I grandi acquisti estivi della Juventus stanno deludendo le attese, ma il direttore sportivo bianconero, Alessio Secco, non si pente assolutamente delle scelte fatte in sede di mercato e le difende a spada tratta: "Le critiche a Diego e Felipe Melo? Voglio iniziare da quello che si diceva quest'estate, durante il mercato e dopo l'ottimo avvio stagionale della Juventus. Allora eravamo i più bravi, ora solo i più fessi. C'è carenza di memoria", attacca il dirigente torinese, in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Lo accusano di aver strapagato i due brasiliani, ma il ds juventino non è di questo avviso: "Troppi 24,5 milioni di euro per Diego? Era il prezzo necessario per portare alla Juventus un campione come Diego, per strapparlo alla concorrenza - spiega Secco -. Guardiamo gli investimenti 'minori' del Real: 28 milioni per Xabi Alonso, 35 per Benzema. Bastano queste cifre per dire che con Diego la Juventus ha fatto un vero 'colpo': è un campione, era in corsa per il Pallone d'oro, lo voleva il Bayern. Lo volevano anche altre grandi squadre italiane. Che in extremis hanno trovato altre soluzioni".
Il giovane dirigente torinese motiva anche la scelta della società di investire 25 milioni per Felipe Melo: "La Fiorentina non voleva cederlo. L'unico modo per raggiungere l'obiettivo era pagare i 25 milioni della clausola rescissoria - prosegue il direttore sportivo -. Melo ha 26 anni e ha straordinarie potenzialità. E per la precisione è costato 18,5 milioni: nell'operazione sono stati inseriti Marchionni e Zanetti. Due giocatori che non rientravano nel nostro progetto. E anche grazie alla partenza di Zanetti è stato possibile rilanciare Poulsen".
La Juventus è in piena crisi di risultati e deve fronteggiare l'ennesima emergenza infortuni. Lo stratega del mercato bianconero, tuttavia, lascia intendere che a gennaio non arriveranno nuovi giocatori: "La rosa è numerosa, malgrado gli infortuni".
Alessio Secco commenta poi le voci che danno ormai per imminente il ritorno di Roberto Bettega in società: "Non sono decisioni che spettano a me, ma voglio sopra ogni cosa il bene della Juve. E se anche una professionalità in più servirà a raggiungere il meglio, sarò il primo a sostenere questo progetto. Possibili incompatibilità? Ho già lavorato con Bettega, fino al 2007. Il nostro rapporto è ottimo, direi speciale", assicura Secco.