«Ribadisco quanto già detto: non c'è alcuna indagine in corso, me lo ha confermato la Figc. Al momento si tratta solo di chiacchiere, non c'è nulla di reale». Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, in conferenza stampa, in merito al presunto caso scommesse che coinvolgerebbe dei giocatori granata. «Questa è una situazione assurda -dice Cairo- perché si fanno accuse su voci che non hanno nulla di concreto allo stato attuale. C'è un clima da caccia alle streghe. A questo punto credo che ci sia la volontà di destabilizzare l'ambiente. Sospetti? non ne ho, e non accuso se non ho prove provate». I giocatori, in particolare Di Michele, hanno assicurato a Cairo di essere estranei a qualsiasi vicenda legata alle scommesse: «Di Michele ha avuto un problema in passato per il quale ha avuto anche una condanna. Ma mi ha assicurato di non aver mai scommesso sul Toro o su altro. La stessa cosa me l'hanno detta tutti gli altri giocatori».
Cairo è dispiaiciuto per questa vicenda, così come per l'aggressione subita da alcuni calciatori ieri sera durante la festa di Di Michele in un ristorante da parte di alcuni tifosi: «Abbiamo ricevuto anche un comunicato di solidarietà da parte dell'assocalciatori. Questa è una cosa molto grave. Capisco che ci sia delusione in un ambiente che voleva tornare subito in Serie A, ma non si può arrivare a queste situazioni». Evidente, però, il problema di Di Michele a Torino: «Il problema ambientale c'è -ammette Cairo- vedremo come sarà possibile risolverlo».
IL CASO - Nel mirino della giustizia sportiva, secondo le indiscrezioni smentite da Cairo, sarebbe finita in particolare la partita casalinga contro il Crotone dello scorso 28 novembre. Le voci si riferiscono in particolare a sei giocatori: solo uno, però, avrebbe disputato l'intera gara. La partita finì 2-1 per gli ospiti e costò la panchina al tecnico Colantuono, sostituito da Beretta. Le voci di una possibile inchiesta sulla vicenda non fanno che destabilizzare ulteriormente un ambiente già in ebollizione per i risultati deludenti. E per le dimissioni, giusto ieri sera, del direttore sportivo Rino Foschi.
SALTA ALLENAMENTO - Da circa un'ora e mezzo i giocatori granata sono a colloquio negli spogliatoi del campo di allenamento Sisport con il presidente Urbano Cairo. In teoria alle 11 avrebbero dovuto iniziare l'ultima seduta prima di partire per il ritiro di Padova, in previsione dell'incontro con il Cittadella, ma a questo punto l'allenamento sembra essere saltato, anche se la società non ha fatto ancora comunicazioni ufficiali. Nello stesso tempo era prevista la conferenza stampa di un giocatore ma, secondo indiscrezioni, potrebbe essere lo stesso Cairo ad incontrare i giornalisti. All'esterno del campo di allenamento sono presenti una cinquantina di tifosi. Nonostante allo stato attuale non risulta alcuna indagine in corso, ci si aspetta che la Figc proceda d'ufficio e apra un fascicolo di indagine sulla vicenda.
IL CROTONE - Non ci sono prese di posizioni da parte del Crotone in relazione alle voci che vedrebbero coinvolti alcuni calciatori del Torino in un giro di scommesse riguardo alla partita disputata il 28 novembre e vinta proprio dai calabresi per 2-1 nello stadio piemontese. «Non c'è nulla da commentare - afferma il presidente del Crotone, Salvatore Gualtieri - in una vicenda nella quale il Crotone è completamente estraneo. Eventualmente, i problemi sarebbero interni al Torino e, nel caso, della Procura federale. Comunque, quello di cui si vocifera, sono cose che non riguardano il Crotone e non intaccano le prestazioni delle due squadre». «La partita - aggiunge Gualtieri - l'hanno vista tutti: noi abbiamo compiuto un'impresa vincendo all'Olimpico alla fine di una gara molto combattuta durante la quale il Torino, dopo essere andato in svantaggio, ci ha schiacciato nella nostra area di rigore in cerca del pareggio ed il nostro portiere ha compiuto alcuni interventi miracolosi. Eventuali altre cose, lo ripeto, non sono problemi del Crotone».
MAGISTRATURA - La Procura di Torino non ha in questo momento inchieste in corso sulla regolarità di una partita di calcio del Torino. I magistrati, però, sulla scorta delle notizie pubblicate oggi, stanno valutando se aprire o meno un fascicolo a carico di ignoti ("atti relativi a"). Se la gara in questione è stata giocata nel capoluogo piemontese, eventuali reati sarebbero infatti competenza dei giudici subalpini.
AGGRESSIONE - Un gruppo di giocatori del Torino è stato contestato ieri sera, in un ristorante della collina torinese, mentre, con mogli e figli, stavano festeggiando il 34/o compleanno dell'attaccante David Di Michele. Una ventina di tifosi, alcuni dei quali con cinqhie dei pantaloni in mano, hanno insultato e sputato contro alcuni granata. Secondo indiscrezioni non confermate sarebbe volato anche qualche schiaffo. Sul posto è intervenuta la Digos di Torino.
RITIRO - Cairo è in contatto con l'assocalciatori e con la Lega calcio anche per l'episodio dell'aggressione. L'atmosfera a Torino è pesante e la società con ogni probabilità opterà per un ritor fuori città. In caso di ulteriori manifestazioni di violenza da parte dei tifosi, i calciatori sono pronti a manifestazioni clamorose.
COMUNICATO AIC - L'assocalciatori ha espresso solidarietà ai giocatori del Torino tramite il seguente comunicato: "In merito al vile agguato subito da una decina di calciatori del Torino - aggrediti ieri sera all’uscita di un ristorante al termine di una cena con le rispettive famiglie - l’Associazione Italiana Calciatori, manifesta totale solidarietà e sostegno ai giocatori e condanna con fermezza il vergognoso episodio, ultimo di una lunga serie di violenze da parte di gruppi di pseudo tifosi che hanno, negli ultimi tempi, coinvolto anche i calciatori del Gela, del Brescia e del Palermo. In pari tempo l’Aic auspica l’intervento della Federazione e delle Leghe che in queste occasioni, pur trattandosi di problemi di ordine pubblico, devono esprimere prese di posizione significative. Il ripetersi di tali deprecabili episodi costringerà l’Aic a dar corso ad adeguate azioni di protesta".