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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 2 Nov 2010 - 14:07

PENTA (DIFESA MOGGI): " A giorni potrebbe esser revocato lo scudetto all'INTER!"


Il consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, è intervenuto nel corso della popolare trasmissione radiofonica 'TUTTI PAZZI PER LA JUVE’ in onda su RADIO POWER STATION rilasciando importanti dichiarazioni in merito ai prossimi sviluppi del Processo di Calciopoli in corso a Napoli.

Ciao Nicola, cosa ne pensi di quanto venuto fuori dal Cda bianconero dell'altro giorno? Secondo te quello che ha dichiarato Andrea Agnelli è soddisfacente per il tifoso juventino? Ti sembra cambiata totalmente la strategia della Juventus da quando Agnelli è presidente?
"Beh, direi di si. Diciamo che per noi non c'è niente di nuovo. Noi ci aspettavamo questa presa di posizione di Agnelli anche perché si era già sbilanciato quando subentrò al cugino. E' chiaro che come noi andiamo dicendo da tempo sarà fondamentale l'esito del processo penale, perché il processo sportivo, ahimè ci è già stato, e come tutti sapete, non avendo portato tutte le telefonate, è stato un processo a senso unico. E' normale che oggi, prendendo atto della situazione anche quelli che non vorrebbero, e ce ne sono ancora dentro la società Juventus, devono fare i conti con i nuovi sviluppi del processo".

Tempo fa l'avvocato Prioreschi aveva anticipato ai nostri microfoni che la Juventus non aveva ancora fatto nulla per affiancarsi a voi. E' cambiato qualcosa? Vi è stata chiesta qualche intercettazione particolare, avete stabilito una strategia comune?
"No. Questa cosa non è mai stata fatta. Facciamo un passo indietro: nel momento in cui vengono estromesse le parti civili, la Juventus viene estromessa dal processo e non si è interessata più di tanto. Nel momento in cui vengono reintrodotte le parti civili, Brescia ed altre, in quel momento la Juventus diventa parte in causa e decide di nominare questo avvocato Vitiello. La strategia della società, molto probabilmente è quella attendista. Nel momento in cui a Napoli deve presenziare alle udienze con questo avvocato Vitiello, l'avvocato avrà ricevuto mandato a presenziare e a scrivere, vale a dire prendere nota di tutto quello che succede durante le udienze e al momento delle discussioni, prendere la parola e io mi auguro che in quel caso si difenderà come si deve difendere".

La sentenza per Luciano Moggi e gli altri imputati dovrebbe giungere in primavera. Nel caso in cui ci fosse un'assoluzione per Luciano Moggi, c'è ancora in ballo il rito abbreviato di Giraudo. Quando si dovrebbe concludere tutto questo? Entro quanto possiamo sapere se la Juve riavrà gli scudetti?
"Facciamo un po' d'ordine. Per quanto riguarda la restituzione degli scudetti bisogna cercare per forza di esser ottimisti. I parametri con i quali è stato sottratto lo scudetto alla Juventus ed è stato assegnato all'Inter sono gli stessi per cui mi auguro che ora la giustizia faccia il suo corso".

Quindi a giorni potrebbe essere revocato lo scudetto all'Inter?
"Secondo me sì. Questa è la prima cosa. Successivamente si passa al processo penale che è formato di riti: il rito ordinario e il rito abbreviato. il rito abbreviato intrapreso da Giraudo, purtroppo ha portato alla condanna. Il rito abbreviato comporta delle situazioni limitative, vuol dire che chi intraprende il rito abbreviato non può avvalersi di testimonianze e questo è rilevante. Come ben sanno chi ha seguito il processo di Napoli, invece, le testimonianze sono state rilevanti, perché ci sono stati dei teste che hanno sconfessato in pieno l’accusa. L'esempio più eclatante e sottolineato pochissimo riguarda Valentini, che oggi ricopre il ruolo di direttore generale della FIGC: Valentini è venuto a Napoli e ha chiaramente fatto capire al collegio giudicante che i soggetti delle terne e delle quaterne arbitrali venivano messi immediatamente online sul sito federale, cosa che fa cadere tutti i capi di imputazione. Queste testimonianze al rito abbreviato non ci sono state. Il rito abbreviato, poi, lo dice la parola stessa, è "abbreviato" perché ci si basa solo sulle informative dei carabinieri e in più chi giudica è colui il quale ha rinviato a giudizio, quindi un preconcetto ce l’ha già. Lui lavora solo sulle informative dei carabinieri, che ovviamente sono colpevoliste: non sono altro che una sceneggiatura di un film, un racconto. Nel rito abbreviato, appunto, non potendo portare prove, si possono presentare le memorie, che possono bastare e non bastare: nel caso nostro non possono bastare e c'è stata la condanna al rito abbreviato. Questa condanna, tra l'altro, pesa sul rito ordinario perché è pur sempre già una condanna. Ma noi questa condanna non importa, non ci dà fastidio perché il rito ordinario ha sconfessato e sbugiardato queste informative. A Napoli ancora non hanno fissato, infatti, l'appello del rito abbreviato. Perché? Molto probabilmente perchè si sono resi conto del fatto che le indagini hanno delle lacune e quindi si spera che il rito ordinario faccia chiarezza su tutto. Quindi si attenderà la sentenza del rito ordinario per poi stabilire la data dell'appello del rito abbreviato. Per rispondere alla domanda specifica, cosa succede se ci fosse un'assoluzione completa al rito ordinario? Succede che immediatamente dà la possibilità agli imputati di chiedere la revoca del processo sportivo e questo è molto importante perché l'articolo 39 dice che in presenza di un fatto nuovo, e l'assoluzione di arbitri, dirigenti, secondo noi, è un fatto nuovo si può riaprire il processo sportivo. In quel caso la Juventus dovrà chiedere la restituzione degli scudetti, perché non è assolutamente una fatto automatico".

Nel caso di assoluzione di Moggi, si può già prevedere una richiesta di risarcimento nei confronti della FIGC?
"Per il risarcimento è un po' presto. Bisogna aspettare un attimo, la cosa più importante è che qui ci sono tesserati sportivi che per prima cosa vorranno sistemare la propria situazione sportiva, dopo di che procederanno con eventuali richieste risarcitorie".

Sempre al processo di Napoli, i tifosi juventini si aspettavano che fossero chiamati a testimoniare Moratti, Tronchetti Provera, Tavaroli. Non fosse altro perché la gente credeva che di fronte ad un tribunale vero sarebbero stati in difficoltà dal punto di vista mediatico.
"Sì dal punto di vista mediatico la presenza in tribunale di certi personaggi avrebbe potuto fare scalpore e far pensare. Ma dal punto di vista processuale sono abbastanza d'accordo con gli avvocati, per cui un teste avverso è meglio non considerarlo e farne a meno. Siccome il processo è a un punto in cui le testimonianze di certi personaggi non servono. Ormai le cose che si dovevano spiegare sono state spiegate e le cose che si dovevano capire sono state capite, quindi perdere altro tempo con certi personaggi non ha più senso. C'è stato una sorta di scambio con il collegio giudicante: noi evitiamo di perder tempo con altri testimoni purché ci diate più tempo per ascoltare altre telefonate da depositare".

A proposito di altre telefonate. Stai continuando a sbobinare e potrebbero venir fuori altre cose, oltre a quelle che già sappiamo?

"Il mio lavoro è un lavoro di analisi, non solo di ascolto. Le telefonate vanno contestualizzate, bisogna vedere di cosa stiamo parlando in un determinato giorno e ricordare cosa stava succedendo in quel periodo, tenendo conto delle partite, perché il processo è basato su partite di calcio. In questi giorni stiamo lavorando sull'aspetto rapporti con i designatori, perché per lungo tempo ci hanno raccontato che non si potevano chiamare e intrattenere rapporti con i designatori. Sono state, non voglio dire occultate, non considerate alcune telefonate di presidenti che chiamavano a designatori. Addirittura nei brogliacci per alcune telefonate non ci sono i cognomi dei presidenti ma i nomi di battesimo e non sono state inserite nelle informative. Noi stiamo lavorando nella ricerca di queste telefonate, di presidenti di altre squadre che telefonavano ai designatori ma non c'è traccia nelle informative".

Ci stai anticipando che usciranno telefonate di altri dirigenti che telefonavano. Possiamo dire anche i nomi?

"Sicuramente Pastorello del Verona, Corsi dell'Empoli, Aliberti della Salernitana, Cassingeri del Vicenza. Queste telefonate non sono state identificate: se una telefonata nei brogliacci viene titolata "Sergio chiama Gigi" nessuno saprà mai chi sono i due protagonisti. Il lavoro che sto facendo io in questo momento è capire chi è Sergio e chi è Gigi. Tra l'altro in una telefonata di Aliberti a Pairetto, il presidente della Salernitana, afferma di fare la telefonata seguendo il consiglio della Lega. Perché la Lega per evitare le polemiche sui media, diede due schede ai designatori perché parlassero con i dirigenti evitando le polemiche televisive".


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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 9 Nov 2010 - 14:28

Calciopoli, udienza lampo. Zoff: "Nessun complotto. Tribunale autorizza citazione Tavaroli. Le difese: "Vogliamo sapere dei pedinamenti e degli atteggiamenti di Nucini"


Stamane si è svolta a Napoli una nuova udienza del processo "Calciopoli". E come previsto è stata un'udienza abbastanza fulminea, dal momento che le difese hanno rinunciato a convocare numerosi testimoni inseriti inizialmente nella lista presentata in tribunale (non sfileranno dunque in aula il presidente e il vicepresidente dell'Inter Moratti e Tronchetti Provera, il premier Berlusconi, rappresentanti delle istituzioni, ed ex calciatori tra i quali anche Maradona).
Oggi è stato il turno di Dino Zoff, testimone citato dalla difesa della Fiorentina. La sua deposizione era molto attesa, in quanto l'allenatore friulano era alla guida della Fiorentina nel finale della stagione sotto inchiesta, quella in cui i viola ottennero la salvezza in extremis.

Ecco il riassunto dell'udienza lampo, seguita dagli amici dello Ju29ro Team, grazie alla collaborazione con Francesco (Frales) del forum J1897network.com,


Ore 9.50 - Sono già presenti i aula i pm Narducci e Capuano, De Santis, e gli avvocati Morescanti e Gallinelli.

Ore 10.10 - Iniziato l'appello degli imputati. Al momento mancano sia Moggi che tutto il suo collegio difensivo. Assente anche Paolo Bergamo. Per i mezzi di informazione siamo ai minimi storici. Assente anche Tuttosport, forse per la contemporaneità dell'appello del processo GEA.

Ore 10.20 - La difesa di Innocenzo Mazzini rinuncia ad Ulivieri, l’unico teste che aveva convocato. È arrivato l’avv. Trofino, mentre Prioreschi è impegnato a Roma con l'appello GEA. Il Presidente Teresa Casoria ribadisce che entro il 23 deve terminare l'esame di tutti i testimoni. Viene introdotto il teste Dino Zoff.

