L'uscita dalla Champions League costa cara alla Juve. Incassati oltre due milioni in meno dalla ridistribuzione dei fondi Uefa. Ma è ciò che non arriverà e il futuro mercato a preoccupare
TORINO, 12 dicembre - Una perdita ingente, per qualsiasi voce economica la si voglia analizzare. L’eliminazione dalla Champions nel girone eliminatorio costa alla Juve in termini di bilancio puro, di ricerca per i futuri partner, di vendita biglietti (causa effetto disaffezione) e persino al capitolo giocatori. Nel senso che il loro valore di mercato cala di colpo e in certi casi anche nettamente. Insomma, una batosta vera e propria. Da circa 45 milioni di euro. A partire dai 15 milioni rimessi direttamente con il ko. E’ vero che in termini di introiti diretti dalla Uefa la differenza non è tale. Ne riceve 20 contro i 22 della stagione passata. Nove arrivano dai premi partita (punti e gettoni presenza), più 11 nel saldo del cosiddetto Market Pool (la somma ridistribuita che accorpa diritti tv e merchandising). Però la somma non dice dell’aumento (derivato dal lavoro piuù capillare) di tale cifra nella Uefa Champions League 2009-10 e non è conteggiato il premio d’accesso agli ottavi che è stata dissipato nella notte torinese (3,8 milioni).
INCASSI - Bisogna poi aggiungere almeno un incasso mancato (e con biglietti a prezzo simile dell’anno scorso col Chelsea la cifra sarebbe stata superiore al milione). E non va dimenticato il calo di spettatori nelle stesse partite di campionato seguenti. Non a caso la Juventus ha già ideato un pacchetto famiglie per il match con il Catania di domenica 20 dicembre.
SPONSOR - C’è poi una questione legata agli sponsor, cioè ai premi previsti e agli accordi futuri. Perché è ben diverso andare da un possibile prossimo partner dopo aver compiuto un cammino breve o lungo in Europa. Questione di visibilità dei marchi. Meno importante è l’incidenza del merchandising, perché la Juve ha già un accordo pattuito con il partner tecnico. Ma comunque qualcosa si perde anche a questa voce.
FOTOGRAFIA - Ovvio, si tratta di una fotografia “scattata” al momento attuale, dunque passibile di ulteriori cambiamenti. Se la Juve tornasse ad alzare un trofeo, le cifre dovrebbero essere ritoccate al rialzo. Ma, nel campo delle ipotesi, non si può escludere neppure un ribasso. la certezza è che i soldi e il prestigio Champions sono evaporati e che rimane un’Europa League vantaggiosa (e non molto) soltanto per chi la conquista. Infine considerate pure quanto accaduto in Borsa, con il calo delle azioni successivo all’eliminazione.
Di male in peggio.