Supercoppa Italiana

I tifosi della Roma caricano la squadra: "Portiamoci a casa la Coppa"

Grande entusiasmo a Fiumicino alla partenza della Roma alla volta di Milano, dove sabato sera contenderà all'Inter la Supercoppa italiana. A San Siro sono attesi sedicimila sostenitori giallorossi. Tra i giocatori più applauditi Adriano, capitan Totti e De Rossi. Particolarmente sorridente e rilassato è apparso Ranieri. "Dai Claudio, diamo all'Inter il primo dispiacere dell'anno e portiamoci la Coppa a casa". Al tecnico è scappato un sorriso.

ADRIANO, UN EX IN PANCHINA
Sabato Adriano dovrà rinunciare, perlomeno al primo minuto di gioco, a propositi di "vendetta sportiva" sull'Inter. L'Imperatore non dovrebbe infatti fare parte dell'undici titolare che Claudio Ranieri opporrà all'Inter nella Supercoppa Italiana, primo appuntamento ufficiale della stagione. A S.Siro, le punte saranno Totti e Vucinic, lìunico dubbio riguarda il quarto centrocampista. Julio Sergio non ha recuperato: niente convocazione per lui.

A seconda del modulo scelto (4-4-2 puro o 4-3-1-2), il tecnico sceglierà uno tra Menez e Perrotta. Il resto del reparto conterà su De Rossi, Taddei e Pizarro, candidato a partire dal primo minuto a dispetto di una condizione che, a causa del fresco infortunio, non sarà ovviamente al top. Giochi fatti nel reparto difensivo con Cassetti e Riise laterali e Juan e Méxes al centro.

SUPERCOPPA: ARBITRA BERGONZI
Sara' Bergonzi di Genova ad arbitrare la sfida tra Inter e Roma con in palio la Supercoppa italiana, sabato sera a Milano. Gli assistenti saranno Nicoletti e Romagnoli, il quarto uomo De Marco.

Con Lobont in porta...la vedo dura... Exclamation

Juventusiasmante87 ha scritto:: Con Lobont in porta...la vedo dura...

j.sergio è in forse... non si sa ancora se riuscirà a recuperare x la partita oppure no... cmq nel caso nn dovesse giocare, doni è a disposizione..

Inter-Roma, caccia al primo titolo! C'è la Supercoppa: riparte la sfida!

Si parte. Questa sera a San Siro Inter e Roma si contenderanno il primo trofeo ufficiale stagionale, la Supercoppa italiana. I nerazzurri puntano a conquistare il quarto titolo del 2010, sognando così il Grande Slam insieme alla Supercoppa europea e al Mondiale per club: Benitez vuole scacciare subito il fantasma di Mourinho. Dal canto loro i giallorossi cercano un successo che darebbe fiducia a tutto l'ambiente. L'ex Adriano parte dalla panchina.

L'anno scorso l'Inter toppò e la Supercoppa 2009 andò alla Lazio. Un incidente di inizio percorso, vista poi l'annata trionfale della squadra di Mourinho. Questa volta i nerazzurri non vogliono proprio sbagliare nel primo importante appuntamento della stagione: perché in caso di vittoria arriverebbe in bacheca il quarto trofeo dell'anno e dunque si avvicinerebbe ancora di più il sogno dell'en-plein. E poi ci sono le motivazioni di Rafa, chiamato in panchina al posto dello Special One e desideroso più che mai di cancellare il più presto possibile in suo fantasma.

Di contro una Roma che in questo pre-campionato ha stentato parecchio e alle prese con una questione societaria ancora ingarbugliata e che incide sulle mosse di mercato. Una vittoria contro i rivali delle ultime stagioni sarebbe una grossa spinta in vista del campionato e dei prossimi impegni stagionali.

Per quanto riguarda le formazioni, nell'Inter Zanetti c'è. L'unico dubbio riguarda il ballottaggio tra Stankovic e Chivu, con il serbo favorito sul romeno. In avanti Eto'o, Sneijder e Pandev dietro Milito. Benitez è tentato di mandare subito nella mischia il giovane Coutinho ma il brasiliano entrerà a partita in corso. Nella Roma, come detto, Adriano, ancora a corto di condizione, inizierà dalla panchina. Menez e Pizarro dall'inizio.