DEPOSIZIONE DINO ZOFF.
Avv. Picca (difesa Della Valle): Se può riassumere le sue esperienze nel calcio, sia come calciatore che come allenatore.
Zoff: È una storia abbastanza lunga. Non credo che al tribunale interessi. Sono stato calciatore per 25 anni, passando in diverse squadre Udinese, Mantova, Napoli e Juventus, poi dirigente e presidente della Lazio. Poi prima nell’ambito della Nazionale, poi allenatore della Juventus, Lazio e della Fiorentina.
Avv. Picca: L'ultima stagione da allenatore è stata nel 2004-2005?
Zoff: Sì ma subentrai a febbraio 2005.
Avv. Picca: Quindi a stagione già iniziata?
Zoff: Sì quasi nell’ultima metà.
Avv. Picca: A chi subentrò?
Zoff: Mondonico, credo.
Avv. Picca: E rimase allenatore fino alla fine?
Zoff: Sì fino a giungo 2005.
Avv. Picca: Lei è citato per una specifica partita Lazio-Fiorentina del maggio 2005.
Zoff: Sì.
Avv. Picca: Ricorda il risultato?
Zoff: Credo 0 a 0.
Avv. Picca: Ricorda l’arbitro?
Zoff: Sì, Rosetti.
Avv. Picca: Ricorda se si verificò un episodio legato ad un’azione?
Zoff: Sì un fatto successe, un giocatore della Lazio respinse la palla con la mano sulla linea di porta e molti giocatori si lamentarono per questo, perché l’arbitro non lo sanzionò. Credo che non l’abbia visto.
Avv. Picca: Le fu riferito dai suoi giocatori del fallo evidente?
Zoff: No, era abbastanza evidente.
Avv. Picca: Questa gara era importante?
Zoff: Eh sì, poteva essere determinanate, una vittoria ci portava fuori, non del tutto, dalla zona retrocessione.
Avv. Picca: Ricorda se la squadra era fortemente coinvolta nella lotta per non retrocedere?
Zoff: Certo, eravamo alle ultime partite in una posizione più che precaria.
Avv. Picca: Per effetto di questo risultato l’ultima giornata diventò determinante?
Zoff: Indubbiamente, dovevamo vincerla, l’abbiamo vinta. Sarebbe stato diverso vincendo con la Lazio.
Avv. Picca: La difficoltà di salvarvi era anche legato al risultato di partite concomitanti?
Zoff: Beh sì, indubbiamente.
Avv. Picca: Ricorda quando assunse l’incarico di guida della Fiorentina quale era la condizione della squadra?
Zoff: Era in crisi, del resto quando si cambiano tre allenatori vuol dire che la situazione è difficile.
Avv. Picca: Lazio-Fiorentina: prima della gara ha ricevuto indicazione dalla dirigenza della squadra di un intervento da parte loro finalizzato a garantire un risultato positivo per la Fiorentina?
Zoff: Assolutamente no.
Avv. Picca: Di fatto le ebbe a ricevere dai Della Valle?
Zoff: Da nessuno.
Avv. Picca: Ricevette notizia da Andrea Della Valle che c’era stata un’azione della dirigenza?
Zoff: No, assolutamente no, mai ricevuto notizia.
Avv. Picca: E da Mencucci?
Zoff: No.
Avv. Picca: Nella gare successive, e anche in quelle precedenti, ha mai ricevuto dalla dirigenza indicazioni che ci fossero state delle iniziative assunte per garantire il risultato positivo degli incontri?
Zoff: Confermo, mai.
Avv. Picca: Le preoccupazioni della dirigenza erano legate ad una tenuta della squadra per una permanenza in A?
Zoff: Le preoccupazioni erano per la posizione in classifica, niente altro.
Avv. Picca: Di queste preoccupazioni la dirigenza ne facevano oggetto di discussioni con Lei?
Zoff: Beh si poteva discutere dei risultati, della possibilità di venirne fuori niente altro.
Avv. Picca: Erano dei discorsi che si possono riassumere come discorsi normali di preoccupazione sportiva?
Zoff: Ma certamente.
Avv. Picca: Lei ha parlato dell’errore di Rosetti. Ha registrato nella partite precedenti situazioni nelle quali gli arbitri avevano assunto decisioni particolari?
Zoff: Beh succede che uno veda le cose in un modo di parte, ma non ho trovato niente di particolarmente negativo.
Avv. Picca: Nessuna altra domanda.

Avv. Gallinelli (difesa De Santis): Vorrei che indicasse quanti anni ha svolto l’attività agonistica nella Juve.
Zoff: Da calciatore 11 anni.
Avv. Gallinelli: Poi è stato allenatore.
Zoff: Sì, un anno nello staff tecnico, poi sono rientrato diversi anni dopo come allenatore della prima squadra.
Avv. Gallinelli: In quel periodo quanti titoli ha vinto la Juve?
Zoff: Io ne ho vinti sei.
Avv. Gallinelli: Si ricorda di gare della Juve arbitrate da De Santis?
Zoff: Non vorrei fare un torto a De Santis, ma l’arbitro non è una cosa che ricordo.
Avv. Gallinelli: Nessuna domanda.
Presidente Casoria: Zoff, può andare.

- L’avv. Gallinelli, difesa De Santis, deposita un documento del 18/10/2006, firmato da Borrelli, in cui si chiedeva al procuratore della Repubblica di Milano di conoscere quante volte Tavaroli era stato incaricato di prendere informazioni su De Santis ed altri soggetti.

- Il Presidente Casoria lo acquisisce agli atti del processo.

- Cipriani non ci sarà, ha dichiarato che si avvale della facoltà di non rispondere perché imputato nel processo Telecom. L'avv. Morescanti, difesa Fabiani, rinuncia a Cipriani e chiede di citare Tavaroli.

- L'avvocato Morescanti, difensore di Fabiani, chiede anche di poter depositare il verbale di interrogatorio di Tavaroli al momento dell’arresto, invece di chiamarlo come teste. La procura si oppone.

- Allora l'avvocato Morescanti chiede di chiamarlo come teste.

Avv. Morescanti: Perché Tavaroli dichiara che Nucini aveva raccontato alcune cose dalle quali erano scaturiti pedinamenti per alcuni soggetti, tra cui Fabiani. Io voglio chiedere la circostanza di quando è venuto a conoscenza che Nucini era stato chiamato per le stesse dichiarazioni dalla Boccassini, e che lui non confermò. Insomma è una questione un po' particolare. Tavaroli dichiara che Nucini si era dichiarato disposto a dire tutti questi fatti in cambio di un posto di lavoro nella società Inter. Questo voglio chiedergli.

- L'avvocato Gallinelli si associa e si riporta al documento che ha consegnato

Presidente Casoria: Per oggi ha già citato Tavaroli?
Avv. Gallinelli: No.

- Il tribunale si ritira in camera di consiglio.

PM: Non c’è opposizione sul capitolo di prova, se non nel punto che Tavaroli fornisca informazioni sui comportamenti di Nucini.
Avv. Trofino: La difesa Moggi ha rinunciato a Tavaroli perché era citato già da altre difese, quindi l’interesse nostro c’è. I pedinamenti furono fatti per una ragione per la quale Tavaroli fu informato e questo vogliamo sapere da lui, quindi anche gli atteggiamenti di Nucini ne fanno parte. Insistiamo perché il teste venga sentito.

- Il tribunale autorizza la citazione di Tavaroli, che sarà obbligato a comparire altrimenti sarà condotto coattivamente.

- Non ci sarà nemmeno Ciro Venerato, in qualità di testimone (è anche imputato, ndr), perché è impegnato in Pescara-Piacenza come giornalista, e verrà sentito nella prossima udienza.

- L'udienza è gia conclusa.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 9 Nov 2010 - 23:42

Anche il Milan ora trema, decriptate undicimila telefonate sull'utenza di Meani!


Non solo l'Inter ma anche il Milan ora trema alla luce delle nuove scoperte fatte dai difensori degli imputati nel processo su calciopoli e dal lavoro dei periti incaricati. Sarebbero state decriptate dai cd ben undicimila telefonate, secondo Tuttosport, che fanno riferimento all'utenza di Leonardo Meani, ex addetto arbitri dei rossoneri che fu coinvolto nel primo filone dell'inchiesta dell'estate 2006 che costò ai lombardi otto punti di penalizzazione ma che non pregiudicò la partecipazione all'edizione di Champions League ironia della sorte poi vinta proprio dalla società di via Turati. Il files in questione non erano stati allegati dagli inquienti in quanto Meani non fu accusato di associazione a delinquere. Il tribunale di Napoli ha già ammesso l'utilizzo del materiale.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 11 Nov 2010 - 23:34

Zaccone "assolve" la Triade!


«I timori che vi fossero state irregolarità si sono dimostrati infondati»: così l'avvocato Cesare Zaccone, che ha rappresentato la Juventus nel processo contro Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bettega, spiega il ritiro della querela. «Si tratta - ha aggiunto - di una diretta conseguenza della sentenza di primo grado: le ipotesi formulate nei capi di imputazione non hanno trovato conferma». La decisione è stata presa alcune settimane fa. La Juventus era stata chiamata in causa come persona giuridica (per gli episodi attribuiti ai protagonisti della vecchia gestione) e aveva anche chiesto di uscire dal procedimento patteggiando una pena pecuniaria, ma il 24 novembre 2009 era stata assolta dal gup Dante Cibinel.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeVen 12 Nov 2010 - 4:45

Juve-Triade, segnali di pace! Ritirata la querela per i bilanci.



La Juventus ha ritirato la querela che aveva presentato contro Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bettega nell'ambito del processo per i bilanci della vecchia gestione della società bianconera. Lo si è appreso in ambienti giudiziari torinesi. Lo scorso anno la "Triade" era stato assolta in primo grado: la procura di Torino aveva presentato un ricorso in appello. I giudici, ora, discuteranno solo degli altri reati societari.

Il ritiro della querela comporterà il decadimento automatico di buona parte delle accuse e, in particolare, quelle legate alla cosiddetta ''infedeltà patrimoniale''. ''Ne siamo lieti. E' la conferma che l'operato di Moggi è sempre stato nell'esclusivo interesse della societa''', è stato il primo commento dell'avvocato Fulvio Gianaria, difensore di Luciano Moggi nel processo per i conti della vecchia gestione, commentando la notizia del ritiro della querela da parte della societa' bianconera.

"I timori che vi fossero state irregolarità si sono dimostrati infondati", gli ha fatto eco l'avvocato Cesare Zaccone, che ha rappresentato la Juventus nel processo contro Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bettega. ''Si tratta - ha aggiunto - di una diretta conseguenza della sentenza di primo grado: le ipotesi formulate nei capi di imputazione non hanno trovato conferma''. La decisione è stata presa alcune settimane fa. La Juventus era stata chiamata in causa come persona giuridica (per gli episodi attribuiti ai protagonisti della vecchia gestione) e aveva anche chiesto di uscire dal procedimento patteggiando una pena pecuniaria, ma il 24 novembre 2009 era stata assolta dal gup Dante Cibinel.

