. L'incontro al Concord è successivo alla gara di Livorno. Prima la partita e poi l’incontro. Pochi giorni, una ventina, l’incontro è del 25 settembre. Mi diede, in quella occasione, una scheda. Non ricordo il numero, se posso leggere gli appunti. Non ho mai chiamato Fabiani con quella scheda. Le ho ricevute, ma non so quante, anche perché l’ho tenuta poco. Finchè non ho avuto la possibilità di incontrare Facchetti. Saranno stati 15-20 giorni. Appena mi sono visto con Lui, non avevamo avuto la possibilità di vederci prima, gli ho detto che quelle erano le cose alle quali ero riuscito a risalire. Fabiani disse che doveva essere utilizzata solo per comunicare con lui per qualsiasi problema e non doveva essere utilizzata per altre persone. Io ho fornito 4 numeri quando ho dato la deposizione ai carabinieri sulle nuove cose emerse dal memoriale di Facchetti, tre numeri in occasione di Cosenza-Triestina, il numero letto prima. Il 338 era la scheda Tim". Interviene Messeri: Quello che Nucini ebbe a dire in quella occasione non può essere utilizzato, perché si tratta di indagini suppletive che non può svolgere la polizia, ma solo i pm e gli avvocati. Il Pm chiede una sospensione per procurarsi e depositare la delega data ai carabinieri, ma Casoria invita a procedere. Riprende Nucini: "Non erano schede ma numeri di telefono forniti verbalmente. Numeri ai quali avrei potuto fare chiamate, ma non lo feci. In relazione alla scheda, qualche chiamata l'ho ricevuta. In occasione di una gara di coppa Italia, dopo essere stato a Torino al Concord, in quella gara qualcosa sbagliai, dovetti tornare in campo perché avevo fatto terminare il primo tempo dopo 43 minuti, e persi serenità. Dopo la gara di Coppa Italia Salernitana-Reggina, lui sapeva che dovevo andare a Coverciano, per quell’episodio mi disse di stare tranquillo, di stare sereno, era un modo di mostrarsi vicino. Mi aveva appena dato una scheda, pensava che fossi entrato nel loro gruppo, non voleva farmi fare colpi di testa, non credo che ci fosse un motivo. Io risposi che ero seccato di quello che era accaduto... Dopo Avellino-Messina mi chiamò. Mi disse: "Ricordati chi sono gli amici".

13.05 "Fu una gara grottesca, due espulsi dell’Avellino, due gol per il Messina, evito anche di espellere il portiere dell’Avellino, ero quasi imbarazzato. C’era l’osservatore che mi contestò molte cose, ed era evidente che se avevi svolto il tuo ruolo in modo efficace andavi incontro a questo. Dopo Cosenza-Triestina lo stesso Fabiani mi disse che avrebbe parlato con l’osservatore per farmi avere un voto più alto. L'osservatore era Marino di Roma, che mi contestò la mancata espulsione del portiere, aveva anche ragione volendo, ma mi resi conto che se avessi fatto quello che il gruppo voleva avrei avuto un altro voto, ma il quella occasione il voto doveva essere per forza negativo. Fabiani mi chiamò dopo. Il giorno dopo sulla Gazzetta ci fu un articolo in cui si diceva che sul telefonino di Zeman, prima della gara, era arrivato un messaggio in cui c’era scritto che avrebbe perso 2-0 e che avrebbe avuto 2 espulsi; io chiamai subito Pairetto dicendo di intervenire ma lui mi disse che non era il caso. Volevo l'apertura d'una inchiesta. La telefonata con Fabiani fu una telefonata lampo, mi disse solo le parole che ho già detto.Con Facchetti abbiamo iniziato a parlarci nell’estate del 2002. Non parlamo di Avellino-Messina?Gli dissi "Hai letto sulla Gazzetta?", e poi gli dissi della telefonata a Pairetto. Ho raccontato gli episodi determinanti, sapevamo che le chiacchiere non ci servivano, ma solo gli episodi determinanti, che sono quelli che ho descritto. Qui si vuol far passare che erano solo chiacchiere e allora chiamiamole chiacchiere... io a Facchetti ho raccontato le dinamiche in maniera chiara. Non ho parlato con Facchetti di Fiorentina-Messina del 20 aprile 2005 perché ormai il nostro compito era terminato ovver capire il malessere che stava attraversando il mondo del calcio e a Torino, al Concord, si era concluso. L’unica indicazione che ho avvertito come messaggio è stata in occasione di Livorno-Messina di cui ho parlato. Al Concord mi ha portato Fabiani in camera, dopo pochi munuti è entrato Moggi, che si è fermato qualche minuto, ha chiamato i due designatori e poi Fabiani mi ha dato la scheda. Noi eravamo convinti che nel gruppo ci fossero arbitri che rispondevano direttamente alla dinamiche e altri che ne rispondevano indirettamente. Ci siamo fatti nomi specifici, ma erano tutte considerazioni non comprovabili. Abbiamo parlato di Racalbuto ritenendo che rispondeva alle dinamiche. Con De Santis parlai di Racalbuto in una cena di Natale dove Facchetti mi chiese di indicargli chi era Fabiani. Io ero al tavolo con alcuni arbitri e chiesi loro di indicarmi chi fosse Fabiani, Racalbuto mi aggredì in maniera verbale molto veemente e io ho risposto dicendo che se aveva problemi poteva anche aspettarmi fuori. Natale 2002. Ad un allenamento De Santis mi disse di non preoccuparmi dell’episodio con Racalbuto, perchè Racalbuto era in mano loro e se voleva la conferma doveva fare quello che volevano loro. Da quando sono arrivato alla CAN, di volta in volta, si sono sostituiti i burattini in mano a..." Opposizione di Prioreschi, Bergamo e Pairetto si arrabbiano, l'ultimo esclama: E' un cafone". Si riprende. Nucini: "Di Tommaso era un giornalista di Tuttosport molto vicino alla CAN e molto influente. Meani lo conosceva bene perchè era stato arbitro e quella telefonata era un confronto. Forse ho capito. In quella occasione l’anno di Baldas 1997/1998, forse... Interviene Casoria: Siamo un po’ lontani, PM… la telefonata non è del '97, parlare dei tempi passati con Meani non ci interessa. Nucini: "Io dicevo a Meani che un arbitro, Messina, si lamentò con Di Tommaso perché Baldas gli tolse un’amichevole che aveva già fatto l’anno prima e Baldas, davanti a tutti, lo rimproverò per essersi lamentato con il giornalista.

