C’è una clausola che libera Laurent Blanc a giugno senza che il Bordeaux possa fare alcuna resistenza. Il tecnico è infatti legato al club francese fino al 30 giugno 2011 ma, qualora dovesse presentarsi la possibilità di andare in Nazionale oppure in un grande club all’estero, l’accordo potrebbe essere sciolto unilateralmente già al termine di questa stagione. Di fatto quindi Blanc nei prossimi mesi sarà un uomo libero di decidere il proprio destino senza avere legacci o pressioni. Sul tavolo c’è l’offerta di Massimo Moratti (un triennale per un progetto di lunga scadenza in nerazzurro), ma anche quella della Federcalcio francese che lo ha messo in cima alla lista dei successori di Raymond Domenech, in odore di giubilazione al termine del mondiale sudafricano. Gli altri candidati alla panchina sono Didier Deschamps e Gérard Houllier, tuttavia in Francia si è sollevato un imponente movimento d’opinione per spingere Blanc, capitano della squadra campione del mondo nel 1998, ad accettare l’eredità dell’odiatissimo Domenech. Per farsi un’idea di quello che sta accadendo, basta dare un’occhiata alla prima pagina di ieri de L’Equipe («Blanc assolutamente»). L’interessato - non potrebbe essere altrimenti - si sta sforzando di mantenere un profilo basso perché non è arrivato ancora il tempo delle scelte. Moratti gli ha chiesto di aspettare fino a marzo e così Blanc farà, anche perché allora il quadro sarà più chiaro pure in ottica Francia, visto che saranno già stati sorteggiati anche i gironi di qualificazione ai prossimi Europei. Tra l’altro, l’Equipe ha nominato l’ex interista anche tra i candidati pure alla successione di sir Alex Ferguson ma, in questo caso, il nome più gettonato sembra essere proprio quello di José Mourinho.
LA SUSPENCE - Nonostante domenica si giochi Lione-Bordeaux, ieri in riva alla Gironda non si parlava d’altro. E Blanc, come doveroso, ha provveduto ad alzare sull’argomento un catenaccio d’altri tempi. L’allenatore ha definito «Piacevole e gratificante», il fatto di essere considerato la prima scelta dalla Federcalcio Francese, ma poi ha fatto un bel discorsetto che - tra le righe - fa intuire che con qualcuno ( Moratti? Il dubbio è più che mai lecito, visti gli umori di Mourinho negli ultimi giorni) del suo futuro abbia già parlato: «Io sono il solo a sapere che pensieri posso avere sull’argomento... Ora voglio soltanto pensare al Bordeaux, lasciatemi concentrare sulla squadra perché c’è ancora in ballo tutta una stagione, ci sono delle partite da vincere e ci sono le feste alle porte e Dio solo sa quanto ho bisogno di riposare. Dicembre però è un mese importante, ci sono sfide complicate e voglio focalizzare la mia attenzione su queste. Certi discorsi fanno molto parlare e scrivere, ma io sono il solo a sapere quello che sceglierò». L’opzione Nazionale, come ammesso pure da Blanc, ha molto fascino, tuttavia resta un dubbio legittimo: come può un tecnico giovane ( a novembre ha compiuto 44 anni) e rampante, scegliere di ritagliarsi un ruolo sì prestigiosissimo, ma certamente non di prima linea, rifiutando l’opportunità di guidare una grande d’Europa alla conquista della Champions?