BILANCI: PRIMO TRIMESTRE 2010 IN ROSSO
Sul proprio sito internet la Juventus ha reso noto che il "consiglio di amministrazione ha approvato oggi i risultati relativi al primo trimestre dell'esercizio 2010/2011 (luglio-settembre 2010)". "I ricavi del primo trimestre - informa la Juve - sono pari a ? 48,8 milioni, in diminuzione di ? 16,1 milioni (pari al 24,8%) rispetto a ? 64,9 milioni del primo trimestre dell'esercizio precedente, per effetto principalmente dei minori proventi derivanti dalla partecipazione alle competizioni europee (? -7,5 milioni) nonche' dell'entrata in vigore della nuova normativa sulla vendita centralizzata dei diritti televisivi che ha, tra l'altro, comportato la contabilizzazione dei diritti televisivi al netto della componente di mutualita'; i costi operativi del primo trimestre sono complessivamente pari a ? 57,3 milioni, in aumento del 18,4% rispetto a ? 48,4 milioni del periodo precedente, per effetto principalmente di maggiori incentivi all'esodo una tantum riconosciuti a calciatori in uscita (? +9,7 milioni); il risultato operativo del primo trimestre e' negativo per ? 17,6 milioni, contro un saldo positivo di ? 7,7 milioni al 30 settembre 2009; Il risultato netto progressivo al 30 settembre 2010 e' negativo per ? 18,5 milioni, contro il saldo positivo di ? 5,6 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente; Il patrimonio netto al 30 settembre 2010 e' pari a ? 71,7 milioni, in diminuzione rispetto a ? 90,3 milioni del 30 giugno 2010; La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2010 è negativa per ? 19,1 milioni, in diminuzione rispetto al saldo positivo di ? 6,4 milioni al 30 giugno 2010".
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 16 Nov 2010 - 16:25

LIVE CALCIOPOLI - SALTA CONFRONTO MOGGI - TAVAROLI. BERTINI: "CON ME JUVE MAI FAVORITA! JUVE - MILAN ARBITRATA BENE PER GLI OSSERVATORI!"


9.45 Udienza molto importante quella che sta iniziando a Napoli. E' infatti previsto un confronto tra Luciano Moggi e Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza Telecom e Pirelli e al centro dello scandalo Telecom - Sismi.

10.00 Indiscrezioni raccolte a Napoli, danno per scontata l'assenza di Tavaroli. Lo annuncia anche l'avvocato Prioreschi. Si va verso un'udienza breve in cui dovrebbe mancare anche il presidente Casoria.

10.10 Il presidente Casoria invece c'è e inizia l'appello

10.20 Tantissimi gli assenti. Non sono infatti presenti Luciano Moggi, Bergamo e diversi avvocati. Come per Tavaroli, dovrebbero esserci stati ritardi nei tempi diconsegna della notifica d'apparizione anche per Bigon.

10.30 L'avvocato Prioreschi si trova oggi nelle insolite vesti di ambasciatore. Tocca a lui infatti rendere contro delle assenze odiene. Prioreschi presenta prima la raccomandata inviata a Tavaroli, ma il suo difensore ha comunicato che si avvarrebbe della facoltà di non rispondere, quindi non verrà a deporre. Mostra poi i fax di Ciro Venerato, imputato e testimone, assente per motivi di lavoro e quello dell'ingegner De Falco.

10.40 Dichiarazione spontanea di Paolo Bertini:
Ho iniziato a fare l’arbitro a 16 anni. Sono stato abituato a rispettare le regola scritte e non scritte. Sono sempre stato ligio a questo comportamento. Non ho mai fatto parte di nessuna associazione a delinquere. Ogni partita si è sottoposti a delle critiche, e ogni partita si crea una non associazione, perché è una non associazione, o dissociazione, perché anche la Juve come tutte le altre squadre sono state scontente del mio arbitraggio e di quello di altri colleghi. L’arbitro va in campo e può sbagliare ma l’errore dell’arbitro è tanto più rimarcato quanto più visto in tv. Quella è un’altra partita, un altro calcio e l’arbitro non potrà mai essere in comparazione con un sistema del genere, con trenta telecamere e 30 punti di osservazione diversi. L’arbitro sbaglia e anche io ho sbagliato nella mia carriera, ma l’ho fatto pensando di far bene, prendendo decisoni all’istante e l’ho fatto anche con la Juve e con Moggi, con il quale sono stato associato, ma l’ho fatto sia a favore che contro. Faccio solo rimarcare una cosa: sono stato associato alla Juve nel 2004-2005 per avere arbitrato 5 gare, 3 delle quali della Juve. In quel campionato la Juve ebbe una media punti inferiore di quella del totale del campionato. CoN me il Milan, competitore di quel campionato, ottenne più punti della Juve e della sua media complessiva del campionato. Della gara Juve-Milan mi preme rimarcare una cosa: credo di aver rivisto 15 volte quella gara e non mi do pace. Quella fu una gara arbitrata assolutamente bene, detto dagli osservatori. Ci sono alcuni dati che l’avvocato dirà meglio in discussione. Io in quella stagione ho arbitrato 23 volte in A, ho comminato 35 ammonizioni per la squadra di casa e 41 per quella in trasferta, con una media di 1,52 per la squadra in casa e 1,78 per quelle in trasferta. 449-437 punizioni a favore delle squadre in casa, 4 rigori in quel campionato, tre espulsioni, 2 contro le squadre in casa e 1 per opsiti, in Juve-Milan ci furono 42 falli, di cui 15 per la Juve e 27 per il Milan, 1 ammonito, della Juve, con uno spostamento di circa 4,5 falli in meno alla Juve rispetto alla media, e 8 falli in più per la squadra ospite. L’osservatore fu soddisfatto del mio operato. Forse un solo errore commisi: fermare Kakà e non mi ero accorto che era nella condizione di poter continuare a giocare, ma ero coinvinto che il fallo fosse duro. Mi riconosco solo questo errore. Per un’altra gara Inter- Fiorentina, in cui avrei ammonito 2 giocatori della Fiorentina che non avrebbero giocato con la Juve, già nel processo sportivo, sentito da Borrelli, potei difendermi portando i filmati della gara e dimostrando che erano due ammonizioni che non potevo esimermi dal fare. In quella gara c’era anche Dainelli che era diffidato e il mio errore forse fu non ammonire anche lui, che commise almeno 5 falli da ammonizione. In Atalanta-Milan commisi l’errore di non espellere Nesta, ma ero a 50 metri, il mio assistente non mi aiutò e commisi quell’errore. Si era sull’1-1 e avrei dovuto lasciare il Milan in 10 uomini. Quella gara era in contemporanea con Juve-Roma. Il Milan vinse 2-1 al 94’, ed io fui massacrato anche da Moggi. Nel processo sportivo sono stato assolto e ora mi trovo qui a difendermi. Confido in un giudizio rapido. Grazie

10.50 L'udienza è tolta.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 16 Nov 2010 - 19:45

Calciopoli: Galliani, ecco l'intercettazione ingombrante!


Per fortuna, dei Meani’s file, le undicimila telefonate ( oh yes, 11 mi­la) lette poco e in chiave decisamente soft dagli in­vestigatori napoletani e quindi dalla giustizia sportiva di Stefano Palaz­zi nel 2006, avevamo par­lato già il 9 novembre: quando non era in vista la polemica, che ora im­pazza tra Juventus e Mi­lan.

Uno scontro come non era più successo pro­prio dal campionato di Calciopoli. Corsi e ricorsi, si dirà: stavolta niente duello testa a testa, però. E le telefonate che ora ri­leggiamo sono utili all’ap­profondimento delle ve­rità di un processo di Na­poli in cui il Milan gioca con Meani lateralissimo. Servono soprattutto a chi vuole evitare una condan­na per associazione per delinquere: Moggi le userà per far capire che sullo spostamento della trentesima giornata fu molto più influente Gal­liani. Perché sentire - co­me abbiamo fatto - l’allo­ra presidente di Lega e ad milanista, Galliani, assu­mersi i meriti ( recupero dei sudamericani e Sheva dopo la nazionale) del rin­vio del turno di campio­nato per la morte di Papa Wojtyla, forse aiuterà a capire che Moggi non era l’esclusivista ( come soste­nuto dall’accusa anche sportiva) di ogni potere sul calcio. E sentir dire ( particolare obliato nelle informative) a chi doveva dare il placet alla nomina del designatore, Galliani, che Pairetto e Bergamo il 19 aprile 2005, in piena corsa scudetto e due mesi prima del tempo, erano « ex designatori » conferma che Galliani era ed è un uomo potente del calcio italiano. La parola « ex » nei reportage dei carabi­nieri viene trascurata: peccato, avrebbe fatto co­modo sapere chi sapeva. E anche scoprire che ve­nivano serviti assistenti “ a la cartè” e non alla Ju­ve potrà fornire spunti al­la giudice Casoria.

L’INTERCETTAZIONE - Ecco la telefonata Meani-Ramaccioni- Galliani del 3 aprile 2005 ore 12.07 sul­lo slittamento per la mor­te del Papa: se ne parla, ma senza molti particola­ri sul braccio di ferro di potere con Moggi e Capel­lo nell’informativa del 21 gennaio 2006 e senza evi­denziare il ruolo assunto dal Milan nella vicenda.

Meani. Ciao Silvano ( Ramaccioni, il team manager, ndr) sono Leonar­do. Allora cosa han fatto? Hanno fatto slittare il campionato, allora, praticamente Ramaccioni. Sì, Sì Se vuoi ti pas­so il presidente, te lo passo. E’ sli­tatto.

Galliani: Leonardo?

M: Dottore?

G. Allora abbiamo slittato, giochia­mo sabato alle 20.30, anzi alle 18 col Brescia, poi domenica andiamo Siena.

M. Senza Kakà senza l’altro

G. Ma secondo lei io dormo?

M. No

G. Lei pensa che io dormo, ma por­ca t***a. Anche perché quel figlio di p*****a di Moggi, le racconto: Mog­gi, che è un figlio di p*****a, faccio sentire anche a Costacurta così si carica. Ha pure chiamato Preziosi ( e gli ha detto) Adriano l’ha fatto ap­posta così recupera i sudamerica­ni, c’hanno Shevchenko che sta meglio, hanno spostato di una set­timana. Con l’Inter ce l’abbiamo già. Dopo pensiamo a quelli di Torino l’abbiamo già sistemata perché l’ac­coppiata Moggi- Capello è?

M. : E’ micidiale?

G. : Come Capello- Sensi, via Ca­pello, Sensi è tornato amico. L’ab­biamo purgato già l’anno scorso ( la Roma di Capello perse lo sprint scudetto col Milan, ndr), lo purghia­mo anche quest’anno ( allenando la Juve, ndr). Fa niente ( ride). Capito Leonardo. E’ pieno di uccelli padu-l­i, se non tiri le corde, non capisco­no?