13.30 Controinterrogatorio davvero infiammato. Inizia Prioreschi: Lei ha parlato col Pm questa mattina? L'ho solo incontrato. Sono stato convocato. Non ho letto le deposizioni di Facchetti prima dell'interrogatorio. Prioreschi legge il verbale delle informazioni testimoniali rese da Nucini a dicembre 2010. "Nel 2006 è stato sentito dall’Ufficio Indagini, poi nel 2007 dai PM e poi nel 2009 da questo Tribunale. Come mai tutto quello che ha riferirto nel dicembre 2010 non lo ha mai riferito prima? Io vado a testimoniare alla giustizia sportiva dopo le sentenze. Vado a testimoniare, anche se non ero tesserato. Lo faccio perchè Borelli mi invita a farlo per onorare la memoria di Facchetti. Io ho sempre avuto pudore a parlare di una persona che non c’è più. Lei non troverà mai una dichiarazione mia di quello che è stato nell’intimo il nostro rapporto. Così non l'ho fatto in nessuna occasione. Quando sono andato da Borrelli, lui era rimasto dopo le sentenze per aprire le indagini sul Dossier Ladroni. Non sapevo per che cosa ero stato chiamato. Così è stato negli altri due casi. Fortunatamente il figlio ha ripescato questi memoriali del padre ed in quella occasione ho risposto alle domande che mi erano state fatte sul quel memoriale. Io non le avrei mai dette spontaneamente. Prioreschi: Le ricordo che Lei il 26 maggio ha depositato un suo pseudomemoriale. Nucini; No, non ho mai deposistato nulla, a me interessava raccontare le dinamiche che avevamo vissuto. Casoria: Perché non ha parlato di Livorno-Messina nel corso dell'altra deposizione? Dopo che è uscito il "memoriale" è caduto anche il senso di pudore e di imbarazzo. Io... Prioreschi: Mica parlava di Facchetti! Nucini: Ma era una confidenza che avevoi fatto a Lui. Casoria: E' stato reticente per la memoria di Facchetti. Prioreschi continua: Sulla scheda data da Fabiani: Lei prima ha indicato il numero, ma poi ha detto di non averla usata e che Le sono arrivate solo un paio di telefonate. Lei il 23 settembre 2007 ai carabinieri ha detto di avere avuto la scheda ancora imballata e che l’aveva buttata via. Narducci si oppone, Prioreschi si arrabbia: Avrebbe dovuto farle Lei queste domande, lo sa bene quante versioni ha dato sul fatto! Ha detto prima che l’aveva usata, poi che non lo aveva fatto, che non ricordava il numero, poi dice che non l’ha buttata... mi dice dopo 7 anni come ha fatto a ricordare il numero nel 2010? Nucini a Prioreschi: STA CALMO! Interviene Casoria Non si permetta! Nucini: A Borrelli dico che l’ho annotata, poi a Lei, che mi ha posto la stessa domanda dopo un controesame di 6 ore, ho dato la stessa risposta, ho sempre detto che l’avevo annotata. Casoria: Ma nei verbali c’è scritto il contrario. Nucini: Io il controesame lo ricordo bene, resta il fatto che io questo numero l’avevo annotato e lo avevo dato anche a Facchetti. Lei nel controesame non mi ha chiesto il numero... Prioreschi: Io chiedo che il teste venga ammonito perché deve dire la verità. Casoria: : Dove lo aveva annotato? Perché non l’ha detto qui? Nucini: In quella occasione io non me lo ricordavo a memoria. Interviene Morescanti: Sono state fatte 25 domande sul punto e Lei mi ha detto: 'Magari me lo ricordassi'. Urlo di Nucini. Nucini: Allora, facciamo così: la scheda me l’ha data Marconi e a Torino c'era Garibaldi. Presidente Casoria: Nucini, Lei si sta squalificando come teste, tutto ciò verrà registrato.

