Cresce ormai il partito del ribaltone alla Juventus ed è oggettivamente difficile restare più o meno da soli col dito nel buco della diga che ormai presenta crepe paurose e che sta per crollare definitivamente. L'ultima speranza era che prima o poi cominciasse quella risalita, arrivasse quella svolta nervosa e psicologica che bene o male cambia la vita delle grandi squadre.
Quest'anno era già successo alla Roma e al Milan: avevano cominciato in picchiata, poi il pilota era riuscito a riprendere il volo. Era più o meno quello che diceva Bettega alla vigilia di questo doloroso Juve-Roma 1-2: ottava sconfitta della stagione (e nelle ultime 11 partite), sesta sconfitta nelle ultime otto, terza consecutiva. Insomma pare che alla fine della picchiata non resti ormai che lo schianto definitivo. Dirò che la sconfitta la Juventus stavolta non l'ha nemmeno meritata, nel primo tempo aveva giocato decisamente meglio della Roma: però anche i dettagli fanno parte di una partita, non sono casuali, non sono sfortuna, sono la partita stessa. E se Grosso fa rigore e se Buffon (baciato teneramente e cavallerescamente dall'amico Totti) è costretto a uscire su Riise e farsi espellere per salvare la porta questo ha comunque un prezzo e finisce nel doloroso conto finale. Ferrara fino ad oggi si era salvato perché bene o male la sua sorte era legata alla stessa società, a quel Blanc che lo aveva scelto e fortemente voluto al posto di Claudio Ranieri.
Il fatto che l'allenatore della Roma abbia dato la mazzata definitiva è nella sostanza l'innesco definitivo della bomba Juventus. Come tutti continuano a cercare un perché e un per come io continuo a ripetere lo stesso concetto: c'è ancora bisogno di cercare un colpevole solo? E c'è ancora bisogno di cercare un perché solo? Nella Juve 2009-2010 tutto si è sbagliato e tutti sono colpevoli. E' lo stesso concetto che ha ripetuto anche Del Piero che alla fine si ritrova con un gol bello e generoso (di fronte alla curva vuota per le accuse di razzismo) quanto inutile. Ma è anche il simbolo - lo stesso Del Piero - di tutta la confusione tecnica, tattica e psicologica che c'è nella Juventus di oggi: per molti minuti nel corso del primo tempo l'ho visto correre e giocare a cinque metri da Diego, come se la Juventus avesse due trequartisti... Accanto a questa potremmo mettere altre decine di considerazioni e di accuse, ne metto sul tavolo una sola: i bianconeri hanno ormai una difesa (28 gol incassati) al livello di Bologna e Catania e cioè da squadra in zona retrocessione.
La Juventus fino ad oggi ha ragionato - forse anche giustamente - da grande squadra, pensando cioè a fare gol, mettendo continuamente sul tavolo i problemi dell'attacco: la collocazione di Diego e l'abulia cronica di Amauri ad esempio. Dibattiti infiniti. Ma la Juve di oggi è debole, malata, deve coprirsi, rafforzare col centrocampo una difesa quasi inesistente (e già il ritorno di Sissoko qualcosa può significare). La Juventus deve essere riorganizzata da capo e bisogna solo capire se Ferrara è ancora in grado di farlo: ma di partita in partita diventa sempre più indifendibile, oggettivamente. Diverso il discorso se debba essere solo lui a pagare il conto: secondo me non sarebbe giusto. E in ogni caso non si capisce perché la parola "dimissioni"- Spalletti ad esempio a inizio stagione l'ha fatto - lì dentro la Juve, nessuno riesca proprio pronunciarla di fronte a tanto sfascio.
(Repubblica.it)