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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeGio 7 Ott 2010 - 13:46

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeSab 9 Ott 2010 - 14:24

Il Maresciallo Zampa smonta Calciopoli: "NIENTE PROVE!"


Il maresciallo dei carabinieri di Perugia, Francesco Zampa, analizza in un libro l'inconsistenza delle prove che hanno fatto condannare la Juventus. Nato 46 anni fa, tifa per la Ju­ventus da sempre. Nel suo libro racconta la vera storia di Calciopoli. Ma non l’ha in­ventata, l’ha solo ricostruita. Un’indagine che il maresciallo ha analizzato minuziosamente, sintetizzando il tutto con un eloquente titolo: « L’elogio dell’inconsi­stenza ».

Dalle colonne di Tuttosport, il signor Zampa, racconta: "Sì, sono un maresciallo in grado apicale in ser­vizio a Perugia, dove mi occupo di varie attività, fra le quali ricevere il pubblico, raccogliere le de­nunce, svolgere gli interrogatori, redigere rap­porti". Il maresciallo non ha resistito al fascino della Vecchia Signora: "Da quando sono nato. E ci tengo a sottolinear­lo, perché è proprio come juventino che ho scrit­to il libro su Calciopoli, da privato cittadino non da carabiniere, anche se logicamente non nascon­do il fatto di esserlo e di avere quel tipo di forma­zione". Zampa ha scritto un libro a fumetti, proprio perchè "tante cose mi hanno spinto a scrivere e dise­gnare, ma una delle molle più importanti sono stati i miei due figli maschi, di 10 e 13 anni, tifo­si della Juventus come me. Volevo raccontare lo­ro questa storia in modo che capissero che esiste­va anche un’altra verità oltre a quella racconta­ta da certi media. E soprattutto perché imparas­sero la lezione che ho imparato io: sempre pen­sare con la propria testa e non credere a prescin­dere a quello che ci viene venduto senza prove a confermarlo".

Già, le prove. Prove che non sono state mai trovate. Le stesse prove che hanno incastrato Luciano Moggi e la Juventus: "Nel 2006, quando uscirono le prime intercetta­zioni, io credetti alla colpevolezza della Juven­tus. Tutto era confezionato in modo impeccabile e mi dicevo: se hanno fatto delle indagini e sono arrivati a questa conclusione..." Ma poi: "Leggevo titoli molto forti sotto ai quali c’erano però ar­ticoli poco consistenti e pove­ri di circostanze precise per configurare l’illecito sportivo. Qualcosa non mi tornava. Poi uscì il fascicolo dell’E­spresso, “Il libro nero del cal­cio”, sostanzialmente una fo­tocopia del rapporto dei Ca­rabinieri che avevano svolto le indagini. Pensai che lì, nel lavoro investigativo dei miei colleghi, ci sarebbero state le risposte alle mie domande". Ma il maresciallo non trovò alcuna prova: "Niente. Quel rapporto parte in modo anomalo, ovvero inizia con le conclusioni che do­vrebbero stare alla fine. Si usano parole gravi, si descri­ve una situazione molto preoccupante, ma non si en­tra mai nel merito dei fatti. E’ un po’ come se si scrivesse: “C’è un grande giro di droga, la droga la controlla tutta quel tizio, che è sicuramente uno spacciatore. Bene, ma quanta droga? Dove si trova questa droga? A chi è stata venduta? Come? Insomma, per tornare a parlare di Cal­ciopoli: dov’è la famigerata valigetta con i soldi o qualco­sa di simile? In un’indagine, dice pure Conan Doyle, biso­gna prima elencare i fatti, poi trarre le conclusioni. Qui la prima cosa è stata quella di trarre le conclusioni senza tante prove. Mi fa venire in mente una storia decisamen­te più drammatica ma assai simile per le dinamiche". Quale?
"Il dramma dei due bimbi morti a Gravina, in Puglia. Venne subito accusato il pa­dre che era un emarginato e violento, l’identikit perfetto del colpevole sul quale si sca­gliò l’opionione pubblica e quella dei media. Alla fine venne arrestato e rischiava di essere condannato. Lo salvò il ritrovamento dei cor­pi dei due bambini nella ci­sterna che lo scagionò. Ora, al di là dell’aspetto umano, delle similitudini ci sono: Moggi era un colpevole per­fetto per l’opinione pubblica che da anni indicava la Ju­ventus come “squadra che rubava sempre”....