14.00 Prioreschi: Le leggo il verbale della scorsa udienza in cui veniva chiesto se lei aveva conservato il numero dopo averlo dato a Facchetti, lei rispondeva di no. Nucini: Non avevo capito la domanda, intendevo una copia. Prioreschi: Le chiedo di interrompere l’interrogatorio e nominare un difensore. Nel 2001-2002 ha arbitrato in A? Nucini: 2 gare Prioreschi: Quindi ritratta: aveva detto di non avere arbitrato.Nucini: Ho controllato i miei appunti. Prioreschi: Quante volte ha arbitrato in A e B bel 2001-2002? Nucini: La B non l’ho contata, perché nel curriculum di un arbitro conta la serie A. Prioreschi: Se è un arbitro di serie A, non se è uno di B Nucini: Orientivamente una quindicina. Prioreschi; Lei ha fatto 14 volte la B e 2 la A; sa Palanca quante volte ha arbitrato? Nucini: No. Prioreschi: Ha fatto 16 volte la B. Cesari ha arbitrato il 30.9.2001 Juve-Roma 0-2; sa che cosa è successo a Cesari? Nucini: No. Prioreschi: Ha detto che non ha più fatto la Juve quell’anno. Nucini: Io quell’elenco l’ho fatto e l’ho dato a Facchetti e al tribunale, quindi non ricordo. Non mi pare che Roma-Juve sia di quell’anno, anzi non è quell’anno, è qualche anno dopo. Prioreschi: Invece era proprio il 2001-2002 e Cesari ha fatto la Juve altre 2 volte, quando andiamo sui fatti cade sempre. Nucini: No no, questo non è vero. Prioreschi: Fabiani a marzo 2003 Le avrebbe dato 3 utenze all’aeroporto di Lamezia. Lei dice di non avere mai usato le utenze. Purtroppo Lei è sfortunato, perché da indagini dei pm risulta che una di quelle utenze risulta attiva solo dal 18.12.99 al maggio 2002 e riattivata a dicembre 2004. Da dove ha pescato queste tre utenze? Nucini ride, Prireschi si arrabbia. Non c’è nulla da ridere, qui c’è gente che è imputata per niente. Nucini: Ma io le ho ricevute da Fabiani, che ne sapevo che non era attiva? Lui mi ha fornito questi tre numeri e me li sono segnati. Prioreschi: Non poteva, era disattiva, Nucini: E lo chieda a Fabiani, lei mi dà un numero di telefono e devo io preoccuparmi che sia attiva? E si sarà sbagliato, su tre utenze due erano attive e una no.Prioreschi: E come fa a sapere che le altre erano attive? Nucini: Lo ha detto lei Prioreschi: Lei ha mai detto a Facchetti che faceva parte dell’associazione? Nucini: Questo era impossibile perché nell’estate del 2002 abbiamo iniziato un percorso che ho definito cavallo di t***a perché sapevamo che nel mondo del calcio c’era un malessere e volevamo scoprirlo. Quindi non l’ha mai detto a Facchetti? Cosa dovevo dirgli? Casoria: non ha mai confessato sue colpe a Facchetti? Nucini: No.Prioreschi: Nemmeno in Avellino-Messina? Nucini: No cosa avrei dovuto dirgli? Prioreschi: Monti ha riferito che Facchetti gli avrebbe detto che lei faceva parte dell’associazione Gianfelice Facchetti ha detto lo stesso aggiungendo che in quella gara avrebbe arbitrato a favore del Messina Nucini: Innanzi tutto, mi conferma che c’era un’organizzazione? Morescanti: Ma come si può tollerare una cosa del genere? Casoria: Cinque minuti fa il figlio di Facchetti ha detto che lei avrebbe arbitrato con dolo la gare e che era un arbitro pentito, lo ha detto o no? Nucini: Assolutamente no. È impensabile, bisogna vedere se davvero Facchetti lo ha detto al figlio, i fatti oggettivi corrispondono a quello che io e Facchetti abbiamo vissuto insieme. Prioreschi: Il posto di lavoro offerto da Facchetti. Mi fa la cronistoria dei colloqui procurati da Facchetti? Nucini: Dottor Paolillo (ad dell'Inter) presso la Banca Popolare di Milano L’attuale dirigente dell’inter? Nucini: Non so che cosa faccia Paolillo oggi, poi UniCredit, poi qualche private banking Prioreschi: Lei per questa sua attività di confidenza ha avuto da Facchetti e dall’inter denaro o altra utilità? Nucini: No! Prioreschi: È sicuro? Nucini: Sì. Prioreschi: Bene. Rispondendo al PM ha detto che nei colloqui con Facchetti a volte faceva riferimento al fatto a vostre considerazioni. Io vorrei dividere le due cose. Quando ha riferito degli arbitri che facevano parte dell'associazione erano fatti o considerazioni? Nucini: Le dinamiche che ci interessavano ce le siamo andate a prendere, sul resto erano percezioni. Prioreschi: Quindi quando dice che gli arbitri facrvano parte dell’associaozne erano sue impressioni? Nucini: Si aveva la percezione. Casoria: Non impressioni ma percezioni. Nucini: Che alcuni arbitri rispondessero in maniera diretta altri indiretta.Prioreschi: Lei ai carabinieri ha detto che era probabile che alcuni arbitri facevano parte del sistema Moggi. Preciso che questo era un nostro commento perché non avevamo prove di questa affermazioni. Nucini: Si è così era un commento su nostre percezioni. Prioreschi: Lei ai carabinieri riferisce la storia che nel corso del 2001/2002 venivano mandati alla juve arbitri giovani se la ricorda? Nucini: Sì.Prioreschi: Risparmio la lettura. Questa cosa la riferisce prima di lei Gianfelice e lei la ripete. Lo fa perché lo aveva detto Facchetti o perché ne era a conoscenza? Nucini: Per noi quelli erano arbitri che rispondevano alle dinamiche, che poi fossero giovani…Prioreschi: No, così sta modificando. Le leggo la sua testimonianza in cui parla prpprio di arbitri giovani. Nucini: Avevamo fatto anche la considerazione che anche tra gli arbitri giovani potevano avere la possibilità di far conoscere l’associazione. In generale si parlava anche dei giovani che era molto facile riuscire ad influenzare. Casoria: Lei ha detto che nominavano i giovani perché erano influenzabili. Nucini: È così Casoria: E l’avvocato ha fatto un elenco… Nucini: Anche quella era una percezione. Prioreschi: Ha mai arbitrato l’Inter dopo la nomina di Facchetti a Presidente? Nucini: Ho fatto il quarto uomo. Prioreschi: Ed era corretto visti i suoi rapporti? Nucini: Il quarto uomo è assolutamente ininfluente... Nucini si rivolge a Bergamo, che si era arrabbiato: "Dai Paolo, lo sai…". E poi io non posso ricordare quante volte ho fatto il quarto e anche ammesso e concesso che avessi fatto il quarto uomo … Casoria: Perché non ha detto a Facchetti, visto che stavate facendo questa indagine, che non era il caso? Nucini: Perchè l’indagine era già terminata, e poi io avendo la coscienza a posto potevo fare anche l’arbitro. Prioreschi: Mi arrendo!! Nessuna altra domanda.