Benitez: "Voglio iniziare vincendo! Nessun nervosismo per debutto S. Siro"

Il primo esame per l'Inter di Rafa Benitez si chiama Roma e in palio c'è la Supercoppa italiana. "E' chiaro che è una squadra forte, con un buon allenatore. Hanno giocatori di qualità e le finali sono sempre difficili. Debutto a S. Siro? Sono un po' vecchio, ho esperienza. Per me è una sfida che voglio vincere, voglio iniziare vincendo, ma non ho alcun tipo di nervosismo. Mourinho dice che non vincerò quanto lui? Cominciamo da questa coppa", ha detto.

"Se vinciamo la Supercoppa, la vincono la società e i giocatori e, poi, tutti quelli che sono loro vicini. Ma sono la società e i giocatori i più importanti. La chiave qui sono i giocatori che vincono da tanti anni e la società", ha aggiunto mandando il suo messaggio al predecessore portoghese.

Sarà possibile ripetere i trionfi della passata stagione? "Per me quello che è importante è la prossima partita. Proviamo prima a vincere questa e poi pensiamo alle altre e agli altri titoli. La mia idea è vincere, vincere un trofeo alla volta". Magari grazie al buon affiatamento raggiunto dall'Inter poco cambiata dal calciomercato: "Può essere un bene che tutti si conoscano. I giocatori vogliono vincere, abbiamo la possibilità di vincere il quarto titolo".

Sulla formazion e anti-giallorossi: "Per ogni gara aspetterò l'ultimo allenamento prima della decisione definitiva, ma non ho dubbi da sciogliere". Per questo affronterà la Roma cambiando un solo elemento, salvo sorprese, rispetto alla finale di Champions League: Julio Cesar agirà tra i pali, Maicon, Lucio, Samuel e Zanetti saranno i quattro difensori da destra a sinistra. Cambiasso e Stankovic faranno invece da schermo davanti alla retroguardia. Davanti, il quartetto formato da Sneijder in posizione di trequartista e dagli attaccanti Pandev, Eto'o e Milito.

Bocca cucita sul mercato di fine agosto: "La società sta lavorando e io lo sto facendo in campo. Il mio compito è migliorare la squadra. Se possiamo vincere giocando bene è perfetto".

Benitez, poi, dimostra di essere di altra pasta rispetto a Mou, parlando del collega Claudio Ranieri. "Ho un buon rapporto con Ranieri. Quando ero più giovane sono andato a Firenze per vedere come allenava la squadra viola e posso dire che ho un buon rapporto con lui", ha sottolineato.

Ranieri: "Inter favorita, ma noi ci proviamo"

Con la Supercoppa italiana riprende la grande sfida degli ultimi anni tra Inter e Roma. Ma Claudio Ranieri fa di tutto per lasciare la pressione agli avversari. "L'Inter è sempre la favorita, ma è una partita secca e ce la giochiamo, ci proviamo con tutta la nostra forza e il nostro orgoglio. Abbiamo tantissimi tifosi al seguito e cercheremo di fare nostra la coppa", ha detto. Immancabile una battuta su Mourinho: "Non mi manca".

Con l'attuale allenatore nerazzurro Rafa Benitez, Ranieri si è già confrontato in campo "solo in Spagna, mentre lui era un giovane emergente all'Extremadura e io al Valencia: perdemmo in trasferta e pareggiammo a Valencia. Ci conosciamo da tempo, lo stimo molto ha grande esperienza ed è un grande allenatore".

"La Roma sta bene, i ragazzi sono uniti e compatti e domani lo dimostreremo. Adriano? La cosa più importante è che ha una voglia immensa. Si sta allenando molto bene, ha una struttura fisica notevole, è importante che sia stato accolto bene dai compagni di squadra. E' un nostro punto di riferimento e lo stiamo aspettando, lo stiamo facendo crescere fisicamente", ha aggiunto.

Poche indiscrezioni sulla formazione: "Totti? Sta bene. Titolare? Francesco sta bene, ma i titolari li vedrete sabato. I ragazzi devono stare sulla corda, io tiro le conclusioni la notte prima della gara. La Roma ha un suo modo di giocare, una sua struttura. Abbiamo cambiato pochissimo e anche a San Siro la Roma farà il suo gioco". Comunque sia, ci sarà Pizarro, ma non Julio Sergio con Lobont preferito a Doni tra i pali. Ranieri potrebbe optare per un 4-4-2, ma resta favorita l'ipotesi del rombo, con Pizarro "basso" davanti alla difesa, affiancato da Perrotta e De Rossi, e Menez dietro alle due punte Totti e Vucinic. Solo panchina per i due nuovi arrivi, Simplicio e l'ex di turno Adriano. Intanto, è arrivato il transfer per Burdisso jr, che potrà giocare.