Le telefonate intercettate, secondo Zampa, non sono un mezzo di prova consistente: "Attenzione, le intercettazio­ni devono essere un mezzo non una prova in sé. Attra­verso le intercettazioni io posso, sempre per rimanere nell’esempio di un traffican­te di droga, scoprire dove e come effettua il suo commer­cio. Nel caso di Moggi biso­gnerebbe capire quando e co­me ha costretto un arbitro a favorire la Juventus. E di­venta difficile dimostrarlo senza una telefonata una fra Moggi e gli arbitri. Così co­me è difficile dimostrare che gli arbitri che avrebbero fat­to parte della cupola erano asserviti alla Juventus, visto che la media punti dei bian­coneri con loro è inferiore a quella con gli altri direttori di gara. Ribadisco: dov’è la droga? Per condannare ser­vono le prove e per me di pro­ve con rilevanza penale non ce ne sono, dal punto di vista sportivo forse sì, ma quella è un’altra storia".

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeSab 9 Ott 2010 - 18:56

Ju29ro - Scudetto 2006 in bilico. E la Gazzetta pure!


Qualche giorno fa, ne accennavamo anche sul nostro blog, uno dei vice-direttori della Gazzetta, Franco Arturi, di fronte alle frecciate tra Agnelli e Moratti sullo scudetto da revocare è intervenuto per suggerire a tutti di starsene zitti. Sembrava un invito a non "disturbare il manovratore", a lasciar decidere chi è deputato a farlo senza tirare per la giacca; un invito che in data 8 ottobre il giornale sembra precisare meglio con un'inchiesta a tutta pagina (a cura di Maurizio Galdi e Valerio Piccioni che i nostri lettori hanno già avuto modo di conoscere bene negli articoli del nostro giornale) secondo la quale lo scudetto "sarebbe in bilico tra 187 telefonate".
Una pagina con la trascrizione più o meno fedele di quattro intercettazioni (Facchetti-Bergamo, Facchetti-Mazzei. Moggi-Pairetto e Bergamo-Moratti), un'inchiesta centrata sul fatto che Palazzi starebbe "pesando le intercettazioni bis ricevute da Napoli"; di qua, secondo Galdi, Piccioni e la Gazzetta, lo scudetto 2006 tuttora in bilico, in attesa che la Figc prenda in esame l'esposto della Juve.
All'apparenza sembra che la Gazzetta, come suggeriva qualche giorno fa il suo vice-direttore, non voglia disturbare il manovratore e non tiri nessuno per la giacca, ma potrebbe essere solo apparenza.
Il fatto è che le intercettazioni sfuggite nel 2006 alle indagini dello squadrone del maggiore Auricchio (e dei p.m. Narducci e Beatrice) è da un bel po' che sono alla ribalta della cronaca; in questa cronaca la Gazzetta è rimasta ai margini, quasi imbarazzata, ma un suo vice-direttore, e cioè Ruggiero Palombo (un'altra vecchia conoscenza dei nostri lettori), le ha evidentemente ascoltate, le ha valutate ed ha anche scritto che proprio per effetto di quelle intercettazioni che non dovevano esserci, ma c'erano, lo scudetto 2006 sarebbe stato revocato.
Sembra, quindi, che il piccolo giornale di Milano voglia smentire uno dei suoi vice-direttori, quello che ha la delega per i rapporti con le Istituzioni, quello del Palazzo di Vetro, e cioè proprio quel Palombo che nell'estate 2006 aveva anticipato, non si sa per effetto di quale visione, le sentenze della giustizia sportiva.
C'è di più però; c'è che, secondo la Gazzetta, per decidere sulla revoca occorre aspettare che Palazzi soppesi da par suo le 187 nuove intercettazioni e qui è come se il giornale provi a disturbare il manovratore o forse a gettare fumo negli occhi ai lettori. Secondo Galdi e Piccioni, infatti, adesso ci sarebbe "lo slalom tra le prescrizioni"; ma, aggiungiamo noi, se aspettiamo l'istruttoria di Palazzi c'è anche il rischio della improcedibilità visto che la stessa istruttoria chiama in causa, come per lo spionaggio e i pedinamenti del 2002-03, lo scomparso Facchetti (la farsa dello spionaggio e dei pedinamenti, lo ricordiamo, è finita a tarallucci e vino per prescrizione e improcedibilità).
La decisione sulla revoca invece, e lo sanno bene il vice-direttore Palombo e gli altri redattori della Gazzetta, non necessita delle conclusioni dell'istruttoria della Procura Federale. Per dirla "alla bar sport", i tre saggi interpellati nell'estate 2006 avevano suggerito a Guido Rossi di non assegnare lo scudetto se anche l'Inter era dentro il casino delle intercettazioni; ma Guido Rossi, forse confortato dai p.m. di Napoli o forse perché convinto di suo sull'onestà di tutto l'ambiente nerazzurro che lui aveva frequentato come consigliere, ha ritenuto di assegnarlo comunque; sappiamo invece, e lo sappiamo da un bel po', anzi qualcuno l'ha fatto presente anche nell'estate 2006, che dentro quel casino l'Inter c'era fino al collo dei suoi massimi dirigenti (Massimo Moratti compreso).
La revoca, quindi, deve discendere unicamente dagli atti del 2006, segnatamente dal parere dei saggi interpellati, e dalla scoperta delle nuove intercettazioni, indipendentemente dal giudizio di merito sulle stesse che, semmai, avrà valenza nel processo in corso a Napoli, dove i designatori potrebbero risultare solidali con tutti piuttosto che sodali di Moggi.
Si potrebbe quindi concludere che ad essere in bilico non è tanto la revoca dello scudetto, quella l'hanno data per scontata tante voci autorevoli, ma la linea editoriale della Gazzetta con i vice-direttori che è come se non si parlassero e i redattori, i Galdi e i Piccioni, che devono far finta di balbettare e finiscono per gettare fumo negli occhi.
La Gazzetta che balbetta, la Gazzetta in bilico: forse è questa la novità del 2010 nella storia di Calciopoli dopo l'arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza della Juventus.