14.15 Tocca a Galinelli. "Quando esordì come arbitro in B? Nucini: In Casteldisangro-Cosenza Gallinelli: Nel 1996? Nucini: Sì, credo di sì. Gallinelli: Ricorda se successivamente venne sospeso? Nucini: Non sono stato sospeso dopo la gara. Gallinelli: E quando? Nucini: Per aver fatto la pubblicità al corso arbitri, dopo Bari- Empoli Gallinelli: I designatori chi erano? Nucini: Casarin. Gallinelli: Chi la sospese? Nucini: Lui. Gallinelli: Lei non venne sospeso per aver criticato il suo presidente di sezione di Bergamo? Nucini: Ho fatto la pubblicità del corso arbitri. Gallinelli: Questo era il motivo? Nucini: Sì Gallinelli: Sa che c’è un articolo che vieta all’arbitro di rilasciare interviste? Nucini: Sì ma solo su episodi tecnici, non di fare il corso arbitri per la pripria città. Gallinelli: Da dove apprese della sospensione? Nucini: Da Tuttosport. In aula fanno notare che la notizia fu pubblicata anche su altri giornali. Gallinelli: Lei contava i compensi per la B, quanto guadaganava? Nucini: 5000 per la A e 2500 per la B. Gallinelli: Nel 2002-2003 ha fatto 17 in B e 3 in A? Nucini: Sì, devo aver fatto 3 in A. Gallinelli: Prendeva anche un fisso mensile dall’AIA Nucini: Sì. Gallinelli: Nel 2002-2003 quanto era?
Nucini: Non ricordo. Gallinelli: 2500 al mese? Nucini: Sì, forse sì. Gallinelli: Ed era uguale sia per la A che per la B? Nucini: Cambiava se un arbitro cambiava fascia. Gallinelli: Quindi in quella stagione percepì 108.000 euro? Nucini: Non me lo ricordo. Gallinelli: Conosceva Gianfelice Facchetti? Nucini: Mai. Mai incontrato, solo qua.