L'Inter, anche con lo spagnolo Benitez in panchina, è la squadra da battere pure in campionato: "L'Inter è ancora di un livello superiore a tutte le altre. Noi siamo al livello di quelle pretendenti che vogliono entrare in Champions e dobbiamo competere con queste. La lotta sarà ancora più forte, conquisteranno queste posizioni le squadre che sapranno superare i momenti difficili, che arriveranno per tutte".

Il mercato è ancora aperto e i giallorossi sperano ancora di avere Nicolas Burdisso proprio dall'Inter. "Ma Juan e Mexes sono due ottimi giocatori per cui anche in Supercoppa giocano due titolari. Quando sono venuto a Roma sapevo le difficoltà e queste non sono terminate. E' subentrata una banca che sta aspettando un compratore,è un momento difficile per la Roma ma andiamo avanti e siamo una squadra coesa anche dietro le linee. Questo d'altronde è un mercato chiuso non solo per la Roma ma per molte squadre. Loro sanno che ci farebbe comodo avere un difensore centrale e un esterno sinistro per dare il cambio a Riise, aspettiamo e vediamo", ha sottolineato.

Ranieri esce dal suo orticello e a chi gli chiede dell'arrivo di Aquilani alla Juve risponde così: "Sapevo della Juve, ma non credo...non ho detto che non sono sicuro. Comunque sarebbe la fine di un percorso, lo volevo già io quando stavo lì".

Ovviamente.... forza claudioo!!!!

_Black_Inside_ ha scritto:: Ovviamente.... forza claudioo!!!!

stra

ovviamente Very Happy

Inter, primo urrà con Eto'o: 3-1 - Doppietta del camerunese, Roma battuta

L'Inter ricomincia da dove aveva smesso: vincendo. E' dei nerazzurri la Supercoppa Italiana 2010, primo titolo ufficiale della nuova stagione. A San Siro, la squadra di Benitez ha battuto la Roma per 3-1 dopo un incontro vibrante e risolto nel secondo tempo da una doppietta di Eto'o, in gol al 70' e all'80'. Nel primo tempo, una buona Roma era andata in vantaggio con Riise al 21' e aveva regalato il pari a Pandev (41') su errore difensivo.

LA PARTITA
Dentro a un esito "vecchio" e sempre piacevole, vale a dire la vittoria di un trofeo, l'Inter trova significati nuovi nella quinta Supercoppa Italiana della sua storia, alzata al cielo di San Siro dopo avere piegato la rivale più tradizionale e acre degli ultimi anni in campo nazionale. I nerazzurri infilano la prima delle sei perle di una collana stagionale da sogno grazie ai gol di Samuel Eto'o, immediatamente rimodellato da Benitez nel ruolo originale di bomber spacca-partite, e a una prestazione che, seppure non priva di errori, ha fatto capire che l'Inter ha già imboccato la strada indicata dal suo nuovo timoniere: vincere tramite un gioco più aperto e meno attendista.

La linea difensiva alta impostata da Benitez ha provocato danni nel primo tempo: colpa del tecnico, colpa soprattutto di Lucio che non capisce che l'avanzamento del baricentro non autorizza le uscite palle al piede, i tentativi di chiusura sul portatore di palla che lasciano praterie dietro. L'inguardabile Vucinic di serata ha graziato, Riise, al 21', no: e il gol della Roma, abilissima grazie al radar di Totti a sfruttare questo tipo di situazione, è stato lo sbocco naturale di una prima fase di partita durante la quale un inudibile, ma certissimo mugugno ha attraversato la parte nerazzurra di San Siro. Solo Maicon (come si faceva a pensare di cederlo, Moratti) e Sneijder, a dispetto di qualsiasi onore, onere e tossina, sono i portabandiera della "squadra perfetta" vista fino a pochi mesi prima. Fortuna di un'Inter così così è stato quello di trovarsi davanti una Roma ingenua, che ha creduto di avere saldamente in mano l'incontro di fronte a un avversario preda dei "lavori in corso": i fronzoli palla a terra sulla linea della propria area non si sono contati. E al 40', Vucinic ha fatto il Totti alla rovescia pensando bene di servire in orizzontale Juan, mal posizionato, nell'area piccola: Pandev ha giustificato la propria presenza in campo mettendo dentro il pallone dell'1-1.