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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeSab 9 Ott 2010 - 21:27

CLAMOROSO: L'arbitro Bertini: "Facchetti entrò nello spogliatoio arbitrale per preparare la partita, fu davvero imbarazzante!"


Un nuovo scottante retroscena emerge dalla procura di Napoli. L’arbitro Bertini, in una telefonata all’allora designatore Bergamo, rivela di una “strana” visita di Facchetti nello spogliatoio arbitrale: “Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita…..E non è stato piacevole, non è stato piacevole. …Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita“. Andrea Agnelli, che 5 mesi fa ha mandato un esposto alla Figc, inizia a perdere la pazienza.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMar 12 Ott 2010 - 12:29

LIVE CALCIOPOLI - DEL PIERO ASSENTE. ROSETTI "SCAGIONA" I DESIGNATORI! NESTA SMEMORATO E AURICCHIO INCRIMINATO! NOTAIO: "SORTEGGI REGOLARI!"


Altra tappa fondamentale quella che si svolge nella giornata di oggi nel processo penale di Calciopoli. A Napoli il collegio giudicante presieduto dal giudice Teresa Carosi deve stabilire se, e quali, altre 136 intercettazioni recuperate da Nicola Penta, prezioso consulente di Luciano Moggi, saranno ammesse e dunque valide come prove. Si tratta di telefonate che i carabinieri guidati da Auricchio avevano cestinano frettolosamente giudicandole non pertinenti e non importanti. Se dovessero entrate nel procedimento, Palazzi - in teoria a breve, ma la strada tra Napoli e Roma è lunga - potrà ascoltare la telefonata tra Bertini e Bergamo dove il primo definisce "imbarazzante" la visita di Facchetti nel suo spogliatoio prima di Cagliari - Inter valido per la Coppa Italia. In calendario è prevista la sfilata di giocatori di primissima fascia nelle vesti di testimoni convocati dalla difesa di Massimo De Santis. La presenza di Alessandro Del Piero e Alessandro Nesta è però in dubbio.

