Da primo della classe a ultimo della fila nel giro di quattro anni e con tanto di fascia di capitano della Nazionale ancora aggrappata al braccio. Da campione del Mondo e Pallone d'Oro a disoccupato illustre e maltrattato. Già, perché più che la mancata conferma da parte della Juve, a fare scalpore sono le dichiarazioni del giocatore che, dal ritiro azzurro del Sestriere, ha fatto sapere che "hanno fatto scadere l'opzione per il rinnovo".
Niente di scandaloso, per carità. Così va la vita e così vanno i contratti. La voragine tra due storie dello stesso calciatore, in un periodo di tempo relativamente breve, fa però impressione. Un giorno primo, un giorno ultimo. Come nulla fosse. Fatto sta che Fabio Cannavaro strapperà ai Mondiali un record niente male: sarà l'unico capitano disoccupato della kermesse sudafricana. Non fosse il nostro, di capitano, verrebbe perfino da ridere. Ma dato che, nella migliore delle ipotesi, sarà lui ad alzare nuovamente al cielo la coppa del Mondo, la questione non fa ridere per nulla e, semmai, un poco preoccupa.
Anche perché, per "raggiunti limiti di età", non è che il futuro di Cannavaro sia propriamente roseo. Non risulta, al momento, una squadra pronta a follie per lui anche se, evidentemente, lui ha ancora speranze di restare lì dov'è: "Indicazioni? Ancora niente perché in questo momento la società sta cambiando - ha spiegato -. Parlare di contratto sarebbe poco intelligente. Andare al Mondiale senza contratto non sarà un problema. Alla mia età riesco a gestire queste cose. Ripeto, la Juve ha in questo momento cose più importanti a cui pensare".
L'alternativa, per il Fabione nazionale è un ritorno a casa, ma a Napoli il presidente de Laurentiis sembra un po' meno convinto della bontà dell'affare. Anche perché un Cannavaro, emergente e più giovane, Mazzarri ce l'ha già. Fatto sta che, chiusi i Mondiali, toccherà decidere cosa farsene di una nuova vita cominciata senza nemmeno il saluto della Juventus.
"PRANDELLI? E' UN TECNICO MOLTO BRAVO"
Meglio, quindi, pensare al futuro della Nazionale. Prandelli, dunque: "Mi piace molto - ha detto il capitano azzurro - ho lavorato con lui un mese a Parma. E' un allenatore che lavora molto bene, e credo che possa far vedere le sue qualità anche sulla panchina dell'Italia". Quanto all'addio di Lippi "non avrà alcun peso sul Mondiale partire per il Sudafrica sapendo che accadrà: era così quattro anni fa, durante il Mondiale di Germania 2006". Resta il tempo per una stoccatina a Materazzi e alla maglietta messa in mostra dopo la vittoria della Champions: "Io gli ho mandato un messaggio per fargli i complimenti. Per loro è stato un anno importante - ha detto -. Per quanto riguarda la maglia io difendo il mio, lui difende il suo. Io quello scudetto l'ho vinto sul campo e ho la medaglia a casa. Lui ha la maglia".