Nella ripresa, l'Inter soffre ancora per una decina di minuti, guarda caso il tempo in cui sul terreno di gioco è ancora presente Pizarro, che anche sfiatato è l'ago della bilancia romanista. Fuori lui, i giallorossi perdono i contatti tra i reparti: e i campioni d'Europa ricominciano a guadagnare metri, a macinare azioni dal florido mulino di Sneijder. Serve un finalizzatore e, con un Milito ancora arrugginito, ecco Samuel Eto'o, due volte puntuale all'appuntamento con gli assist di Milito (da destra, unica giocata "principesca" della sua serata) e del mago Wesley, che inizia nel migliore dei modi la volata finale per il Pallone d'Oro. Il 3-1, unito a gambe ormai molli e a una sicurezza scomparsa chissà dove, "uccide" la Roma, colpita alle spalle anche dai suoi tifosi che provocano, a suon di fumogeni, la sospensione del match per circa cinque minuti. L'Inter comincia col sorriso, nella maniera desiderata, il delicato "trapasso" tra lo Special One e Don Rafa: la sensazione è che la nuova Inter, la sua maniera di interpretare la partita possa alimentare le speranze dei suoi opponenti: la Beneamata è sempre fortissima, ma potrebbe essere più permeabile. Il dubbio che nasce, vedendo questa Roma già cigolante, aggrappata ai soliti noti, che avrà solo Burdisso da qui alla fine del mercato, è che i nerazzurri, almeno in Italia, possano tranquillamente concedersi il brivido del rischio

LE PAGELLE

Eto'o 7,5 - Ha lanciato un messaggio chiaro e forte a Rafa Benitez: voglio tornare a giocare centravanti, a segnare, a essere decisivo come lo sono sempre stato. Ed è tramite lui che il tecnico spagnolo si appunta la prima medaglietta della sua campagna interista. Eto'o, come sempre, non rinuncia a dare una mano, ma non è già più il gregario di lusso della gestione Mourinho. Rimane a distanza giusta per aggredire l'area romanista e dimostra, salvo equivoci, che il suo straordinario senso del gol è rimasto intatto con le due reti della vittoria e un'altra zampata, sullo 0-1, salvata in extremis da Cassetti. E' ancora l'arma letale dei tempi del Barcellona.

Totti 6,5 - Nel primo tempo il centrocampo un po' vagolante dell'Inter lo lascia giocare e lui fa il Totti, mettendo in porta Vucinic, Riise (gol) e fiondando palloni a ripetizione. Anche quando la barca giallorossa comincia ad affondare, è uno dei pochi a mantenere lucidità e tenere fino al termine. La migliore notizia per Ranieri in una serata così così.

Milito 5,5 - A suo merito l'assist per il 2-1 di Eto'o e poco altro. Pare ancora un po' imballato e un paio di volte, in area, ha mancato zampate tipiche del suo straordinario repertorio. Stavolta è andata così, è solo un problema di condizione: a meno che non sia un po' disturbato dalla novità tattica che prevede, in diverse situazioni, la condivisione del palcoscenico dell'area con Eto'o.

Vucinic 4,5 - In partite come queste spiega da solo come nonostante l'indiscutibile patrimonio tecnico, non sia un giocatore di primissimo livello, da grande scena europea. Comincia abbastanza convinto, poi all'11' fallisce un gol facile facile e si smonta come una casetta del Lego. Per presunzione, consegna sui piedi a Pandev il pallone dell'1-1. E nella ripresa, è spettatore non pagante. Un campione incompiuto.

Benitez 6,5 - Nel primo tempo l'Inter solleva più di una perplessità: reparti un po' slegati, difesa alta mal registrata da Lucio, Pandev assente dal gioco. Problemi su cui Don Rafa dovrà lavorare, ma il segnale che lancia è quello di volere continuare nel solco vincente di Mourinho cercando di offrire un calcio migliore. Ha grandi probabilità di riuscire nell'impresa.

La curva della Roma 0 - Danno il benvenuto alla tessera del tifoso offrendo in diretta nazionale il meglio del repertorio: fumogeni, petardi, lanci in direzione dei settori occupati da supporter interisti. Risultato pratico: partita sospesa per 5 minuti. Risultato teorico: riuscire comunque a fare apprezzare una decisione in realtà suscettibile di critiche. A non rivederci.