10.30 - Confermata l'assenza di Alessandro Del Piero. Il capitano non ha ricevuto la notifica e forse sarà ascoltato nelle prossime udienze. Presenti invece Alessandro Nesta e Cristian Ledesma (dovrà parlare di Lecce - Juventus), oltre agli arbitri Rosetti, Bergonzi e Calcagno.

10:35 - Il primo a deporre è l'ex arbitro Roberto Rosetti.

10:45 - Come gli altri direttori di gara che hanno testimoniato nelle udienze precedenti, Rosetti "scagiona" gli ex designatori, confermando di non aver subito "nessuna pressione". "Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini»


11.30 Molto breve la dichiarazione del centrocampista Cristian Ledesma chiamato a testimoniare su Lecce - Juventus. "Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve". Altro punto a favore della difesa.

12.00 Sentiti anche l'assistente Calcagno e Pirondini. Non è emerso nulla di rilevante.

12.10 - Alessandro Nesta smemorato. Interrogato sulla posizione di diffidati di Seedorf e Rui Costa alla vigilia di Milan-Juventus dell' 8 maggio2005, ha dichiarato di non ricordare così come non ricorda nulla della partita in cui era in campo. "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve".

12.30 Ecco la notizia della giornata. L'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio.

12.40 Tocca al notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, che conferma quanto già dichiarato da altri testimoni. "I erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi ha inoltre domandato se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "No, e mi sono anche meravigliato di questo"

12.55 Chiamato a deporre Antonello Cappone, all'epoca giornalista della Gazzetta dello Sport e presidente dell'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), risponde alle domanda di Prioreschi. "E' mai stato sentito dai carabinieri?". "No".


13.30 Dopo aver ascoltato una dichiarazione spontanea di Massimo De Santis e di Luciano Moggi su Baldini, il giudice Teresa Casoria ha concluso l'udienza. Prossimo appuntamento il 19 ottobre alle 9.30

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMar 12 Ott 2010 - 15:31

ECCO IL DOCUMENTO CHE SMONTA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA MOGGI E DE SANTIS!


Facciamola breve. Massimo De Santis è stato accusato di far parte di una Cupola che avrebbe condizionato il campionato di calcio 2004-2005. La Cupola facente capo a Luciano Moggi. L’accusa si basa sul lavoro investigativo dell’allora maggiore Attilio Auricchio al comando di una squadretta di carabinieri per l’occasione. Auricchio ha accusato De Santis di aver fatto parte della Cupola e di essersene fintamente allontanato a partire dalla ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse. Inchiesta, è da aggiungere, sfociata in un nulla di fatto per gli arbitri indagati. La notizia di essere sotto osservazione investigativa da parte degli organi giudiziari avrebbe spinto De Santis, sino ad allora colluso con Moggi, a “sdoganarsi”. Ossia, a simulare un comportamento arbitrale insospettabile onde sviare sospetti e fugare dubbi. Un trasformismo furbo, all’italiana. Auricchio ha asserito in aula, l’unico momento che conti, che De Santis si sarebbe sdoganato a partire dal Febbraio 2005 quando avrebbe avuto una spiata informale in tal senso. Spiata confermata poi dalla ricezione materiale del documento nel mese di Aprile di quell’anno. De Santis sodale di Moggi sa a partire da Febbraio che ogni sua mossa è sotto osservazione. Si regola dunque di conseguenza smarcandosi apparentemente dal sodalizio criminale. E’ la cosiddetta teoria dello sdoganamento. Teoria tutt’altro che secondaria, anzi.