14.25 Audizione sospesa per mezz'ora. Nella pausa, Morescanti fa notare che i teste parlano tra di loro. Zamparini fa presente che entro le 19 deve essere a Palermo...

14.55 L'udienza riprende con la deposizione di Maurizio Zamparini, costretto per motivi di famiglia a essere a Palermo per le 19. Successivamente, si riprenderà con il controinterrogatorio di Nucini.

15.20 Narducci: Nel 2004 ha trattato con la Juve per Maresca e Miccoli? Zamparini: Sì, andai a Torino ad incontrare l'amico Moggi Narducci: E parlaste solo di questi due giocatori o anche del Palermo? Zamparini: Moggi mi chiese come andava il campionato, io gli dissi "Bene, gli arbitri sono un po’ scarsi". Mi chiese quali erano gli arbitri migliori della B ed io dissi Rizzoli, e Moggi telefonò e disse: "Vediamo se si può avere Rizzoli per il Palermo la prossima gara con il Verona che è importante". Effettivamente arrivò Rizzoli ed io mi meravigliai. Moggi seppe subito che io ne avevo parlato con gli altri presidenti e mi disse: "Bella riconoscenza"; ed io gli dissi "Se mi hai voluto fare un piacere non me ne fare più altrimenti dovrò informare le autorità". Narducci: Chiese a Moggi con chi aveva parlato? Zamparini: No, io non ci credevo, pensavo volesse fare lo spaccone Narducci: Con chi ne parlò? Zamparini: In una riunione con i Presidenti delle medie società di A e B e mi dissi preoccupato. Narducci: In quella stessa giornata ricevette la telefonata di Moggi? Zamparini: Forse era Giraudo, ma sì, era in quella giornata. Narducci: Nessuna altra domanda.

Inizia il controinterrogatorio di Prioreschi. Lei questa storia di Rizzoli, prima di dirla alla Procura, in che contesto fece una dichiarazione? Zamparini: A una radio o a un giornale. Prioreschi: Era Radio Radio. Ricorda perché partecipò alla trasmissione? Zamparini: Ero arrabbabiato con Moggi perché aveva menzionato Foschi dicendo che aveva fatto telefonate ai designatori.Prioreschi: Ricorda se il giorno dopo ha rilasciato dichiarazioni ulteriori sul fatto? Zamparini: Parlo ogni giorno con i giornalisti. Prioreschi: Tuttosport il giorno dopo ha una intervista in cui dice “Non so come una cosa possa interessare, magari è anche falso” Zamparini: È chiaro, è la mia parola contro la sua, questo è il senso. Prioreschi: Questa gara era un anticipo? Zamparini: Sì, del venerdì. Prioreschi: Quindi anche il sorteggio si fa in anticipo? Zamparini: Non lo so, credo che non si faccia.Prioreschi: Si c’è, anche per l’anticipo, Lei non ha collocato temporalmente questa telefonata di Moggi? Zamparini: Sicuramente prima della gara. Prioreschi: È in grado di escludere che quando Moggi fa la telefonata il sorteggio era già stato fatto? Zamparini: Non lo so, non so in che giornata era la telefonata né quando si fa il sorteggio dell’anticipo. Prioreschi: Quale era stata la sua valutazione della telefonata, se era finta o vera? Zamparini: Non penso mai che Moggi faccia le telefonate finte davanti a me, eravamo nel suo ufficio, non ricordo se col fisso o il portatile, non ci credevo nemmeno, mi sono preoccupato quando ho saputo che Rizzoli era effettivamente l’arbitro. Prioreschi: Può riferire le parole di Moggi? Zamparini: No assolutamente, io dissi che tra i più bravi c’era Rizzoli e lui alzò il telfono.Gallinelli: Lei al pm ha detto che Moggi si raccomandò... Zamparini: E uno che fa una telefonata dicendo c’è questa partita, mandiamo un arbitro bravo, non è una raccomandazione? Catalanotti (difesa Brescia). Lei esclude che al momento della telefonata Rizzoli era stato già sorteggiato? Zamparini: Non lo escludo, lo ritengo improbabile, ma non lo escludo. Gallinelli: Ebbe modo di lamentarsi degli arbitraggi di De Santis? Zamparini: No.Gallinelli: Ricorda Palermo-Juve del 5.2.2005, 1-0 per il Palermo? Zamparini: No. Gallinelli: Secondo lei è consentito salutare l’arbitro prima della gara e al termine? Zamparini: Io prima andavo sempre a salutare, mai dopo. Casoria: Lei ha detto che questo fatto avvenne allo studio di Moggi: non riesce proprio a ricordare e a risalire in che data avvenne? Zamparini: Bisognerebbe controllare, ma non so.Casoria: Quanti incontri ha fatto del genere? Zamparini: Uno solo. Casoria: E non sa collocarlo? Zamparini: No.Casoria: Può andare.

