Fabio Cannavaro replica a quanti hanno accolto con scetticismo la scelta di Marcello Lippi di schierarlo ancora titolare, nonostante le 36 primavere: "Ora si dice che sono 'bollito', ma ho sempre fatto cambiare idea a tutti: da ragazzo dicevano che ero troppo piccolo fisicamente per fare il calciatore! Con la Juventus è stata una stagione difficile. Ma non capisco perchè, se vinco il Pallone d'oro, è merito del gruppo; ma se perdiamo è colpa di Cannavaro", spiega il difensore napoletano in un'intervista esclusiva al settimanale 'Chi', in edicola mercoledì 16 giugno.
Fabio parla del suo imminente addio alla maglia della Nazionale: "Finito il Mondiale saluto e ringrazio tutti. Mi mancherà il clima della Nazionale. C'è malinconia nella mia ultima avventura azzurra, indosso questa maglia da 13 anni. Ma sono tante le 'notti magiche' che mi porto dentro".
Il difensore smentisce quindi le voci circolate nei mesi scorsi su una sua trattativa con il Napoli: "Con il Napoli non c'è mai stata una trattativa - ammette l'ex Pallone d'Oro - la gente non ci crede e faccio anch'io fatica a crederci. Avrei voluto tornare nella mia città, dove nel 2006 ho portato la coppa del Mondo. E' da quando il Napoli è tornato in Serie A che mando messaggi, purtroppo a senso unico".
Infine parlando della sua carriera, dice: "Nel calcio non c'è gratitudine. Finchè vai bene sei una bandiera e un idolo, ma poi non servi più. Mi dispiace che i tifosi dell'Inter mi vedano ancora come quello che, quando giocava in nerazzurro, si era finto infortunato per andare alla Juve mentre, in realtà, avevo passato i due anni più sofferti della mia vita. O che mi vedano come 'l'amico di Moggì quando non l'ho mai sentito in vita mia".