Il prof Capello boccia l'Italia "Meglio lavorare all'estero"

A Parma per una conferenza, il c.t. della nazionale inglese parla agli studenti universitari: "In Inghilterra e in Spagna ci sono stadi di proprietà dei club, più sicurezza e organizzazione". Poi sul Mondiale: "Spero anch'io di affrontare Lippi in finale"

La cattedra gli piace. Ed è la prima cosa che si nota: Fabio Capello parla, scherza, lascia gli abiti del duro fuori dalla porta. Le regole d’ingaggio con studenti e giornalisti sono chiare: “Sì alle domande, ma non si parla del caso Terry e della nazionale”. Poi, a sorpresa: “Sono preso dal campionato del mondo e … da John Terry”. Fa tutto lui, senza che nessuno lo stuzzichi, e ci ride anche su. Eccolo, allora, che parla dei Mondiali: “Firmerei subito per una finale Italia-Inghilterra, come dice Lippi, con il quale ho rapporti cordiali”. Il c.t. dell’Inghilterra è in Italia, a Parma, per una lezione-conferenza al Master in organizzazione dello sport dell’Università di Parma e di StageUp. Riceve un premio alla carriera, poi via un’ora di lezione nella quale il professore Capello boccia l’azienda-calcio Italia: “Spagna e Inghilterra ci hanno superato. Non possiamo più fare lo struzzo: bisogna riorganizzarsi”. In Italia Capello tornerà il 16, per la Champions. “Vengo per il Milan in Champions”, poi in fretta aggiunge: “Al ritorno, l’Inter”. La par condicio è salva. “Le squadre italiane sono ben attrezzate – sulla doppia sfida Italia-Inghilterra in Champions -, ma le inglesi sono al top in questo momento”.

STADI — La lezione del c.t. è un confronto tra Inghilterra, Italia e Spagna. Parte dagli stadi: “In Italia non sono di proprietà delle società, è un grande handicap, mentre in Spagna e in Inghilterra i club sono proprietari degli impianti: è un valore in più nel calcio di oggi dove i giocatori non sono di proprietà dei club. Le società italiane hanno così un valore relativo, non avendo immobili”. Comfort e non solo: “All’estero gli stadi sono confortevoli, ma vi è uno stile di calcio richiesto differente: in Italia conta il risultato, in Spagna un gioco sudamericano, in Inghilterra si è più fisici. Sono mondi sportivi diversi, ma mi sono adeguato in ogni Paese, come in ogni club dove ho allenato”. Sulla candidatura dell’Italia a Euro 2016. “Speriamo che gli stadi verranno ristrutturati: riforme necessarie per Euro 2016”.

TV & MERCHANDISING — Dagli stadi al merchandising il passo è breve. “A San Siro esci e trovi le maglie taroccate in vendita. In Spagna e Inghilterra non è possibile”. Duro sull’organizzazione del calcio italiano: “L’Italia è il posto più difficile, dove non si è protetti, le leggi non vengono applicate e conviene di meno lavorare nel calcio”. Diritti tv: “Il valore in tv dei campionati inglese e spagnolo, purtroppo, è superiore al nostro, perché quando si vedono cose brutte, stadi mezzi vuoti, è normale essere scavalcati”.

SICUREZZA — “In Inghilterra vi è massima sicurezza: non succede mai niente, gli steward ti proteggono, vi è molta responsabilità. In Italia mezz’ora prima delle gare gli stadi sono già pieni, in Inghilterra e Spagna dieci minuti prima lo stadio è vuoto, il pubblico è nei ristoranti perché tutti hanno il posto a sedere e coperto”. Sugli ultras: “Gli striscioni? In Italia c’è una legge che li vieta, ma ci sono sempre, a volte molto offensivi. In Italia c’è una frangia di spettatori che vuole essere protagonista, dovrebbe essere oscurata dalla televisione come in Inghilterra. Purtroppo siamo in mano agli ultras. Ripeto affermazioni per le quali sono stato molto criticato, ma nelle quali credo”.

TASSO TECNICO — “Scadimento tecnico in Italia? Bah, vediamo: siamo campioni del mondo. Anche gli allenatori italiani sono molto preparati e lo stanno dimostrando all’estero in club molto importanti”. Poi osserva che “si sta perdendo il fascino di giocare in Italia. I giocatori vanno in Liga o in Premier, perché noi stiamo perdendo appeal”.

ARBITRI — “Il mondo anglosassone dà importanza a due aspetti: il rispetto dei giocatori e degli allenatori verso gli arbitri, e la sportività dei giocatori. È bruttissimo vedere i calciatori che accerchiano l’arbitro, in Inghilterra nessuno si permette di mettere le mani addosso al direttore di gara”. E sull’Italia: “Dopo l’ultima decisione no bestemmie ? Forse è meglio”.

BERLUSCONI — Aneddoto. “Una cosa molto interessante l’ho vissuta sulla mia pelle nel 1985, quando Berlusconi divenne presidente del Milan e disse: ‘Dobbiamo diventare la squadra più forte del Mondo, che fa divertire la gente e che gioca il calcio più bello di tutti’. Oggi devo dire che ha portato nel calcio, fossilizzato dell’epoca, un nuovo spirito, un nuovo modo di pensare e una svolta”. La giornata da prof di Capello è finita. Su un punto non ha tradito il protocollo: niente interviste fuori dalla conferenza. Scappa, c’è un volo da non perdere per Londra, e Arsenal-Liverpool da vedere in serata.

SECONDO ME HA RAGIONE SU TUTTO. GRANDE DON FABIO, CHE DICE LE COSE COME STANNO..

ha ragione.... l'inghilterra è il modello da seguire, specie in quanto sicurezza negli stadi ecc. Sarebbe anche ora di iniziare a spezzare le gambe alle troppe teste di m*****a che assediano i nostri di stadi.


Però un appunto sulla sportività dei giocatori .... non accerchieranno l'arbitro però ultimamente ci entran troppo pesanti tra loro eh xD