Dichiarazione spontanea di Pairetto: In questa occasione il sorteggio è avvenuto il giovedì, quindi, né io né Paolo Bergamo eravamo presenti, in quanto è stato fatto a Roma nella nostra segreteria.

L'avvocato Prioreschi deposita il verbale del sorteggio, nel quale è riportato chi lo ha effettuato, ovvero Manfredi Martino davanti al notaio Ioli.

15.30 Deposizione spontanea di Pairetto: "In questa occasione il sorteggio è avvenuto il giovedì, quindi, né io né Paolo Bergamo eravamo presenti, in quanto è stato fatto a Roma nella nostra segreteria." Prioreschi deposita verbale del sorteggio effettuato da Martino Manfredi in presenza del notaio Ioli.

15.45 Riprende il controinterrogatorio di Nucini. Gallinelli: Arbitro in Inter-Udinese, ci furono polemiche per un episodio; lo ricorda?
Nucini: Su un episodio talmente irrilevante, un giocatore, in segno di protesta per un mio fischio, voleva togliersi la maglia, io gli dissi che lo avrei ammonito e lui non se la tolse. Il giocatore era Di Biagio. Gallinelli: Quanti anni ha arbitrato? Nucini: Nove. Gallinelli: Conosce il regolamento, la regola n° 12, la leggo: "Falli passibili di ammonizione, tra cui c’è manifestare la propria disapprovazione con gesti". Quello non era un gesto del genere, passibile di ammonizione? Nucini: No, ritenni di effettuare un richiamo verbale che servì. Se se la fosse tolta era da ammonizione, ma non se l’è tolta. Gallinelli: Lei ricorda di aver ricevuto una visita di Facchetti dopo la partita? Nucini: Sì. Gallinelli: Che Le disse? Nucini: Nulla, rimase sorpreso dal fatto che ci fosse stata una discussione con l’osservatore. Gallinelli: Facchetti La ringraziò? Nucini: No, mi fece i complimenti. Gallinelli: Ricorda di aver rilasciato interviste a Mensurati dopo questa gara? Nucini: Non ho rilasciato un'intervista dopo la gara Inter-Udinese. Gallinelli: No, no, io dico l’11.5.2006. Leggo alcuni passaggi in cui Lei parla di quella partita. Lei dice che Facchetti l’aveva ringraziata per quell’atteggiamento e che il Suo rapporto con lui era nato da lì: che intendeva? Nucini: Non è nato da lì, abbiamo iniziato ad avere un collegamento, ci si vedeva in città. Gallinelli: Ma Lei ha detto che il rapporto è iniziato nell’estate del 2002. Nucini: Sì, confermo. Gallinelli: Tra febbraio 2001 e l’estate del 2002 ha incontrato Facchetti?
Nucini: Sì, ma in maniera molto superficiale. Gallinelli: E il sospetto sul malessere già c’era? Nucini: Io lo avevo già, non lo confidai a Facchetti. Gallinelli: Si sentiva anche telefonicamente? Nucini: Dopo l’estate 2002 sì. Gallinelli: Prima? Nucini: No. Gallinelli: E negli incontri ufficiali? Nucini: Sì, ma in maniera formale. Gallinelli: Senta, sa se Facchetti riferì dei vostri incontri ad altri? Nucini: No, il rapporto era nostro e personale. Gallinelli: Ha conosciuto il maggiore Chittara? Nucini: Non mi dice niente questo nome. Gallinelli: Sa se Facchetti si incontrò con Moratti e Tavaroli nella sede della Saras? Nucini: Non lo so. Gallinelli: Si recò dalla Boccassini? Nucini: Ne ho già parlato. Ci andai perché fui chiamato da loro. Gallinelli: In che data? Nucini: Fine 2003, o inizio 2004, non ricordo. Gallinelli: La accompagnò Facchetti? Nucini: No, andai da solo. Gallinelli: Sa se Facchetti registrava le vostre conversazioni? Nucini: Non credo che lo facesse. Gallinelli: Sa di un articolo di Repubblica in cui si parla di queste registrazioni? Nucini: Sì, leggendo i giornali. Gallinelli: Lo ritiene veritiero? Nucini: No.


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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMer 16 Mar 2011 - 14:42

Processo di Napoli, si chiude a luglio?