M: Anche se ho visto che nel sor­teggio gli è saltato fuori Collina ( ar­bitrerà Fiorentina- Juve 3- 3 del 10 aprile 2005, ndr): e ciò è positivo.

G. : Tranquillo, vigilare su tutto.

Dopo il celeberrimo Sie­na- Milan 2- 1 la telefona­ta Meani- Galliani del 19 aprile 2005 in cui Gallia­ni dimostra di sapere be­ne quale sarà il futuro della Can.

Galliani: Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?

Meani: Dio bono, altro che parlato. Non ha visto che in macchina c’era Ancelotti e gli bestemmiavo paro­lacce, e Ancelotti mi fa: ma che co­sa gli dici.

G. A chi?

M. A Bergamo e Mazzei, perché Pairetto è in Germania

G. : E che dicono questi signori?

M. : Si cagano addosso: frasi di cir­costanza? “ chi va a pensare un er­rore del genere da uno così ( Baglio­ni, ndr)”. Con una squadra come il Milan a un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a van­vera. Questa è gente che non è pre­parata psicologicamente. Cosa vi preoccupate più del Palermo? Ha visto la designazione? Ci mandano persino Puglisi ( amicissimo di Mea­ni, ndr). Adesso, gli ho detto, vieta­to sbagliare e vietato sbagliare dal­l’altra parte ( della Juve, ndr), nel senso contrario però. Questo è un periodo pericolosissimo.

G. : Lo so, lo so.

M.: Anche perché lui mi fa: siete an­dati in vantaggio lo stesso? ( dopo l’annullamento del gol di Sheva, il Milan segnerà con Crespo l’ 1- 0, ndr). Gli ho detto: comincia a darmi il mio gol. Dottore, ha parlato ieri con Collina ( con cui doveva parlare segretamente per un futuro da desi­gnatore: ricordiamo che allora per la scelta del designatore serviva il placet del presidente di Lega, Gal­liani, ndr)? La cercava.

G. : No.

M. : Guardi che la chiamerà.

G. : Adesso, lo cerco io.


Dopo la trascrizione anche la telefonata in real audio che rende anche più delle parole:


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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 16 Nov 2010 - 19:49

Questa può pesare molto.
Anche se... sembra finta O_O
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMer 17 Nov 2010 - 23:26

L'onorevole Paniz: "Juve, la verità sta emergendo e verrà fuori. Dovranno restituire i due scudetti!"


A margine dell'inaugurazione del primo "Juventus Club Rai", Alvaro Moretti di Tuttosport ha intervistato l'onorevole Maurizio Paniz, avvocato, parlamentare e presidente-fondatore dello "Juventus Club Montecitorio", da quattro anni in prima linea sul fronte Calciopoli. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com:

Le sue sensazioni, in un momento nel quale su tutta una serie di questioni, come ad esempio quella di Calciopoli, assistiamo a delle letture della realtà davvero molto molto interessanti..
"Intanto dobbiamo fare i complimenti alla Rai e a coloro che sono legati alla Juve in questa città di Roma che è straordinariamente proiettata verso Roma e Lazio ma che ha delle oasi magnifiche di bianconero. L'entusiasmo che la Juventus ha ridestato nel solco di una tradizione centenaria, fatta di successi e di rispetto per certi valori, si palpa tutti i giorni, si vede e si respira minuto per minuto. Ed è singolare che si respiri in questa fase nella quale cominciano ad uscire tutta una serie di verità storiche che rievidenziano una volta di più quanto la Juve sia stata maltrattata qualche anno fa, con conseguenze che potevano apparire ineluttabili. Soltanto la forza della tradizione, il grande impegno e la grande volontà dei dirigenti e dello staff tutto - proprietà in testa - l'hanno mantenuta in vita, altrimenti oggi saremmo qui a piangere sul passato. Io però ho molta fiducia che possa emergere una verità autentica, frutto di una giustizia ordinaria che molte volte va più a fondo rispetto alla sommarietà della giustizia sportiva".

Andrea Agnelli si è sbilanciato fortemente, proponendo un ricorso alla Federazione per la rivisitazione delle questioni di Calciopoli, a partire da quello scudetto famoso del 2006. Ad oggi la Figc sembra fare qualche passo, però poi non riesce a fare il passo decisivo. Lei ha fatto tante attività, anche parlamentari, da questo punto di vista. A che punto è la cosa?
"Ho spinto ripetutamente con il presidente Abete, con le strutture federali perchè la stessa rapidità che hanno messo nel 2006 la mettano anche adesso, per verificare una situazione che ormai è emersa in tutta la sua drammatica realtà. Io credo che si stia attendendo che il procuratore Palazzi, che ha un'autonomia di valutazione che obiettivamente deve essere rispettata, completi il suo iter indagatorio e riesca a trarre le conclusioni. Noi auspichiamo che tali conclusioni siano in linea con quanto sembra emergere e con quanto evidenziato in maniera molto chiara dalla stampa e portino in primo luogo a togliere lo scudetto all'Inter, ingiustamente assegnato con una velocità che in questo momento appare quanto più sospetta possibile. Poi a restituire quegli scudetti che la Juventus aveva conquistato sul campo: il 28 e il 29, che restano segnati nella mia agenda personale".

Stanno emergendo anche nuove intercettazioni che riguardano alti dirigenti del Milan, che in questi giorni si sono resi protagonisti di una polemica molto forte con la Juve. E' un ritorno all'antico anche da questo punto di vista?
"Gli scontri sono belli sul campo e fuori dal campo, purchè vadano mantenuti nel limite della partita che si deve giocare e non oltre. Io credo che la verità stia emergendo passo dopo passo e mi fa piacere se coinvolge altre realtà che avevano a suo tempo manifestato, con grandi strali, osservazioni nei confronti della condotta della Juventus. Naturalmente ho rispetto di tutti, vivo il principio della presunzione di innocenza nei confronti di chiunque, però mi fa piacere poi quando le prove vengono valutate e portano per tutti alle stesse conseguenze. Perchè la giustizia è giustizia solo se è uguale nei confronti di tutti e se non ha dei colpevoli di serie A e dei colpevoli di serie B, o meglio degli indagati di serie A e degli indagati di serie B".

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 18 Nov 2010 - 14:58

BERGAMO: "Parlavo con tutti ma hanno tenuto le telefonate nascoste! Metti COLLINA? FACCHETTI dice a MAZZEI..."


“Tutti Pazzi Per La Juve”, programma radiofonico bianconero della Capitale in onda tutti i venerdì dalle ore 22 sulle frequenze di Radio Power Station, ha intervistato il Dr. Paolo Bergamo, designatore degli arbitri di calcio di “serie A” fino al 2006 ed arbitro della partita Juventus-Roma del 1981.

Sig. Bergamo, lei è stato l’arbitro della famosa partita Juventus- Roma del 1981 della quale si ricorda tutt’oggi il gol di Turone. A distanza di anni, è sicuro di aver fatto bene ad annullarlo?
“Non posso dirlo perché anche i mezzi tecnici all’epoca non erano così precisi come oggi, alcuni hanno detto che ho fatto bene, altri hanno detto il contrario: la cosa importante è che il mio assistente Giuliano Sancini segnalò il fuorigioco ed io per questo motivo annullai il gol. Questa è la verità”.

Una partita difficile, nervosa, con molte polemiche…
“Il campo era pesante e poi l’antagonismo tra Roma e Torino è sempre stato forte. La partita è stata particolarmente difficile: se si guardano i tabellini ci furono molti ammoniti ed all’inizio del secondo tempo espulsi Furino con un rosso diretto quindi la Juventus giocò il secondo tempo in dieci. Una delle partite più difficili che abbia maio arbitrato”.

Chiariamo qualche punto su “Calciopoli”: i contratti dei cellulari ovvero le linee telefoniche intercettate, erano di proprietà della Federazione che li aveva assegnati a lei ed al suo collega Pairetto? Per quale motivo?
“Era un momento in cui ci veniva chiesto di creare una situazione più serena per gli arbitri. La Federazione ci fornì il telefono per il quale pagava le bollette e del quale conosceva anche i tabulati. I nostri numeri di telefono erano stati dati a tutte le società e tutte le società ci chiamavano. All’epoca siamo stati accusati di aver parlato troppo, oggi però le società si lamentano perché questa chiusura che l’Associazione Italiana Arbitri ha di nuovo proposto non è gradita a nessuno: preparare una partita e mettere l’arbitro in condizioni di trovare un’ambiente sereno credo che sia un beneficio per l’arbitro. In quel momento (nel processo sportivo ndr) l’hanno giudicata una cosa da non fare, ma non è nemmeno questa la verità: nel momento in cui è scoppiata “farsopoli” hanno messo in evidenza soltanto una telefonata che io ho fatto con Luciano Moggi, tutte le altre le hanno nascoste, ma io in effetti parlavo con tutti ed in particolare con l’Inter che in quegli anni non vinceva ed era la società che si lamentava di più”.

Era consentito ai dirigenti delle squadre di telefonare ai designatori arbitrali e che quest’ultimi a loro volta potessero fare il contrario?
“Non era vietato dal regolamento”.

Il “telefonarsi” era caldeggiato dalla Lega per evitare quelle situazioni imbarazzanti nelle quali i dirigenti delle squadre a fine partita si presentavano davanti ai microfoni delle televisioni ad imprecare ed a lamentarsi in diretta sui presunti torti subiti?
“Esattamente. E’ assolutamente così”.

La Federazione ha dato il compito ai designatori di mantenere un clima sereno e poi vi siete trovati da soli nel caos?
“Questo caos è stato voluto: nessuno mi spiegherà mai perché, dopo che Carraro diede immediatamente le dimissioni, fu nominato Commissario Straordinario Guido Rossi che certamente non poteva garantire imparzialità vista la sua provenienza (CDA Internazionale FC ndr); non capisco perché tutto l’ufficio indagini fu mandato a casa e furono presi personaggi nuovi che non hanno fatto le indagini. Hanno inflitto squalifiche a tutti, non a me perché mi dimisi, ma tutti gli altri sono stati squalificati senza che ci sia stata una logica di giustizia e di ricerca della verità: non è stato fatto niente. In quel momento si doveva giustiziare un certo ambiente e così è stato fatto”.

Può spiegare ulteriormente il contenuto della telefonata intercettata nella quale ha avuto un diverbio con il Dr.Ruggero Palombo della Gazzetta dello Sport che insisteva nella possibilità di inserire l’arbitro Collina nella composizione della griglia di Roma-Juventus del 5 marzo 2005?
“In vita mia ho sempre creduto nella linearità dei rapporti, nella correttezza tra le persone e sinceramente mi ha sorpreso il comportamento di Palombo. Ricordo, in pieno clima farsopoli, di aver partecipato a Matrix, invitato da Mentana, ed era presente anche Palombo. In quella occasione, Palombo si è vantato di essere stato l’artefice, lo scopritore, degli illeciti che riguardavano farsopoli: non solo la cosa non è stata assolutamente dimostrata, anzi, è emerso (nel dibattimento del processo in corso a Napoli ndr) che il suo giornale ed i suoi giornalisti partecipavano alle indagini con il Col. Auricchio!”.