La teoria dello sdoganamento è essenziale perché altrimenti non si capirebbe come mai De Santis pur facendo parte della Cupola di Moggi abbia “danneggiato” dal Febbraio in poi la squadra di Moggi in diverse occasioni. Non si spiegherebbe Parma-Juventus con un rigore netto negato a Del Piero. Non si capirebbe Fiorentina-Milan, quella Fiorentina-Milan arbitrata una settimana prima dello scontro diretto Milan-Juventus valevole per lo scudetto durante la quale avrebbe potuto ammonire importanti diffidati del Milan come Nesta, Seedorf, Rui Costa decimando la squadra rossonera in favore della Juve di Moggi. E ce ne sono tanti altri di episodi “antimoggiani” del genere, sia prima che dopo quel benedetto Febbraio. Insomma, senza lo sdoganamento bisognerebbe pensare a un De Santis che pur associato a Moggi non lo favorisca. Un paradosso. Una forzatura.
Senza lo sdoganamento a Febbraio 2005, Massimo De Santis non può essere considerato a rigor di logica un membro della Cupola. Oggi questa è diventata una verità processuale.
Auricchio ha datato a Febbraio-Aprile la ricezione del documento che avrebbe sdoganato De Santis. Febbraio a voce, Aprile ufficialmente. Invece non è più così.
L’avvocato Gallinelli oggi 12 Ottobre del 2010 ha presentato il documento in questione, peraltro già preannunciato durante il riesame di Auricchio del 30 Marzo scorso. Il documento è datato 09/05/05. Maggio, non Febbraio. E sarebbe stato ricevuto materialmente da Massimo De Santis a fine Giugno del 2005, di ritorno da una trasferta. E’ la prassi. Ci vogliono dai venti ai trenta giorni per ricevere atti del genere. Quindi arriviamo a Giugno 2005. Giugno, non Febbraio. Con la serie A finita da un mese. E allora ?
Il documento dice dunque una cosa molto semplice.
L’arbitro Massimo De Santis ha saputo di essere sotto indagine a campionato 2004-2005 oramai terminato.
L’arbitro Massimo De Santis avrebbe “condizionato” o “controcondizionato” come vi pare a luci spente, a giochi oramai fatti.
L’associazione a delinquere tra l’arbitro Massimo De Santis e Luciano Moggi non è stata provata. Ergo, non esiste.
L’avv.to Gallinelli presenterà nell’udienza odierna insieme al documento in questione istanza di falsa testimonianza nei confronti dell’investigatore, l’ex maggiore Auricchio.
Comunque vada, finisce un’epoca.
E’ un atto dovuto, dice. O l’inizio dovuto di qualcosa che da quattro anni si deve a tanta gente. Al processo, certo. E alle sue verità. Ma è qualcosa che si deve non solo alla legge. Si deve alla giustizia, a Moggi, De Santis. Di più. Tutti noi. Fate voi.


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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMer 13 Ott 2010 - 18:01

DETTO OGGI A STUDIOSPORT:

Non fu Facchetti a dire "Collina"! Perito: lo nominò Bergamo



Non fu Giacinto Facchetti ma l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo a pronunciare il nome Collina durante la conversazione telefonica del 26 novembre 2004 (definita dalla difesa di Moggi 'la madre di tutte le intercettazioni') in cui si faceva riferimento a una griglia arbitrale per una partita del campionato. E' quanto emerge da una integrazione della perizia fonica depositata al processo di Calciopoli in corso a Napoli dal perito Roberto Porto.

Porto è il perito incaricato di esaminare e trascrivere le intercettazioni indicate dalla difesa dell'ex dg della Juventus Moggi. Secondo quest'ultima la frase 'metti dentro Collina' era da attribuire all'ex presidente dell'Inter Facchetti.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeGio 14 Ott 2010 - 15:42

Calciopoli, spunta un’altra griglia di Facchetti!


E’ il regno del possi­bile e dell’impossibile, Calcio­poli: dall’esame delle telefo­nate che i periti di Pairetto stanno - con grande difficoltà - svolgendo sui cd che lo stes­so ineffabile consulente foni­co del Tribunale di Napoli Roberto Porto fa fatica a de­crittare, emerge un florilegio di telefonate definite irrile­vanti dagli inquirenti e quin­di non inserite nelle informa­tive che costituirono lo sche­ma unico del processo sporti­vo (oltre che al caposaldo del­l’accusa al processo penale in corso). Eppure ci sono telefo­nate che non sfuggirono ai Carabinieri. Per esempio, il brogliaccio compilato dal ma­resciallo Nardone sarebbe stato interessante materiale da analizzare nel 2006 anche per gli inquirenti sportivi (quelli che però trascurarono le rivelazioni di Bergamo sulle telefonate con Facchet­ti, Sacchi, Capello e altri di­rigenti). Scrive il maresciallo: «Giacinto FACCHETTI il 31 marzo 2005 alle 14.01 richia­ma Gigi e gli chiede se è vero che gli arbitri delle sfide di Champions con il Milan so­no SARS e MERK». Poi sun­teggia Nardone: «Giacinto cerca di capire sabato prossi­mo chi arbitrerà l’Inter e Gi­gi gli spiega che faranno di tutto per mettere nella gri­glia Collina». Una fissazione, quella del Pelato. Un’altra grigliata trasparente. Non solo da Bergamo, ma anche da Pairetto e non solo per le designazioni internazionali.