IL TABELLINO

INTER - ROMA 3-1

Marcatori: 21' Riise (R); 41' Pandev (I); 25' st Eto'o (I); 35' st Eto'o (I)

Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 6,5; Maicon 7, Lucio 6, Samuel 6,5, Chivu 6; Cambiasso 6, J.Zanetti 6 (1' st Stankovic 5,5); Eto'o 7,5, Sneijder 6,5 (43' st Materazzi sv), Pandev 6 (33' st Mariga sy); Milito 5,5. A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Coutinho, Biabiany. All.: Benitez.
Roma (4-2-3-1): Lobont 5,5; Cassetti 6, Mexes 6, Juan 5,5, Riise 6,5; De Rossi 5,5, Pizarro 6 (9' st Taddei 5); Menez 6,5 (38' st Okaka sv), Perrotta 5,5, Vucinic 4,5 (22' st Adriano 5,5); Totti 6,5. A disposizione: Doni, Rosi, G. Burdisso, Brighi. All.: Ranieri.
Arbitro: Bergonzi di Genova
Ammoniti: Perrotta (R), Cambiasso (I), Okaka (R), Mexes (R), Samuel (I)

Benitez, la vittoria dello stile. Lo spagnolo ha portato il suo aplomb!

Allenatore nuovo, successi vecchi per l'Inter pigliatutto. Nonostante l'arrivo di Benitez e dei suoi metodi di lavoro, i nerazzurri non sbagliano un colpo conquistando l'ennesimo successo. Se sul campo le differenze di risultati non si notano, quel che è notevolmente cambiato rispetto alle ultime stagioni è l'atteggiamento fuori dal rettangolo di gioco. Educazione, poche proteste e nessuna polemica, praticamente un nuovo stile nella vittoria.

La nuova Inter di Benitez è partita col piede giusto, paradossalmente meglio dell'ultima annata trionfale quando al caro vecchio Mourinho proprio la Supercoppa italiana sfuggì contro la Lazio. Se è vero che non è possibile fare confronti sui risultati dopo una sola partita, è altrettanto vero che le differenze sul campo (e fuori) tra Rafa e Josè si sono già cominciate a notare: dalla posizione di Eto'o all'atteggiamento in panchina fino alle dichiarazioni pre e postpartita, tornate ad essere "normali commenti" dopo un paio di stagioni sopra le righe.

A scene più consone a una sagra di paese piuttosto che a un campo di calcio dopo un presunto torto subito, i tifosi italiani si era ormai abituati: dagli scatti collettivi della panchina alle dichiarazioni al vetriolo prima e dopo la partita, fino ad arrivare alle famose manette. Un clima tanto incandescente nel recente passato quanto pacato durante la Supercoppa italiana dove l'agonismo in campo non si è trasferito ai giocatori comodamente seduti in panchina.

Dietro a tutto questo c'è la mano di Benitez, uno che nella sua carriera ha unito grandi trionfi a cocenti sconfitte sotto l'ala protettiva di uno stile impeccabile, un aplomb da vero britannico, lui che di britannico ha solo il passato da allenatore. Capita così che quando viene annullata ingiustamente la rete di Milito, il buon Rafa non faccia una grinza, impassibile, statuario. Utopia fino a pochi mesi fa quando sulla stessa panchina siedeva Mourinho che, quando non ci arrivava con la sola tattica, ha saputo vincere anche con pressioni psicologiche a bordo campo.

Un bagno di "umiltà" forse necessario per poter vincere ancora dopo aver vinto tutto (o quasi come ricorda Eto'o) quello che c'era da vincere. Provare a ripetersi in un modo nuovo, caratteristico del suo vecchio Liverpool, tenendo un comportamento esemplare in campo e fuori come dimostra la (non)risposta al sasso lanciato proprio da Mourinho dal Bernabeu: "Non vincerò quanto lui? Vincono i giocatori, tutto il resto viene molto dopo". Dopo i tifosi al quale è rivolto il primo pensiero dopo il quarto trionfo consecutivo: "È bello vedere anche prima della gara la gioia nei loro occhi. Non dobbiamo abituarci a vincere ma lavorare per continuare a farlo".

La nuova vecchia Inter è partita ma - a quanto pare - le uniche differenze col passato si avranno fuori dal rettangolo di gioco per buona pace delle contendenti allo scudetto. Ad Appiano si respira aria nuova, tranquilla, priva di polemiche sterili e questo alla lunga potrebbe ripagare. Le quaterne arbitrali intanto ringraziano...