A distanza di 5 anni, pensa che il Dr. Palombo abbia capito che Lei non poteva inserire in griglia per quella partita Collina perché doveva arbitrare una partita di Champion’s League il martedì come da comunicato UEFA?
“Spero che l’abbia capito. Allora non so cosa avesse in mente sulla possibilità che Collina arbitrasse o meno quella partita (Roma-Juventus del 5 marzo 2005 ndr) o sulla possibilità che noi non avevamo di metterlo in griglia: ribadisco che era impossibile inserire Collina in griglia. Oggi mi farebbe piacere che Palombo mi invitasse a discuterne di persona per chiarire tranquillamente la situazione”.

In riferimento alle polemiche delle scorse settimane sull’intercettazione telefonica tra Lei e l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti, si ricorda chi dice: “Metti Collina”?
“Che senso avrebbe avuto che io dicessi a Facchetti “Metti Collina”? Facchetti, dove l’avrebbe dovuto mettere Collina?!? E’ una discussione assurda: io direi a Facchetti “Metti Collina…?!?”.
Facchetti dice anche qualcosa di più perché a Mazzei, (riferimento alla telefonata del 25 novembre 2004 delle ore 17:51 intercettata tra l’allora Presidente dell’Inter Giacinto Fachetti ed il Designatore degli assistenti Gennaro Mazzei ndr) dice : “Metti un arbitro di Milano così non può arbitrare; metti l’arbitro che l’ultima domenica ha arbitrato la Juventus così non può arbitrare e così viene fuori Collina…” e Mazzei dice: “ Eh, ma così facciamo un imbroglio…”. Questa è la verità e non si può girare la testa dall’altra parte”.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 18 Nov 2010 - 15:22

Quello che sostengo da mesi io. Tutti concentrati a capire chi ha pronunciato "Collina"nella telefonata con Bergamo, mentre c'è la telefonata con Mazzei che è molto più scottante!
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeLun 22 Nov 2010 - 17:44

Per Moggi il crollo dell'Inter è naturale: "E' FINITO IL CREDITO OTTENUTO GRAZIE A CALCIOPOLI, ora Moratti avrà bisogno di un'altra per rivincere..."
L'ex Dg bianconero ha una convizione-rimpianto: "Se la Juventus si fosse difesa come sto facendo io ora, non sarebbe mai retrocessa in Serie B".


In attesa che la squalifica si estingua nel giugno prossimo, consentendogli di tornare a pieno titolo nel mondo del calcio (a meno che la Federcalcio non dia seguito alla proposta di radiazione, rimasta finora lettera morta), Luciano Moggi continua a tranciare giudizi nella veste di opinionista televisivo.

Ospite negli studi di 'Gold Tv', l'ex Dg della Juventus commenta così il crollo dell'Inter dopo un quinquennio di tirannia assoluta tra i nostri confini: "Per i nerazzurri si può parlare di 'de profundis', è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benitez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un'armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere, Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli...".

Quanto alla prima, Moggi continua a martellare sulla sua innocenza: "Sono stato per tanti anni nel mondo del calcio e credevo di conoscerlo davvero. Costretto ad ascoltare tutte le intercettazioni per difendermi (ultima quella in cui Galliani gli dà del 'figlio di p*****a', ndr), mi sono reso conto invece che era molto peggio di quello che pensavo. Se la Juventus si fosse difesa come sto facendo io ora, mai sarebbe retrocessa in Serie B. Se stanno uscendo fuori tutte queste intercettazioni è solo merito della mia difesa processuale".

"La storia di Calciopoli va riscritta - conclude perentorio Moggi, prima di piazzare una legnata sull'odiata gestione Elkann-Blanc - Almeno adesso con Andrea Agnelli però finalmente i giocatori della Juventus si sentono liberi di rivendicare i successi ottenuti sul campo. Mentre prima avevano la 'museruola'...".
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 23 Nov 2010 - 13:46

LIVE CALCIOPOLI - DIFESA MOGGI CHIEDE ACQUISIZIONE 114 TELEFONATE, SPARISCE AUDIO INTERCETTAZIONI PAIRETTO - FACCHETTI! CIRO VENERATO: " AMICO DI MOGGI, MA TIFO NAPOLI!" SFILANO I TESTIMONI, PER PERITO TELEFONATE CON SCHEDA SIM SVIZZERA ERANO INTERCETTABILI!


Udienza importante quella che è iniziata oggi a Napoli. Come anticipato da La Stampa, la difesa di Moggi chiederà l'acquisizione di nuove intercettazioni "dimenticate" da Auricchio. Una di queste riguarda Meani, l' ex addetto arbitro del Milan e mai conosciuto personalmente (?) da Galliani, scoperto al telefono con Rosetti. Il dirigente milanista addetto agli arbitri dice al suo interlocutore che è una fortuna essere precluso per le partite della Juve con quel che si dice, e confessa di aver recriminato quando l'arbitro aveva ammonito i due Lucarelli del Livorno, provocandone l'assenza nella successiva partita con la Juve. A questa affermazione Rosetti risponde "ah guarda, per quanto mi riguarda ma veramente, io non ho mai visto una roba del genere, cioè io devo essere in campo libero, tranquillo...", e Meani replica "Io ti dico, quando a me magari sai, succede che lo stesso "boss" mi dica 'mi raccomando eh, se può, che abbiamo Maldini e Nesta diffidati'...".

10.15 Il Presidente Casoria inizia l'appello. Oggi c'è il pienone.

10.30 La difesa di Moggi confida ai giornalisti presenti che esistono delle telefonate di Facchetti con Pairetto delle quali risulta il progressivo, ovvero che sono presenti nei brogliacci informativi, ma delle quali è scomparso l'audio.

10.40 Casoria chiede chi debba presentare nuove telefonate. La difesa di De Santis chiede l'acquisizione di un'intercettazione tra l'ex arbitro e Bergamo dopo Livorno - Siena, quella di Pairetto presenta un dossier di 20 telefonate, mentre Prioreschi ne presenta un elenco di 114. L'avvocato difensore di Moggi fa mettere a verbale l'esistenza di intercettazioni tra Pairetto e Facchetti delle quali non si trova più l'audio. La Casoria dà il via libera. "Ma voglio che siano trascritte in tempi brevi". Prende la parola il perito trascrittore Porto: "Saranno oltre duecento, le telefonate in elenco. Chiedo 60 giorni di tempo per la trascrizione. Cominceremo il lavoro il 25 novembre prossimo"

10.50 Tocca a Bigon, attuale direttore sportivo del Napoli, ma nel 2004-2005 alla Reggina come responsabile organizzativo. Chiamato a testimoniare dalla difesa di Foti, ripercorre i torti subiti in quella stagione dalla società calabrese.

11.20 E' il turno di Ciro Venerato, ex giornalista della Rai, chiamato a rispondere a una serie di domande delle accuse. Ecco i passi prinicpali della sua testimonianza: "La domenica ero quasi sempre sulla Juve. Per motivi di share alla Domenica Sportiva portavamo due pezzi. I collaboratori non assunti non potevano seguire la partita affidata alla prima firma, noi facevamo l’intervista, la storia il personaggio. Eravamo io, Lucilla Granata e Alda Angrisani, le ultime due facevano le milanesi. Quando c’era Costa a Torino faceva le interviste ad Agnelli, ma poi andò in pensione e Marino andò a fare il servizio della partita. E mi fu chiesto di fare le interviste anche perché c’erano molti giocatori del Napoli, mia squadra del cuore. Io, tra l’altro, avevo dato la notizia del ritorno di Lippi, nello stesso giorno in cui Agnelli aveva confermato Ancelotti. Io avevo chimato Lippi che mi disse che era stato chiamato dal Barcellona e che aveva rifiutato. Io gli dissi: 'Non è che torni alla Juve?' e lui si mise a ridere. Qui acquistai considerazione nell’ambiente. Nel 2003-2004 vi furono proteste di suoi colleghi per una sua esultanza al termine di Juve-Bologna? Io non sono juventino. Il mio telefono fu tempestato di telefonate dal curatore della Domenica Sportiva. Aprire la Domenica Sportiva con un faccione della Juve era importantissimo. Il Bologna stava vincendo e i protagonisti erano loro. Bellardi mi premeva perché ci fosse un giocatore della Juve alla ds. La Juve non mi avrebbe dato nessuno se avesse perso, quindi al gol di Camoranesi esultai per motivi professionali. Era in contatto con Moggi in quella stagione, anche per motivi professionali? Per quanto riguarda il mio lavoro e il taglio dei miei servizi mai. È vero che ci furono dei problemi con Scardina. Accadde che con Zeman non ho mai avuto un grande feeling, soprattutto da quando era a Napoli, che fece retrocedere. Spesso ero ospite di una trasmissione a Napoli e come difensore di Zeman c’era Galeazzi. Scardina, romanista, era un altro zemaniano. Stranamente prima di Lecce-Juve, in cui c’era Zeman, non mi mandò a fare la Juve, ma una gara di terza fascia e mi sembrò una scorrettezza dal punto di vista umano. Ma io posso anche avere antipatie, ma quando faccio il mio lavoro, mi spoglio di tutto.


12.00 Viene chiamato a deporre Consolo, ex guardalinee e ora cardiologo. Interrogato dalle difese di Racalbuto e Mazzei conferma di non aver mai ricevuto pressioni di qualsiasi tipo da parte dei designatori per favorire una squadra in particolare. Ci soffermiamo sulle sua deposizione sulla partita Cagliari - Juventus in cui Consolo era un'assistente di Racalbuto. La ricorda?Era in notturna e finì 1-1. Ricorda se ci furono proteste? Assolutamente no. Ricorda se alla fine ci fu un problema di un gol di Trezeguet in fuorigioco? Non ricordo. Lei era proprio l’assistente dalla parte del gol? Sì ma non mi accorsi del fuorigioco altrimenti lo avrei segnalato e non ho nemmeno mai rivisto le immagini. Cellino avrebbe detto che c’erano state minacce di Racalbuto ai giocatori della sua squadra. Lei le ricorda?: Ma assolutamente no, non ho sentito alcun tipo di minacce.