Il processo di Napoli è ormai giunto alle battute conclusive. La prossima udienza è fissata per il 19 aprile, mentre il 25 marzo si deciderò sull'istanza di ricusazione del giudice Casoria avanzata dalla Procura di Napoli. Il 3 e il 10, sempre che Casoria resti a guidarlo, sono i giorni dell'accusa: requisitoria finale dei pm Narducci e Capuano. Poi toccherà alle arringhe degli avvocati difensori. Senteza di primo grado che dovrebbe quindi arrivare entro i primi di luglio.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeSab 19 Mar 2011 - 16:41

Calciopoli 2006-2011: il dossier di Tuttosport!


Nel numero di oggi di ‘Tuttosport’, Alvaro Moretti e Guido Vaciago firmano un interessantissimo dossier sul processo farsa noto ai più con il nome di Calciopoli. Un articolo davvero ben fatto e all’interno del quale sono esposti prove alla mano tutti i perché sul crollo dei castelli dell’accusa, basati principalmente sui “si percepiva”, “si pensava”, “si diceva in giro”, “un amico di un guardalinee diceva che un amico di un arbitro pensava che…”.

Era il 20 gennaio 2009 si apriva il dibatti­mento del processo a Moggi più altri 23. Per l’Italia e il mondo Calciopoli era uno scanda­lo inequivocabile che aveva travolto la Juven­tus, e marginalmene altre squadre, nell’estate del 2006. Ascoltando per la seconda volta il te­ste Nucini, martedì s’è praticamente chiusa la fase dibattimentale, quella in cui si forma­no le prove nel contraddittorio. Le crepe nelle architravi della Cupola disegnata dai pm di Napoli (e su cui si appoggiò pedissequamen­te pure la Giustizia Sportiva) erano già evi­denti con la sentenza Gea dell’8 gennaio 2009, ma in 26 mesi di testimonianze e perizie ab­biamo scoperto un altro “mondo telefonico” e un’altra verità che non s’era voluta (o saputa) descrivere nelle informative.

Insomma, Calciopoli è diventata un’altra co­sa, udienza dopo udienza, nell’aula 216 della IX sezione del tribunale di Napoli, davanti al­la giudice Casoria. E l’altra realtà, nascosta nelle telefonate di altri dirigenti non coinvol­ti, come quelli interisti (ma anche del Palermo, della Roma, dell’Udinese, del Chievo, del Bre­scia etc.), s’è palesata chiaramente, scarnifi­cando l’indagine del colonnello Auricchio: il «sull’Inter non si indaga» (cfr. il teste Coppo­la), il rapporto con Baldini (che prefigura un «ribaltone»), la totale mancanza di prove o te­stimoni del taroccamento del sorteggio arbi­trale, il traballante teorema delle ammonizio­ni crollato sotto i colpi delle statistiche e dei co­municati federali.

A Napoli abbiamo capito, al netto delle senten­ze, che Calciopoli è stata una grande ingiusti­zia. Perché – piaccia o non piaccia – telefona­vano, regalavano, cenavano, chiedevano assi­stenti o arbitri in tanti (non Moggi, incredibi­le dictu), senza esclusive. Abbiamo scoperto che le schede svizzere erano intercettabili e che chi era intercettato dai giudici, era da anni pe­dinato e controllato dagli spioni Telecom o da Nucini. Insomma, a Napoli abbiamo scoper­to che c’è anche un’altra verità, che non can­cella la precedente, ma la trasforma. Lo capirà anche la Figc?

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeSab 26 Mar 2011 - 6:59

Processo Gea: ridotta pena a Moggi. Un anno a Luciano, 5 mesi ad Alessandro.


Riduzioni di pena per Luciano Moggi ed il figlio Alessandro al processo di appello per le presunte irregolarità legate all'attività della Gea, società che ha curato le pratiche sportive di numerosi calciatori a partire dal 2000. Lo ha deciso la Corte di appello di Roma che ha fissato in un anno di reclusione la pena per l'ex Dg della Juventus (un anno e 6 mesi in primo grado) e 5 mesi per il figlio Alessandro (un anno e 2 mesi).

La prima corte di appello ha inoltre confermato le assoluzioni già decise in primo grado per altri tre imputati: i procuratori Davide Lippi, figlio di Marcello, e Francesco Zavaglia, nonchè dell'ex dirigente sportivo Francesco Ceravolo.
I due Moggi sono stati riconosciuti responsabili del reato di violenza privata per le presunte pressioni esercitate per l'acquisizione di procure sportive. Entrambe le pene sono coperte da indulto. In particolare, per l'ex dirigente juventino, l'imputazione faceva riferimento alle modalità che portarono l'attuale centrocampista del Napoli Manuele Blasi ad abbandonare il procuratore Stefano Antonelli per passare alla Gea. Stesso discorso per Alessandro Moggi, che della Gea è stato il presidente, ma in relazione alle acquisizioni delle procure dei russi Zetulayev e Boudianski. Le riduzioni di pena sono state determinate dalla prescrizione di un episodio contestato ad entrambi gli imputati: la procura dell'attaccante Nicola Amoruso. Per i due Moggi il pg Alberto Cozzella aveva chiesto il riconoscimento del reato di associazione per delinquere e la condanna, rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e quattro anni di reclusione.