Roma, Ranieri tra luci e ombre: "Bene per un'ora, Adri? speravo meglio"

Dopo la Supercoppa italiana a parlare è un Ranieri contento a metà, parte con elogi alla squadra, ma poi non manca di mandare qualche frecciatina, il più gettonato è Adriano. "Eravamo partiti bene finché abbiamo regalato il gol del pareggio, ci siamo fatti gol da soli. Poi abbiamo avuto una buona seconda parte fin quando Pizarro c'è l'ha fatta". Questi i complimenti seguiti poi da: "Vucinic è stato ingenuo" e "Da Adriano speravo di meglio".

L'allenatore della Roma continua dicendo: "E' stato un vero peccato, stavamo giocando bene fino al gol del 2-1. Secondo me il 3-1 non è veritiero, per un'ora la squadra mi è piaciuta. Ci sono luci e ombre: buone accelerazioni, ma abbiamo dato dei contropiedi micidiali all'Inter. Ci siamo disunitiquando abbiamo voluto fare qualcosa di più".

Poi arrivano le frecciatine: "Quel passaggio di Vucinic in orizzontale non si fa mai in quelle circostanze. Adriano? Il ragazzo sta lavorando molto, deve capire i nuovi schemi, ma in generale mi aspettavo qualcosa in più da lui. Ci speravo, ma l'emozione gli ha giocato un brutto scherzo, non è ancora quello che conosciamo". Il mister punzecchia anche la società: "Tutto il mondo sa della nostre difficoltà, ma mi aspetto che arrivi qualcosa".

Ranieri su Benitez non fa confronti con Mourinho e dichiara: "E' bravissimo, attento, il più italiano degli allenatori stranieri".

PIZARRO: "ABBIAMO REGALATO LA COPPA"
Il centrocampista della Roma Pizarro esprime la sua amarezza per la sconfitta dei giallorossi nella Supercoppa Tim. Sul piano personale e' contento per avere avuto risposte positive dopo l'infortunio: "Sono contento, perche' il ginocchio non mi ha dato fastidio. Peccato, perche' mi sono allenato solo questa settimana e fisicamente non ho retto a lungo. Praticamente abbiamo regalato la partita all'Inter, contro di loro non si possono fare questi errori. Ci dispiace, perche' ancora una volta vincono loro. Abbiamo fatto una buona prestazione, potevamo raddoppiare, ma questo e' il calcio e con le nostre ingenuita' abbiamo consegnato la coppa ai nostri avversari. Sul piano personale sono soddisfatto e arrivero' al meglio della condizione per il campionato".

Ranieri...chi lo rimpiange?

Chi rimpiange l'ex tecnico bianconero? Ogni tanto qua e la trovo sempre qualcuno nostalgico che rimpiange Claudio Ranieri e dice che con lui la Juventus avrebbe potuto aprire un ciclo, ci sono sempre giornalisti che pontificano il suo operato alla Juventus e criticano aspramente chi lo ha allontanato ormai quasi due anni fa. Personalmente non penso di aver nulla contro il tecnico del Testaccio, anzi, lo ritengo un ottimo tecnico, tuttavia sembra sempre ogni giorno più evidente che Ranieri sia un tecnico molto adatto ai piazzamenti e poco alle vittorie. Non so quanto piaccia ai tifosi bianconeri arrivare secondi e quanto piaccia ai tifosi della Roma perdere con l'Inter, ma con Ranieri perdere le partite decisive sta diventando una pericolosa costante. Tutti a Torino ricordano la sconfitta con la Lazio in Coppa Italia, solo per citare un obiettivo che era alla portata dei bianconeri, quella sconfitta fu un viatico a un finale di campionato drammatico. A Roma ricordano il finale di campionato trionfale dell'anno passato, ma anche la sconfitta interna con la Sampdoria, la finale di Coppa Italia persa e quest'anno la Supercoppa volata via. Cosa rimpiangere di Ranieri, quindi? Forse il suo stile e apprezzarlo per la sua professionalità, un ottimo tecnico, forse sfortunato, tuttavia rimane evidente come la gestione delle partite e dei momenti chiave non sia stata positiva, questo, soprattutto alla luce dei risultati raccolti, forse quel soprannome "thinkerman" che arrivava dall'Inghilterra non era poi cosi' sbagliato.