12.20 Parla Mitro, ex assistente, teste della difesa di Della Valle, ma anche consulente tecnico di Mazzei. Ecco i passi principali della sua deposizione: "Ho arbitrato molte gare quell’anno con De Santis, mai mi parlò di un’indagine in corso su di lui. Juventus-Inter? Mi ricordo un fallo non segnalato di Ibra: non rilevammo quell’episodio . Fui chiamato dal giudice sportivo per verificare la questione del fallo di Ibra, ci chiedeva se avessimo visto la violenza. Lo chiesero a tutti e tre, ervamo in camera per una trasferta in Olanda: il giudice parlò prima a De Santis, poi fece lo stesso con noi assistenti. Tutti e tre avevamo detto di non aver visto il colpo di Ibra. E quella risposta causò la squalifica per prova tv. Se io Griselli e De Santis avessimo detto o scritto non poteva essere squalificato con la prova tv. Ero anche con Collina per MIlan-Juve, che decise lo scudetto. In Milan-Juve non partecipò Ibrahimovic, perché squalificato da prova tv. E non giocò quella gara anche perché oltre alle due giornate per la prova tv gli demmo un’ammonizione che gli costò anche un altro turno di stop, visto che era diffidato. Milan-Juventus era una gara determinante. Nesta, Seedorf e Rui Costa? Non ricordo se giocarono. Mai De Santis mi chiese qualcosa su giocatori diffidati. Nell'intervallo di Francia - Inghilterra ci fece visita un dirigente dell'Uefa, Walter Gagg, per portarci i saluti di Facchetti".

12.40 Ha deposto l'Ingegner De Falco, chiamato a presentare una perizia telefonica sulle chiamate di Fabiani, nel 2004-2005 ds del Messina. Il punto focale della sua deposizione ruota attorno alle famose schede sim svizzere. Il cellulare è parte della rete, quindi quando lo accendo tutti sanno dove sono. La rete vede il telefonino e se non lo ha nei database chiede al gestore straniero se può dare la linea. Non è segreta per niente. I telefonini sono tutti intercettabili se si conosce il numero del telefonino. Quando c’è una telefonata il gestore non segna solo il numero della sim ma anche il numero del telefonino. Sarebbe stato interessante vedere se questi numeri erano associati anche ad altri numeri cellulari ma non è stato fatto. Non vi è collegamento tra zona e persona ma anche in termini di zona e abitazione della persona siamo a percentuali molto basse, al di sotto del 5%. I carabinieri hanno fatto il ragionamento per cui essendo le celle in quel quartiere, e abitando il Fabiani in quel quartiere, e essendo alcune rivolte a Messina, le hanno attribuite a lui. Inoltre, c’erano anche agganci a celle in posti diversi dove si trovava il Messina in trasferta, ma solo per 5 giornate e non per le altre trasferte."


13.20 Dopo le rivelazioni di De Falco, hanno testimoniato Russo e Camerota. In particolare il secondo ha risposto alle domande su Udinese - Brescia "Ci fu un mio intervento per fare espellere Jankulovsky che aveva commesso un atto violento L'arbitro, probabilmente non vide, e si fidò, come è giusto fare, della mia segnalazione. "

13.55 L'udienza è tolta e viene aggiornata al 14 dicembre. In attesa delle trascrizioni del perito si potranno fare le dichiarazioni spontanee: annunciate quelle di De Santis e di Mazzei.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 14 Dic 2010 - 0:10

Ravezzani: "La Juve ricorrerebbe da subito alla giustizia ordinaria per riavere gli scudetti!"


Notizie felici per noi tifosi.

Ravezzani, capo della redazione sportiva di TL, ha detto che la Juve rivuole assolutamente gli scudetti ed è disposta a rivolgersi alla giustizia ordinaria pur di riavere i titoli del 2005 e del 2006. Tutto dipenderà dalle sentenze di Febbraio. La guerra sta per cominciare.

Ravezzani ha detto che la fonte della notizia è molto attendibile. La sua è l'unica televisione a dedicare ampio spazio a calciopoli.

Ositpite di questa sera: Antonello Angelini. Si parlerà della Juve nella seconda parte della trasmissione.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 16 Dic 2010 - 2:07

Finalmente Andrea Agnelli: "Calciopoli processo ridicolo!"


Senza peli sulla lingua, Andrea Agnelli, ad una cena organizzata dallo Juventus Club Parlamento: “è una parte della nostra identità che dovrà essere chiarita al più presto. In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi, ora dobbiamo ancora aspettare le decisioni della giustizia ordinaria. Certo, se si riuscisse ad accelerarla…In cuor mio, tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte“.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 21 Dic 2010 - 1:10

Abete poteva revocare quello scudetto dal 2008!


Cosa aspetta Abete? In pratica Abete aspetta una pezza d'appoggio, un documento della Procura Federale di Palazzi che gli fornisca uno strumento da presentare al Consiglio Federale per decidere sulla revoca dello scudetto di cartone, assegnato da Guido Rossi all'Inter. Secondo noi quel documento ce l'ha già dal 2008.
Abete è un uomo fortunato, la sua fortuna è che l'esposto è della Juve, perché se avesse tollerato la lentezza di Palazzi nel caso ci fossero stati in ballo gli interessi di una romana, o di una milanese, la sua testa sarebbe stata chiesta a gran voce fino alla caduta, con un attacco mediatico concentrico e continuato, come avvvenne con il suo predecessore Carraro, accusato di aver tenuto "le carte nel cassetto" per neppure due mesi. Abete e Palazzi, invece, vivono tranquilli, pur avendo dimenticato di richiedere tutte le intercettazioni per tre anni. La differenza è notevole, e quella del diverso comportamento dei media lo è ancora di più, a conferma che quando non c'è la Juve da colpire l'asticella della tolleranza, e della salvaguardia dei valori "etici" si abbassa fino a toccare terra.
Abete non cerchi scuse tipo i "tempi tecnici", i giorni da contare da quando e cose simili, perché le differenze con l'estate 2006, quanto a tempi impiegati, da Palazzi per primo, sono sale sulle ferite ed alimentano solo la rabbia del popolo juventino e la sfiducia verso la FIGC e la sua giustizia sportiva.

Abete ha spiegato fin dal 14 maggio che "come le decisioni prese dal commissario (Guido Rossi, ndr) si basavano su indagini di organi di giustizia sportiva deliberanti così, in questo caso, l'iter della Procura deve essere ancora effettuato". Nel 2006 non si pretesero le perizie di un perito di tribunale, ma fa niente, va bene, portiamo pazienza.
Poi il 28 ottobre Abete ribadisce: "La posizione della Figc è nota dai tempi dell'esposto in procura della Juventus. La federazione è messa a valle delle decisioni autonome della procura. Palazzi ha acquisito la documentazione dal tribunale di Napoli e sta lavorando su questa vicenda. A noi non resta che aspettare le conclusioni del lavoro della Procura". Aspettare. Abete ha provato a chiedere a Palazzi come mai nel 2006 era molto ma molto più veloce? Abete come presidente della FIGC ci deve delle spiegazioni sulla metamorfosi di Palazzi.
Infine il 25 novembre quella dichiarazione che ha fatto perdere la pazienza a milioni di juventini e, così riferiscono i quotidiani torinesi, anche ad Agnelli: "Il nostro obiettivo rimane quello di dare un riscontro all'esposto della Juve (che ha chiesto la revoca dello scudetto del 2006 assegnato all'Inter) nei tempi tecnici compatibili con il buon senso e lasciando piena autonomia all'attività della Procura Federale".

Cosa aveva chiesto la Juve? Tra le altre cose, la revoca di quello scudetto, a fronte delle telefonate dell'Inter fatte emergere dai legali di Moggi. In pratica la FIGC dovrebbe revocare lo scudetto regalato all'Inter perché, per il campionato 2004-05, anche l'Inter ha le sue violazioni del Codice di giustizia sportiva, quindi non aveva i requisiti "etici" stabiliti dai saggi per assegnare lo scudetto. Senza dimenticare che non ha neppure tenuto un comportamento leale (art. 1 del CGS) perché non ha dichiarato a tempo debito che Bergamo diceva il vero e che anche Moratti e Facchetti parlavano con i designatori. La foglia di fico della risposta di Morattti a Sabelli Fioretti è datata 31 agosto 2006, a scudetto incassato.
Badate bene, non c'entra nulla essere vergini per il campionato 2005-06, anche se è quello scudetto ad essere stato donato all'Inter. Sono i comportamenti simili e le violazioni nel 2004-05 sotto la lente del giudizio di Palazzi, che poteva e doveva chiedere tutte le intercettazioni dal 2007.

Quindi, Abete dice di dover aspettare che Palazzi gli dica se anche l'Inter nel campionato 2004-05, con quelle telefonate, ha violato le regole. Ma non avrebbe bisogno di aspettare, perché ha già un atto della giustizia sportiva che afferma con chiarezza che anche l'Inter nel campionato 2004-05 ha violato le regole. Abete ha in mano questo documento da sottoporre al Consiglio Federale dal 2008, l'ha firmato anche lui quel documento, è sul sito della FIGC dal 12 giugno 2008: è il patteggiamento dell'Inter per violazione di norme amministrative relativamente ai bilanci dal 2003 al 2005, che interessano i campionati 2003-04 e 2004-05. Non è una decisione presa "in autonomia" dalla giustizia sportiva quella? E c'è ancora bisogno che Palazzi gli dica se l'Inter nel campionato 2004-05 ha violato le regole per quelle telefonate? L'Inter aveva già ammesso di aver violato altre regole per quel campionato e chiesto il patteggiamento, accettato dalla Procura Federale e dalla Commissione Disciplinare.

La carta Abete ce l'ha da due anni e mezzo e, come abbiamo scritto già nel 2008, non gli serviva altro per prendere una decisione giusta, più che coraggiosa, che al massimo sarebbe stata considerata "poco simpatica" da Moratti, e forse dalla stampa vicina ai nerazzurri.

Oltretutto la FIGC avrebbe posto riparo, come deve ancora fare, alla distrazione di un suo commissario straordinario cui era sfuggito, come a Borrelli, che sui giornali La Stampa e Corriere della Sera erano state riportate anche due intercettazioni Facchetti-Pairetto a cura della Procura di Torino, che erano contenute in quei "bei fascicoloni" per i quali Palombo aveva reclamato "il diritto di sapere". Come hanno fatto a non vederle nel materiale inviato da Torino?
A Guido Rossi saranno "sfuggite" perché forse era troppo impegnato a studiare le nuove regole che aveva promesso a Petrucci e alla Melandri, sedotti da Rossi ed abbandonati senza vedere neppure una regola.
Quello scudetto consegnato dal professore andava revocato, e va revocato senza tirarla ancora per le lunghe.

Allegato: FIGC, Comunicato Ufficiale N. 64/CDN (Procedimento nei confronti di Inter, Milan, Samp)

Questo articolo è stato ridotto nel contenuto e diffuso come comunicato stampa.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 21 Dic 2010 - 12:06

gli altri su tutti dritti... li fessi simu sempre nui..!!!!!!!!!!!!!!!!! Mad
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMer 22 Dic 2010 - 3:27

Calciopoli BIS, Bergamo 5 ore da Palazzi: l' Inter telefonava PIU' DI TUTTI!


