Il Consiglio Federale in programma oggi a Roma è disseminato di polpette avvelenate per il presidente Giancarlo Abete. I problemi da cui è afflitto il calcio italiano si sono affastellati senza trovare alcuna soluzione.
Nell’assemblea plenaria odierna tutti i nodi verranno al pettine. Sarà come sempre assente la Serie A, che ha disertato tutti gli ultimi conclavi della Figc ma promette di ritornare all’ovile in cambio di una riapertura sugli extracomunitari (il tema che in estate provocò la rottura con la Federcalcio).
A rendere ancora più complessa la situazione arriva la notizia che il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, si prepara a innescare una nuova bomba. Una questione destinata a seminare il panico in un contesto già fiaccato dalla deriva in atto.
Il fatto è che la sua categoria è vicina allo sfascio. Gli 85 club che dirige hanno collezionato, tra Prima e Seconda Divisione, ben 80 punti di penalizzazione (quasi uno a testa, in media). Altri sono già in dirittura d’arrivo. Provvedimenti presi dalla CDN (Commissione Disciplinare Nazionale) per irregolarità di tipo economico e infrastrutturale addebitate alle società di terza e quarta serie al momento dell’iscrizione ai rispettivi campionati. Non solo. Incombe anche il rischio che un numero imprecisato di club della Lega Pro (30 o 40) venga cancellato alla fine della stagione in corso.
In questo contesto già marasmatico, Macalli informerà oggi l’assemblea che 36 società non hanno pagato gli stipendi sui conti dedicati previsti dallo statuto federale per il rilascio delle Licenze Nazionali (preliminare all’iscrizione ai tornei professionistici). Ciò configura la violazione dell’articolo 85 comma 6 delle Noif.La questione riguarderebbe ventiquattro club di Lega Pro, sei di Serie A Tim e sei di Serie Bwin.
I nomi sono tutti noti alla Covisoc, ma al momento restano top secret. Si profilerebbe in tal caso una nuova raffica di (inevitabili) penalizzazioni, considerata la non tracciabilità dei pagamenti. Una circostanza, questa, che la norma statutaria si prefiggeva in tutti i modi di evitare. Le classifiche di tutti i campionati professionistici in corso saranno sconvolte da questi nuovi provvedimenti.
Se la notizia troverà conferma e Macalli deciderà di scoperchiare il vaso di Pandora, dovrebbe giocoforza essere investita del caso la Procura Federale (con l’obbligo di decidere entro la stagione corrente).
Il buco nero del calcio italiano diventa sempre più profondo. I vertici non sembrano in grado di turare le falle che si aprono una dietro l’altra. Cosa fare, arrivati a un punto che sembra di non ritorno? Questa è la domanda che si pongono i milioni di tifosi che ancora amano questo bellissimo sport.