Per vincere ci vuole forza fisica!
E' un Fabio Capello a tutto tondo quello che analizza lo stato del calcio italiano. In campionato, "molte squadre che dovevano far bene sono partite male. La sorpresa è la Lazio del mio amico Reja. I biancocelesti hanno un ottimo centrocampo e siccome l'80% dei palloni passano da lì ecco che tutto torna. E poi c'è un valido allenatore". Sulla Nazionale, "in Italia si parla per proteggere i piedi buoni, che non bastano. Ci vuole la forza fisica".
"IN EUROPA, L'ITALIA STENTA"
"A livello europeo, il calcio italiano è messo male". È questa la diagnosi di Fabio Capello, ct dell'Inghilterra, che fotografa così lo stato di salute del calcio nostrano che fatica nelle competizioni per club e non brilla quando scendono in campo le Nazionali. "Abbiamo dominato per anni, ora in Europa il calcio tecnico e fisico ha la meglio sul calcio italiano tecnico-delizioso. L'Inter ha vinto la Champions perché aveva tanti stranieri forti fisicamente e validi tecnicamente. In Italia si parla per proteggere i piedi buoni, che non bastano. Ci vuole la forza fisica. Probabilmente, poi, ci sentiamo appagati: i tecnici, anche quelli del settore giovanile, dovrebbero viaggiare per capire cosa succede fuori", dice Capello intervenendo a Radio Anch'io lo Sport. Il ct dell'Inghilterra stigmatizza le abitudini peggiori del pallone tricolore, tra giocatori che simulano e partite spezzettate da fischi a ripetizione. "Il fallo tattico è nato in Italia e viene usato ormai in tutto il mondo. Se uno si butta per terra e simula, sa che verrà premiato dall'arbitro. Non si cambia uno stile di gioco in tre mesi, spero che la strada intrapresa da Braschi prosegua - dice riferendosi al lavoro impostato dal nuovo designatore -. Lo stile italiano non ha prodotto risultati: bisogna cambiarlo". Per il tecnico friulano il rinnovamento dovrebbe partire dalla base, attraverso una rivoluzione a livello di mentalita. "L'obbligo di vincere non dovrebbe esistere nei settori giovanili, dove si fanno crescere le piante. Nel professionismo, purtroppo, l'allenatore che non vince deve essere cacciato via", dice Capello. Anche lui, dopo il flop dell'Inghilterra ai Mondiali 2010, era in bilico.
"MODULI? OGGI SI GIOCA CON IL 9-1"
"Mi viene da ridere quando leggo numeri come 4-4-2, 4-3-1-2... Il calcio moderno è 9-1, senza parlare di catenaccio in maniera impropria: bisogna difendere con tutti i giocatori e attaccare con il maggior numero possibile di elementi - afferma -. È quello che faceva l'Inter lo scorso anno. Far gol con 1 o 2 giocatori, oggi, è un'utopia".
"QUESTA LAZIO MI RICORDA IL VERONA DI BAGNOLI"
Ha vinto lo scudetto con la Roma, ma Capello non rinuncia a fare i complimenti alla Lazio capolista. "La squadra mi piace molto. Per loro arrivare in Champions sarebbe un ottimo risultato". Dopo otto giornate la squadra di Edy Reja ha già fatto meglio della Lazio di Eriksson, quella che vinse lo scudetto, e il tecnico della nazionale inglese infatti si sbilancia, paragonando i biancocelesti di oggi al Verona di Bagnoli che nel campionato '84-'85 arrivo a vincere lo scudetto: "Se ricorda quel Verona? Direi proprio di sì", dice Capello.
"NELLA ROMA C'È QUALCOSA CHE NON VA"
Nella Capitale in questo periodo si vive un insolito testacoda, con la Lazio sempre più lanciata in vetta alla classifica e con quattro punti di vantaggio sull'Inter, e la Roma che invece arranca. "È una di quelle cose che non si capiscono - sottolinea Capello -: straordinari fino a pochi mesi fa e ora in crisi. Credo ci sia qualcosa che non funziona nel gruppo. Uniti a parole, ma qualcosa manca, evidentemente".
"PROVERÒ DUE UNDER NELLE PROSSIME AMICHEVOLI"
Per il futuro della nazionale inglese Capello guarda molto ai giovani, visto che in Premier League militano tanti stranieri.
"Abbiamo un'ottima Under 21 e altrettanto l'Under 19. Credo che la sperimentazione di alcuni giocatori nelle prossime due amichevoli ci sarà. Devo sottolineare che nelle ultime settimane i giocatori inglesi in Premier erano circa il 33%. Ci sono due Under 21 che possono far parte del gruppo".
"I GOSSIP? BISOGNA ACCETTARLI"
Al di là della Manica, Capello ha imparato a convivere con una stampa pressante e particolarmente attenta al gossip. "Quello che qui si legge sui giornali, da noi si vede in televisione", taglia corto. Gli scandali e le relazioni extraconiugali che hanno inguaiato Wayne Rooney, attaccante del Manchester United, al ct inglese interessano poco. "Io faccio le convocazioni. Se sta bene, lo faccio giocare. Altrimenti, no".
"IN PENSIONE DOPO L'EUROPEO"
Capello punta dritto a Euro 2012: dopo il torneo continentale, lascerà il calcio. "Ad una certa età bisogna pure smettere. Tornare ad allenare in Italia? È molto, molto difficile", dice.