Luciano Moggi, inoltre, è stato condannato a pagare circa diecimila euro di spese processuali riferite al primo ed al secondo grado. I giudici hanno inoltre disposto il risarcimento dei danni alla parte civile Stefano Antonelli da liquidarsi in separata sede. I due Moggi, infine, dovranno risarcire la Figc nella misura di duemila euro. ''Siamo soddisfatti del rigetto del ricorso del pm - ha commentato l'avvocato Matteo Melandri, difensore di Luciano Moggi - che invocava l'associazione per delinquere. Ricorreremo in Cassazione per l'episodio Blasi''.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMar 31 Mag 2011 - 20:03

Moggi, pm chiedono 5 anni e 8 mesi! Calciopoli: duri con Bergamo e Pairetto.



Sono stati chiesti 5 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti dell'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, al processo di Calciopoli. La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria che si è svolta davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli dai pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci. I pubblici ministeri hanno anche chiesto 5 anni per l'ex designatore Paolo Bergamo e 4 anni e 6 mesi per il collega Gianluigi Pairetto.

Capuano e Narducci hanno fatto la voce grossa. La richiesta di pena maggiore è proprio quella rivolta a Luciano Moggi e ai due ex designatori, ma sono tanti i personaggi coinvolti nelle telefonate e in attesa di giudizio. Ecco come si sono pronunciati i due pubblici ministeri: tre anni per l'ex arbitro Massimo De Santis; un anno e dieci mesi per Andrea Della Valle e due anni per Diego Della Valle (proprietari della Fiorentina); tre anni e otto mesi per l'ex ds del Messina, Mariano Fabiani; due anni per il presidente della Reggina, Pasquale Foti; un anno e dieci mesi per Claudio Lotito, presidente della Lazio; un anno e sei mesi per Leonardo Meani, già dirigente accompagnatore del Milan.

Per quanto riguarda gli arbitri, le richieste sono per Salvatore Racalbuto di due anni e due mesi, per Pasquale Rodomonti di un anno, per Paolo Bertini di due anni e quattro mesi, per Antonio Dattilo di un anno e otto mesi, per Innocenzo Mazzini, già direttore della Figc, quattro anni.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeGio 2 Giu 2011 - 16:18

scusate non capisco una cosa. ne sto discutendo anche con due tizi su un altro forum. ma se a napoli sta uscendo quello che sta uscendo (a favore della juve), alla luce dei fatti non dovrebbe essere un controsenso avanzare tale richiesta?
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeMer 15 Giu 2011 - 23:42

Calciopoli: la Figc radia Moggi!
Identica pena per Giraudo e Mazzini.



La Commissione Disciplinare della Federcalcio ha deciso di accogliere la proposta di radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini avanzata ai tempi della sentenza sportiva su Calciopoli. I tre, all'epoca dei fatti, erano rispettivamente direttore generale e amministratore delegato della Juventus e vicepresidente della Federcalcio. Nella motivazione del verdetto, si parla di "aberranti conseguenze dei fatti commessi"

La radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini, secondo la Disciplinare, è infatti "del tutto proporzionata ai fatti commessi, tenuto conto della loro intrinseca gravità e delle aberranti conseguenze a cui hanno condotto il modo di concepire la competizione e i rapporti tra le societa' partecipanti ai campionati e i tesserati". La Disciplinare parla della ''condotta illecita e antidoverosa (...) sicuramente connotata dal carattere altamente inquinante della sistematicita' e della stabilita' organizzativa'', e sottolinea come lo sport non possa abdicare all'osservanza dei principi di lealta' e probita', ''pena la sua sopravvivenza''.

E' scattata così, quindi, "la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc. "Tali profili - si legge ancora nel testo redato dal collegio presieduto dall'Avvocato Sergio Artico - rendono del tutto attuale l'interesse dell'Ordinamento federale alla irrogazione della sanzione della preclusione, non rilevando in proposito il fatto che comportamenti altrettanto gravi possano eventualmente essere stati tenuti da altri tesserati".

E comunque, secondo la Disciplinare, "il fatto che altri soggetti obbligati all'osservanza della normativa federale possano aver tenuto, in ipotesi tutt'ora da accertare, condotte analoghe a quelle acclarate nei confronti del Moggi dalle "sentenze rese", non fa venir meno la gravità di quanto contestato al deferito, né incide sulla valutazione demandata alla Commissione ai fini dell'irrogazione della sanzione della preclusione in questo procedimento". Tradotto: eventuali violazioni commesse da altri soggetti non possono alleggerire la posizione dell'ex dg della Juventus.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 12 Icon_minitimeGio 16 Giu 2011 - 0:23

Ce lo aspettavamo tutti.
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