Brutte notizie in casa Milan. Più grave del previsto l'infortunio di Filippo Inzaghi contro il Palermo. L'attaccante ha subito la lesione del crociato anteriore e del menisco del ginocchio sinistro. Per lui la stagione è da considerarsi finita. Per il derby con l'Inter, i rossoneri dovranno fare a meno anche di Pato. Anche il brasiliano è uscito malconcio dopo il match con i rosanero, ma dovrebbe recuperare per la prossima settimana. Domani sarà sottoposto ad esami specifici.
IL COMUNICATO - "L’ A.C. Milan comunica che il giocatore Filippo Inzaghi questa mattina è stato sottoposto a risonanza magnetica -recita la nota del club rossonero- che ha documentato lesione del legamento crociato anteriore associata a lesione del menisco esterno del ginocchio sinistro. Dopo un consulto specialistico con il dottor Piero Volpi si conferma indicazione a trattamento chirurgico. Alexandre Pato sosterrà esami medici nella giornata di domani".
LA REAZIONE - «Io non mollo. Farò di tutto, credetemi, perchè non sia finita. E lo farò anche grazie alla vostra forza e alla vostra energia». Questo il messaggio di Pippo Inzaghi sul sito del Milan dopo la diagnosi del grave infortunio che lo costringerà all'intervento al ginocchio. «La vita e il calcio sono così - esordisce Inzaghi nel messaggio rivolto ai tifosi pubblicato sul sito del Milan -. Un minuto prima giochi e lotti, un minuto dopo ti tieni il ginocchio fra le mani. Ed è un minuto dopo che ti guardi attorno. E io attorno a me ho tutti voi. Grazie. Mi avete emozionato tutti - continua l'attaccante -, la società, il mister, i miei compagni di squadra, i miei tifosi. Io guardo voi e voi abbracciate me. In fondo al vostro cuore lo sapete, come lo so io, che è dura, ma io non mollo. Farò di tutto, credetemi, perchè non sia finita. E lo farò anche grazie alla vostra forza e alla vostra energia».
L'ORTOPEDICO - Nonostante l'età 'avanzatà rispetto ai colleghi, per Pippo Inzaghi c'è la piena possibilità di recuperare e tornare a giocare. Lo afferma Alfredo Schiavone Panni, docente di ortopedia dell'università del Molise. «Io sono ottimista sulla possibilità di recupero, le tecniche moderne danno ottimi risultati - spiega l'esperto - e l'età del giocatore non è influente, trattandosi di atleti professionisti. Certo, per un recupero completo ci vorranno almeno cinque o sei mesi, perché bisogna dare al nuovo tendine la possibilità di attecchire». L'intervento, spiega Schiavone Panni, è ormai di routine: «Si prende un tendine da un altra parte del corpo del giocatore, e lo si inserisce al posto di quello rotto - spiega - l'importante è che si mantenga l'isometria, vale a dire che il legamento nuovo deve avere la stessa posizione di quello vecchio». Secondo Schiavone Panni, la miriade di infortuni a cui vanno incontro i calciatori negli ultimi tempi è dovuta al "troppo lavoro" a cui vengono sottoposti: «È aumentato a dismisura il numero delle gare, e vengono richieste prestazioni sempre maggiori, e non c'è tempo per allenare quei riflessi che servono proprio ad evitare gli infortuni - spiega l'esperto - i carichi di lavoro fanno sì che le masse muscolari aumentino a dismisura, basti pensare al fisico di un calciatore di 30 anni fa, e sollecitino sempre di più i legamenti».