STORARI n.g. - Non potrebbe nulla sul tiro di Szabics nella prima frazione, ma per sua fortuna la palla devasta il palo destro. Inoperoso per 95’.
M.MOTTA 5.5 - Primo tempo da incubo: buca clamorosamente su Szabics a centrocampo, costringendo così Chiellini all’uno contro uno (poi perso). Un po’ meglio nella ripresa, ma in generale non fornisce la necessaria copertura a Bonucci e la sua spinta latita. Lontano dai livelli di un mese fa.
DE CEGLIE 6 - Kienast lo brucia di testa sul “solito” calcio di punizione. Come sempre i problemi non sono nella fase offensiva - dove non fa mai mancare le sue ormai note sgroppate - ma in quella difensiva, dove in un paio di occasioni si fa trovare fuori posizione.
BONUCCI 6 - Perde Kienast dopo 4’ su angolo e rischia di pagare a caro prezzo l’errore. Soffre l’agonismo austriaco nel primo tempo, uscendo alla distanza nella ripresa. Bella la girata di destro a pelo d’erba che fa gridare i tifosi al gol.
CHIELLINI 6 - Chiude in ritardo su Szabics nel primo tempo e gli spalanca la via verso Storari. La partita la gioca quasi sempre col pilota automatico, visto che gli attaccanti del Graz non gli procurano particolari problemi. Anche lui vicino al gol nella ripresa.
PEPE 6.5 - Si fa sempre trovare presente sia a destra che a sinistra e aiuta in difesa. Dopo si tanta corsa non ha la lucidità per chiudere i discorsi al 57’ sparando su Gratzei in uscita, al 73’ su assist di Sissoko e 4’ più tardi su invito preciso di De Ceglie. Se oltre a essere un grande faticatore fosse pure un bomber glaciale sotto porta, la Juve non l’avrebbe certo preso a quella cifra.
MARTINEZ 6 - Ci mette la buona volontà in un ruolo, quello di esterno, che deve ancora metabolizzare. Però, quando c’è da difendere dà supporto al terzino. Nella ripresa gioca da prima punta e dimostra di essere molto più a proprio agio.
SISSOKO 6.5 - Più reattivo rispetto alla prova opaca di Graz. Il piede lo allunga sempre, quello non gli fa certo difetto. S’improvvisa regista inventando un esterno destro in profondità per Pepe che meriterebbe altra sorte. Lotta, corre e argina per più di 90'. Prestazione che dà fiducia per il futuro.
FELIPE MELO 6.5 - La nota più lieta della serata. Si dimostra lucido, sia quando si deve smistare geometricamente, sia quando si deve tentare la giocata difficile. Suo il salvataggio provvidenziale al 59’ su Bukva lanciato a rete. In generale non ha più l’atteggiamento da spaccone, si limita a fare le cose “umane”. E, soprattutto, non dribbla più al limite dell’area. Esce tra gli applausi convinti del popolo juventino (39’ st Giandonato sv).
DEL PIERO 8 - Fallisce un’occasione non difficile in avvio su respinta del portiere dopo un destro di Amauri. La sua serpentina al 37’ meriterebbe la gioia del gol, ma questa volta è il palo “austriaco” a ergersi a protagonista, soffocandogli il grido in gola. Visto che la contesa nel secondo tempo rischia di offrire qualche grattacapo di troppo, al 53’ arpiona un cross sul limite sinistro dell’area del Graz, manda un difensore per le terre dopo una serie di finte e spara una bomba verso la porta di Gratzei che muore nel “sette” opposto. Un capolavoro degno del miglior Pinturicchio, una magia “alla Del Piero”. Agganci da favola, assist al bacio e invenzioni da cineteca. Predica calcio.
AMAURI 6 - Molto più protagonista delle azioni offensive bianconere rispetto all’andata. Va vicino al gol al 28’, ma Gratzei gli dice di no. Un indurimento alla coscia sinistra lo obbliga a uscire a fine primo tempo.
LANZAFAME 5.5 - Completamente solo, si divora un gol già fatto.
Mister DEL NERI 6 - La squadra fa molta fatica nella prima frazione, dove il solo Del Piero sembra avere le idee chiare. Dopo la magia del capitano, anche i compagni entrano in partita e i suoi rimbrotti si sentono sempre più di rado. Ma con mezza rosa a disposizione e considerando tutte le occasioni avute, di più non si poteva fare.