SBOBINATO - Ecco la telefo­nata del 31 marzo 2005, del­le 14.01.
Pairetto: Pronto?
Facchetti: Ciao Gigi, come stai?
Pairetto: Bene, grazie.
Facchetti: M’han detto che viene Volker Roth, come osservatore, ma alla seconda.
Pairetto: Alla prima ci sarà Lernikov.
Facchetti: E arbitri?
Pairetto: C’è Sars alla prima, il france­se, ultimamente sta facendo bene. E’ in crescita. La seconda c’è Merk, quella de­cisiva, per quella avete il massimo.
Facchetti: Ah
Pairetto: Il massimo, il meglio che c’è in Europa per la seconda, che conta di più Facchetti: La seconda può avere ri­svolti
più?
Pairetto: la prima è più tattica, la se­conda è quella risolutiva. Viene Roth
Facchetti: Poi vediamo per sabato. Ci danno tutti (incomprensibile)
Pairetto: Ci mettiamo tutti internazio­nali, metteremo dentro Milan, Inter. E per mettere dentro Collina dobbiamo mette­re dentro tutte quelle di sabato (Juve e le milanesi anticiperanno tutte per via della Champions, ndr), lui arbitra martedì (in Champions, ndr) non può dirigere la do­menica. Se no va a finire che capita in una gara di domenica. Metteremo in gri­glia tutte gare di sabato. Le tre di sabato e vediamo se aggiungere una di B. C’è Torino-Empoli, Perugia-Ternana, ci sono un paio di gare toste.
Facchetti: Ho capito, va bene, ok allo­ra. Ci sentiamo presto.

AFFIANCARE PORTO - Fi­nalmente svelato anche il mistero della trascrizione della telefonata 4853: quella griglia abbozzata da Berga­mo al telefono con Facchetti alle 9.51 del giorno in cui - so­lo alle 11 - si sarebbe proce­duto al sorteggio degli arbi­tri. In ogni caso ecco la verità sulla trascrizione che sarà al centro di pesanti contestazio­ni da parte dei legali all’u­dienza del 19. Il perito Porto s’è rimangiato la perizia: nel­l’udienza del 1 ottobre la giu­dice Casoria aveva afferma­to con Porto al banco dei testi che le trascrizioni erano sta­te ufficialmente depositate. E invece no: il 7 ottobre Porto scrive quanto segue. «Io sot­toscritto faccio presente quanto segue: il 15 settembre 2010 ho depositato la secon­da perizia fonica trascrittiva; il 4 ottobre (invero il 1 otto­bre: occhio alle date, Porto, ndr) ho confermato in udien­za la perizia da me redatta; nei due giorni successivi a ta­le conferma, su vari giornali sportivi venivano riportati alcuni passi della telefonata 4853 del 26 novembre 2004; rivedendo la relativa trascri­zione mi accorgevo (ooops, ndr) di aver depositato una bozza della stessa (l’unica difforme tra le 186 trascritte e depositate ora e tra le mi­gliaia del 2006? ndr), con al­cune imprecisioni. Per i sum­menzionati motivi, io sotto­scritto deposito in data odier­na la trascrizione della con­versazione 4853, ribadendo che, per mero errore materia­le, nelle perizia da me depo­sitata il 15 settembre (e fini­ta il 23 settembre anche in Figc, ndr) è stata riportata una bozza della stessa che deve intendersi sostituita da quella allegata». Segue la so­la telefonata Bergamo-Fac­chetti con il passaggio conte­so mutato solo «va beh, met­ti dentro qualche?» e «Colli­na» lo attribuisce a Facchet­ti. Un errore che ha fatto im­bufalire i legali di Moggi: «Mai vista una roba del ge­nere». Chiederanno che un loro consulente affianchi il perito del tribunale per evi­tare altre bozze prodotte per errore.

