Il prossimo 23 maggio la Juventus presenterà alla stampa il suo settimo allenatore in sei anni.
Sarà rivoluzione in casa Juve. Oggi si tiene il CdA. Sarà varato un piano di rafforzamento da 100 milioni di euro. Sono in
quattro a giocarsi il posto sulla panchina bianconera, con un quinto nome di complemento. Nessuno raccoglie l’unanimità dei consensi in società.
Il favorito è
Walter Mazzarri, che ha portato in Champions League il Napoli. Il tecnico livornese è in rotta con il presidente De Laurentiis, ma la dirigenza juventina non ha alcuna intenzione di esporsi fino a quando nella città partenopea non sarà ufficializzato il divorzio (esonero? dimissioni?). I tempi devono comunque essere forzati. Si tratta di predisporre da subito il calciomercato. L’opinione di Mazzarri sarà fondamentale sul tema. C’è lo scoglio De Laurentiis da superare. Le sue parole suonano minacciose: “Ha due anni di contratto. Vanno rispettati. Se vuole andare, non so quale sarà la mia reazione”.
Qualcuno, in casa bianconera, pensa a una scommessa. Spunta così il nome di
Antonio Conte, che ha guidato il Siena nella sua rapida risalita in serie A. L’ex bianconero era stato già candidato alla panchina lo scorso anno, ma poi non se ne fece niente. In realtà Conte ha manifestato il suo desiderio di restare nella città del Palio, con tanto di striscione sbandierato allo stadio Artemio Franchi in occasione della festa promozione.
Potrebbe arrivare anche la sorpresa dell’ultima ora. Parliamo di
Andrè Villas Boas, vice storico di Josè Mourinho e artefice del miracolo Porto. La squadra portoghese è arrivata in finale di Europa League (se la vedrà con l’altro club lusitano dello Sporting Braga) a suon di gioco e di reti. C’è però un piccolo particolare, non trascurabile in tempi di Fair Play Finanziario (e relativo obbligo di contenimento dei costi). Occorrono 15 milioni per liberarlo.
C’è poi la tentazione
Louis Van Gaal. Anche se reduce da un esonero al Bayern Monaco, il tecnico olandese è un guru della panchina. Finì ko nella finale di Champions con la Juventus giocata nel 1996. Del suo arrivo a Torino si era già parlato tempo fa. Le sue capacità motivazionali sono indubbie.
Infine, c’è anche un quinto nome che aleggia. Qualcuno tira fuori la solida amicizia tra Agnelli e
Fabio Capello. A parte il ritorno al passato che sarebbe rappresentato dal tecnico friulano, anche qui come nel caso di Villas Boas c’è di mezzo il solido contratto che lo lega alla panchina dell’Inghilterra.