Se serve un tormentone musicale a fare da sigla allo storico momento dell’ingresso - stamane - di Paolo Bergamo negli uffici della Procura federale per un riascolto sulle sue telefonate di Calciopoli, andate sul banale e scegliete il miglior Pappalardo Adriano, quello di «Ricominciamo ì». Perché l’audizione di oggi, che dà il via al giro speriamo vorticoso (ma ci crediamo poco) di interpreti del calcio 2004-2005, è una ripartenza, magari non da zero ma da 170 mila quante sono le telefonate dell’indagine, di cui almeno l’80 per cento trascurate, malinterpretate, lasciate in naftalina. Ed è la conferma - ce la dà finalmente Palazzi - che il processo del 2006, nel quale lui interpretava il ruolo di Accusatore - e le sue conseguenze, a partire dallo scudetto assegnato all’Inter con precipitazione e soddisfazione dalla Figc di Guido Rossi, sono stati parziali: la visione di frammenti (grandi, magari) di uno specchio rotto. Nel 2006 non era tutto sbagliato, ma era sbagliato pensare che fosse tutto: oggi riparte l’indagine, nove mesi dopo che tutto il mondo ha saputo che nei verbali di Procura c’era solo tutto quanto ruotava attorno a Moggi, con la frustrante sensazione che sia tardi. Per immaginare un processo sportivo uguale pertutti, che non ci sarà più. Con pene diverse per tutti o spiegazioni meno frettolose: perché reato sportivo era allora parlare o sobillare gli arbitri. Ma allora abbiamo dato tutti per scontato che chi indagava avesse esplorato tutto: verificato se le ammonizioni erano preventive (e non lo erano); se i sorteggi erano truccati (e nessuno al processo, giurando di dire la verità, l’ha minimamente confermato); se Paparesta era davvero chiuso nello spogliatoio, visto che lui non lo conferma. Togli qua e togli là, l’illecito pare molto meno strutturato, la combriccola molto meno romana e torinese, Calciopoli 2006 un processo monco.

ARRIVA BERGAMO - Paolo Bergamo è entrato da circa un'ora e mezza in Figc e sta parlando con Palazzi. «Il processo di Calciopoli del 2006 non è stato lacunoso, è stato una farsa». È durissimo il commento di Paolo Bergamo sul procedimento sportivo che quattro anni fa squassò il mondo del calcio italiano. L'allora designatore degli arbitri, entrando alle 11 negli uffici della procura federale della Figc, dove è in corso l'audizione davanti al procuratore Stefano Palazzi, ha spiegato di essere pronto a ripetere quanto già detto in passato: «Ribadirò che parlavo con tutti (club e dirigenti di Serie A, ndr) perchè la Federcalcio ci aveva detto di tenere contatti con tutti e noi lo facevamo con il massimo della disponibilità». «Sono qui spinto dallo spirito di collaborazione - ha quindi aggiunto Bergamo, accompagnato dall'avvocato Silvia Morescanti - per fare luce vera su quanto è successo. La revoca dello scudetto all'Inter? Non mi interessa».

TUTTO SULL'INTER - Dopo cinque ore finisce il colloquio tra Bergamo e Palazzi. L'ex designatore arbitrale si è dilungato sulle telefonate con l'Inter, ribadendo: «Io queste cose già le avevo dette nel 2006». Risposta: «Non avevamo le telefonate». Bergamo non entra nel particolare delle telefonate per rispetto del processo di Napoli. «Sono a disposizione della Federazione, ho chiarito che qui o si considerano tutti colpevoli o tutti innocenti. Non c'è stato nessun illecito, no esiste una telefonata dove io davo istruzioni all'arbitro per favorire una squadra. Parlavo con tutte le squadre. La Federazione ci diceva che era giusto fare così e io sono d'accordo». La prossima settimana, in attesa dell'audizione di Moratti che potrebbe svolgersi a Milano, ha dato la sua disponibilità anche l'altro ex designatore Pairetto, le cui nuove telefonate però sono in via di trascrizione al tribunale di Napoli.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMer 22 Dic 2010 - 3:30

Caro Palazzi, potresti anche andare in vacanza... "L'INDAGINE NON E' NECESSARIA, per la revoca e la riassegnazione degli scudetti basta prendere atto del processo di Napoli!"


Oggi cominciano le audizioni di Calciopoli 2, ma per l'ex giudice unico del settore giovanile della Figc non ce ne sarebbe neanche bisogno...

Le festività di Natale sono alle porte e Stefano Palazzi ha deciso di dare il via proprio in questi giorni all'attività di indagine nell'ambito della cosiddetta 'Calciopoli 2', ovvero il procedimento sportivo scaturito dai fatti nuovi emersi durante il processo penale.


Oggi cominciano le audizioni in Procura Federale, ed il primo ad essere sentito è l'ex designatore Paolo Bergamo, cui seguiranno tutti gli altri tirati in ballo a Napoli, a cominciare da Massimo Moratti in rappresentanza dell'Inter.

Sulle prospettive del nuovo processo sportivo, 'TuttoSport' ha intervistato l'avvocato Giuseppe Benedetto, ex giudice unico del settore giovanile della Figc: "La nuova indagine di Palazzi? Intanto direi che inizia un'indagine più che una nuova indagine, perchè allora non ce ne fu nessuna e di nessun tipo. Oltre a non esserci stata, durante i processi del 2006, una fase di istruttoria dibattimentale, che avrebbe potuto cercare meglio la verità. Fu una vera aberrazione del diritto che partorì un'oscenità giuridica, provocando danni gravi. Fu una farsa, nella quale ognuno aveva una parte preordinata e l'ha recitata pedissequamente..."

"Secondo me questa indagine non è neppure più necessaria - conclude l'avvocato Benedetto - Basta prendere atto di quanto è emerso a Napoli, dove la fase dibattimentale si è svolta e si sta svolgendo in modo corretto. Quel materiale è sufficiente per cancellare il 2006, per togliere quello scudetto assegnato in modo scellerato all'Inter e restituire i due tolti alla Juventus. Sarebbe un risarcimento indispensabile, ma non sufficiente a coprire del tutto i danni di quelle sentenze...".

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 23 Dic 2010 - 14:45

PENTA ANNUNCIA: “L’INTER RISCHIA LA SERIE B!”


Attraverso le pagine del popolare social network “Facebook”, Nicola Penta, consulente dell’ex direttore generale bianconero Luciano Moggi, dà nuove notizie sullo svolgimento dell’indagini riguardanti il filone “Calciopoli 2”. “Amici, i nodi verranno al pettine, - afferma Penta -, possediamo le prove di tutto quello che fino ad ora avevamo sospettato: all’Inter toglieranno lo scudetto e i nerazzurri rischiano anche la Serie B”.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 28 Dic 2010 - 1:36

Ju29ro - E' caduta la foglia di fico della Gazzetta e degli antijuventini!


Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

(Genesi 3,1-7)


“E dicono: ”Non ci massacrate non ci mandate in C!”, vediamo che possiamo fare, la B con qualche penalizzazione, perché questo fu fatto… violando dei principi giuridici, ma è matematico che un processo sportivo deve violare questi principi giuridici, sono solidale con la parte offesa perché è chiaro che è un processo parziale e quindi un processo ingiusto". Forte eh? Per la serie “Toglietemi tutto, ma non la mia Farsa”. E pazienza se uno che di diritto sportivo ne capisce, l’avvocato Giuseppe Benedetto, il quale nel 2006 si dimise da Giudice unico del settore giovanile della Figc per non essere enumerato tra i promotori della farsa “giuridica” più grande della storia del calcio, dice, intervistato da Tuttosport (cui vanno i complimenti per l’ottimo lavoro che sta svolgendo, unico tra i grandi quotidiani, sulla questione): “Intanto direi che inizia un'indagine più che una nuova indagine, perché allora non ce ne fu nessuna di nessun tipo. Oltre a non esserci stata, durante i processi del 2006, una fase di istruttoria dibattimentale, che avrebbe potuto cercare meglio la verità. Fu una vera aberrazione del diritto che partorì un'oscenità giuridica, provocando danni gravi. Fu una farsa, nella quale ognuno aveva una parte preordinata e l'ha recitata pedissequamente. Altro che ricerca della verità! E aggiungo che anche le vittime si attennero al copione”. Senza dimenticare il parere dell’ex giudice sportivo Corrado de Biase nel 2006. Ma chi glielo spiega alla Gazzetta che la giustizia sportiva, per essere tale, si basa su norme giuridiche, se si arriva a sostenere che “è matematico” che i processi sportivi siano ingiusti? Magari per distruggere la Juventus, potrei aggiungere.
La dichiarazione suddetta è di Nicola Cecere, penna del piccolo giornale rosa ma grande cassa di risonanza della farsa in questione quattro anni fa, lo stesso Nicola Cecere che di fronte a chi gli faceva notare il mutismo o addirittura il ribaltamento della realtà del giornale meneghino di fronte ai “crolli cupolari” avvenuti a Napoli e non solo in questi anni, rispondeva di provare "nausea" per il penale e che nel 2006 loro si erano interessati alla "parte sportiva" di Calciopoli. Stesse cose ripetute in più occasioni dal vice-direttore Ruggiero Palombo, per esempio in questa accesa discussione radiofonica con Daniele Capezzone, dove di fronte alle ben motivate “accuse” del politico, si trincerava dietro al “diritto di cronaca”(o di fantascienza?). Bene, quindi la Gazzetta è un giornale sportivo ed è per questo che ha dato così tanto risalto alla (in)giustizia sportiva del 2006.

E hanno avuto anche una preziosa occasione per essere coerenti con quello che sostengono. Come sapete, sono ripartite, a distanza di ben otto mesi circa dall’uscita delle nuove intercettazioni, le indagini del procuratore federale Palazzi, che ha sentito per ben cinque ore l’ex designatore Bergamo, il quale ha ribadito orgogliosamente (e con prove alla mano) ciò che aveva sostenuto quattro anni fa senza essere creduto: 'Parlavo con tutti'. Quale occasione migliore per fare un bel titolone a nove colonne stile 2006 e dimostrare la coerenza dell’interesse verso la giustizia sportiva? Quale occasione migliore per far sapere ai propri lettori che Bergamo aveva fatto mettere a verbale, già nel 2006, che parlava di griglie con tutti ed aveva fatto i nomi di alcuni dirigenti (Facchetti, Meani, Capello ai tempi della Roma e Sacchi)?
Ma vediamo come era stato trattato dallo stesso giornale il primo interrogatorio di Bergamo e degli altri indagati nel 2006. Sulla Gazzetta dello Sport dell’8 giugno 2006 si può leggere in prima pagina: ”Moggiopoli-Paparesta confessa:”Sì, c’era la cupola”. E più giù, sempre in prima pagina: ”… Negano tutto invece, sia De Santis, sia Lanese… sentiti anche Racalbuto, Gabriele, Bertini e Baglioni. Oggi tocca a Bergamo, Pairetto e Della Valle…”. E andandosi a rileggere gli articoli del 9 e 10 giugno sugli interrogatori dei designatori si possono notare i commenti sull’autorevolezza di Borrelli e sull’inattendibilità delle parole di Bergamo e Pairetto. Ma anche esaminando i servizi sugli interrogatori precedenti a quelli dei designatori si può notare come la Gazzetta insieme a Borrelli si stupisse della mancanza di “pentiti (in realtà uno ce n’era, si chiamava Coppola...), ma al contempo si rimarcasse la schiacciante importanza probatoria di testimoni come Martino e Pirrone, prova del sorteggio truccato. Ma come abbiamo visto a Napoli, sia l’uno che l’altro si sono rivelati testimoni evanescenti come un “colpo di tosse”.

Di fronte ad un atteggiamento tanto duro e colpevolista che titolo avrebbe dovuto avere la prima pagina della Gazzetta nell’edizione del 22 dicembre 2010? Una cosa sulla stregua di ”Bergamo: Calciopoli fu una farsa, parlavo con tutti.” E invece non solo non c’è traccia della notizia in prima pagina, ma per leggere qualcosa bisogna arrivare a pagina 19 dove c’è un trafiletto a firma di Maurizio Galdi (il giornalista che collaborava alle indagini), il quale fa semplicemente cronaca riportando il succo del colloquio tra Bergamo e Palazzi senza sbilanciarsi su attendibilità e autorevolezze varie. Evidentemente alla rosea ci si preoccupa un po’ troppo di "orientare" l’opinione pubblica, come ha sostenuto recentemente il direttore Monti. Non si ha il tempo di dare lo stesso spazio e la stessa considerazione alla medesima vicenda quando i protagonisti non sono quelli designati. Ennesima applicazione del “Metodo Auricchio”, vera e propria musa ispiratrice della Gazzetta: prendo questo, scarto quello. Ma attenzione, ormai la farsa è svelata: e se se ne accorgono i lettori di fede non juventina? Finirà che i milanisti o gli interisti davvero curiosi saranno costretti a comprare Tuttosport o a leggere Ju29ro.com per informarsi sulla vicenda. Ed ancora una volta noi juventini veri avremmo vinto. La “mela” di Farsopoli è chiara a tutti a questo punto ed anche la foglia di fico della Gazzetta è caduta. Solo che a differenza dei nostri eroi, i progenitori biblici dell’umanità provarono vergogna. Ecco, questo si che è un sentimento che nel 2010 dovrebbero riscoprire in molti: la vergogna.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMer 29 Dic 2010 - 0:02

Abete: "Entro giugno si decide sul ricorso della Juve!"


«Riguardo alla proposta di radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo, e Innocenzo Mazzini abbiamo deciso di chiudere a gennaio il cerchio della giustizia sportiva, area nella quale operiamo». Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio federale. Abete ha spiegato che la Figc, dopo aver già avuto il parere della Corte di Giustizia federale, ha intenzione adesso di chiederne un altro all'Alta Corte di Giustia presso il Coni. «Alla luce del fatto che le sanzioni hanno effetto su tutte le federazioni sportive, e non sono vincolate alla sola Federcalcio, intendiamo acquisire ai primi di gennaio anche le valutazioni dell'Alta Corte di Giustizia presso il Coni, dopo quelle già avute dalla Corte di Giustizia federale - le parole di Abete - Comunque, il riferimento temporale è chiarissimo anche perchè le sanzioni scadranno a luglio 2011 (i 5 anni di squalifica scattati dopo lo scandalo Calciopoli del 2006, ndr), per questo nel mese di gennaio intendiamo assumere una decisione al riguardo».

«CHIUDIAMO IL CERCHIO DELL'AREA SPORTIVA» - «Riteniamo opportuno chiudere il cerchio dell'area sportiva, anche perchè non possiamo intervenire su eventuali dialettiche generate dai tribunali amministrativi», ha concluso Abete, auspicando poi tempi celeri («entro giugno 2011») per la chiusura dei lavori del nuovo filone d'inchiesta legato a Calciopoli e cominciato proprio in questi giorni dalla Procura federale di Stefano Palazzi con le audizioni degli ex designatori, Bergamo e Pairetto.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeVen 31 Dic 2010 - 19:14

Gattuso: "Giusto che la Juve chieda e riabbia i 2 scudetti 2005 e 2006!"


CALCIOPOLI? TUTTI ROMPEVANO LE SCATOLE - "A quattro anni da Calciopoli ho capito che tutti rompevano le scatole a chi non andavano rotte e che poi ognuno cercava di farsi giustizia da sé. Quindi il fatto che la Juventus rivoglia indietro i suoi Scudetti non mi sembra così scandaloso".

Considerazione Personale: E se lo dice anche un grande avversario storico...ora aspettiamo solo che la giustizia faccia il suo corso!
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeGio 6 Gen 2011 - 1:33

Colpo di scena, Palazzi convoca Moggi: revisione del processo?


I muri hanno orecchi, nonostante le blindature e i chiavistelli oltre l’ovvia e dovu­ta riservatezza: da quel che trapela da via Po 42, sede del­la Procura federale, Stefano Palazzi - prima di Moratti, De Santis e Mazzini - ha inten­zione di ascoltare - nell’ambito dell’indagine “Calciopoli 2” -Luciano Moggi. Ebbene sì, proprio il protagonista della vi­cenda Calciopoli che nel 2006, pur dimettendosi a metà mag­gio e quindi prima dell’apertu­ra dell’indagine federale, è sta­to perseguito e condannato dalla giustizia sportiva fino al­l’ultima giravolta della voglia (ma c’è ancora?) di chiedere un parere all’Alta Corte di giusti­zia del Coni per sapere “se” e “come” precludere Moggi, Gi­raudo e Mazzini dall’intero sport italiano.

PERCHE’? - Quando l’indiscre­zione sarà confermata e colle­gandola ad alcuni tratti delle audizioni di altri due protago­nisti principali della vicenda Calciopoli del 2006, i designa­tori Bergamo( lui non tessera­to è stato contattato via telefo­no) e Pairetto (per lui lettera di convocazione per l’indagine numero 982 del 2010), va data una lettura alla mossa del Pro­curatore. E’ davvero ancora e proprio una Calciopoli 2, quel­la per la quale il presidente Abete s’è impegnato a dare ri­sposte entro il termine della stagione? Può essere solo quel­lo di cui lo stesso presidente fe­derale parlava nell’aprile scor­so, quando deflagrò l’affaire delle telefonate di Facchetti e Moratti? O non è invece questa che sta partendo - senza gli squilli di tromba e le convoca­zioni a tambur battente dell’e­state 2006 - una indagine che “rivede” quella condotta da Borrelli e dal pool Calciopoli? Insomma: non solo scudetto 2006 come epicentro del lavoro investigativo ma un volo d’uc­cello a 360 gradi che a questo punto non può - per evitare di bissare gli errori clamorosi commessi quattro anni e mez­zo fa - non prevedere di chiede­re a tutti di dire la propria. E così s’è accettato che Bergamo - pur non più tesserato - ria­prisse il baule delle esperienze e parlasse delle telefonate di tutti, che sciorinasse l’interro­gatorio del 2006 in cui già face­va nomi e numeri telefonici. E con Pairetto che si andasse sul­l’Inter e le telefonate con Fac­chetti, ma non troppo. Non so­lo. Abete nello scorso aprile aveva parlato di un’indagine di giustizia che - fatta salva la eventuale prescrizione dei rea­ti sportivi - doveva precedere l’assunzione di responsabilità politica del Consiglio federale sull’eventuale decisione di re­voca dello scudetto, assegnato proprio dal potere esecutivo (il commissario Rossi) nel 2006. Qui la questione è assai più ampia, però.
ARTICOLO 39 - Se si vuol sen­tire Moggi, a prescindere dal fatto che Moggi voglia o meno farsi sentire da quella giusti­zia sportiva con cui ha chiuso nel 2006 e che l’ha dichiarato fuori dall’ordinamento nel 2008, si vuole rifare Calciopoli. Insomma: preso atto della no­vità degli elementi a disposi­zione, anche se con ritardo as­sai colpevole, si procede ad una revisione dell’intero procedi­mento? La questione è assai più ampia, dicevamo: in que­ste telefonate c’è l’Inter, ma an­che altri club. E il silenzio di chi non ha raccontato la propria verità della stagione 2004-2005 è pesante e “imprescrivi­bile”. E’ una revisione vera e totale quella che si preannun­cia? Perché per arrivare a quel­la serve rimettere insieme tut­ti i pezzi del puzzle: pesare - in un procedimento sportivo - le pene patite (da Juve, Fiorenti­na, Milan, Lazio e Reggina; dai tesserati) e quelle mancate a tutti quelli che se la sono cava­ta non entrando nel processo per i difetti ormai noti dell’in­dagine penale (che la giustizia sportiva ha seguito pedissequa non fidandosi dei propri riscon­tri, vedi Bergamo). Anche se c’è una lettura parallela dell’im­postazione data all’indagine sportiva: a Napoli gli imputati principali non si faranno inter­rogare in aula da Narducci. Le audizioni di Palazzi saranno acquisite dai pm... Interroghi chi può, insomma.

VALE LA PENA? - A proposito di Moggi, intanto, gli avvocati federali sono al lavoro per stu­diare la praticabilità del ricor­so all’Alta Corte del Coni (l’or­gano presso il quale si dovreb­bero rivolgere Moggi e gli altri in caso di radiazione) per la ri­chiesta di preclusione. Si valu­tano i precedenti della stessa corte, ma anche i precedenti dell’organismo di cui l’Alta Corte ha preso il posto, la Ca­mera di Conciliazione e Arbi­trato: e sulle radiazioni i prece­denti (a cominciare da quello di Pieroni e di Preziosi) non sono favorevoli a chi s’aspetta l’ergastolo sportivo. In ogni ca­so si attende ancora la lettera della Figc annunciata per que­sti giorni.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 10 Icon_minitimeMar 11 Gen 2011 - 0:12

Nicola Penta: "Nuova intercettazione in arrivo, un dirigente di un club milanese ordina l'espulsione dell'allenatore avversario!"


Attraverso la sua pagina personale su Facebook è tornato a parlare Nicola Penta, perito e consulente informatico del collegio difensivo di Luciano Moggi nel processo che si sta svolgendo a Napoli sul caso-calciopoli, che anticipa nuovi contenuti riguardo le intercettazioni perse (o tenute nascoste?) dall'accusa. "Cari amici, dopo una lunga convalescienza dovuta ad un'influenza cattivissima sto tornando di nuovo al lavoro - spiega Penta - è in arrivo un'altra importantissima telefonata dove un dirigente di una società di Milano che conversa tranquillamente con un membro della quaterna sorteggiata il giorno dopo mentre gli ordina di espellere l'allenatore avversario in caso di intemperanze".
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