IMPORTANTE? - E poi, è davvero determinante chi pronuncia il nome di Collina? L’avvocato maurilio Priore­schi, che difende Moggi, so­stiene di no: «Chi dice ‘Metti Collina’ non è assolutamente rilevante. Quell’intercetta­zione deve essere letta in pa­rallelo con la precedente Fac­chetti- Mazzei, (25.11.2004 ndr), dove Mazzei comunica gli assistenti,‘numero 1 e nu­mero 2’ ( Ivaldi e Pisacreta), dove Facchetti dice chiara­mente ‘Mettiamo il numero 1 degli arbitri: metti Collina’, Mazzei dice:‘Ma come faccia­mo? C’è il sorteggio!’ e Fac­chetti dice:‘ Ma no, quale sor­teggio! Parla con Bergamo’, quindi poi Facchetti chiama Bergamo ed è il prosieguo naturale di quella telefona­ta. Ora che lo dica Bergamo o lo dica Facchetti francamen­te non ha nessuna importan­za: il significato della telefo­nata è chiarissimo. Soltanto chi è in malafede non riesce a capire e poi cerca di arrampi­carsi sugli specchi su chi l’ha detto».
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 15 Ott 2010 - 12:59

Il Tirreno - Calciopoli, Moggi porta altre 500 telefonate inedite!


Sarebbero olotre cinquecento le intercettazioni telefoniche inedite che il pool di avvocati che difende Luciano Moggi potrebbe introdurre al processo napoletano di Calciopoli. Una lista (adesso siamo a circa 140 telefonate) che i giudici dovranno ammettere.
E, soprattutto, che proverebbero i collegamenti assidui tra Giacinto Facchetti e la galassia arbitrale: cinque cd-rom che contengono telefonate del dirigente nerazzurro con Paolo Bergamo, Pairetto, Lanese e con l’allora designatore degli assistenti, Mazzei. Piuttosto chiara la strategia processuale: provare non solo che così facevan tutti, ma che proprio l’Inter era una delle società più attive nel prendere contatti con i direttori di gara prima delle partite. E dopo la perizia da parte di Roberto Porto, che aveva stabilito come fosse di Bergamo e non di Facchetti la famosa frase «Metti Collina», il pool difensivo dell’ex direttore generale della Juventus sta valutando un’ipotesi di ricusazione dello stesso perito, o quantomeno l’affiancamento di altri professionisti che possano dare un parere più completo su quella telefonata-chiave.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMar 19 Ott 2010 - 2:32

Silenzio, parla Moggi: "Perché le intercettazioni dell’Inter sono uscite fuori solo adesso?"


L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva “Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) è ritornato sul processo di Napoli in corso in queste settimane.

«Chi dice “Metti Collina” non conta più. Il vero scandalo è sapere perché le intercettazioni dell’Inter sono uscite fuori solo adesso! “Chi pronuncia “metti Collina” nella telefonata tra Bergamo e Facchetti poteva esser una cosa importante qualche mese fa quando ancora non erano state scoperte tutte le nuove intercettazioni sull’Inter. Ormai invece è dimostrato che l’Inter parlava di griglie con il mondo arbitrale in maniera frequente. Ci sono intercettazioni inequivocabili in tal senso e molto gravi, anche direttamente con arbitri, come quella del 4-4-4 o quella in cui Bertini fa presente l’imbarazzo della pressione subita dalla visita di Facchetti prima della partita. Il vero scandalo è che queste intercettazioni sono uscite fuori solo adesso».
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMar 19 Ott 2010 - 13:11

LIVE CALCIOPOLI - DEL PIERO: "Ho vinto 17 trofei, altri dicono 15. Scudetti tutti meritati! Investiti 150 milioni di euro!". Tagliavento: "Mai subito pressioni dai designatori o De Santis!" Frey: "Che strano Zeman!"


9.45 Dalla festa per i 178 gol in campionato a un'aula di tribunale. Alessandro Del Piero oggi è infatti convocato a Napoli come teste della difesa di De Santis: il capitano bianconero dovrà infatti testimoniare sulla partita Lecce - Juventus giocata su un campo pesante ma assolutamente non impraticabile (Alessandro tra l'altro segnò un gol di pregevole fattura di fronte al nemico storico Zeman). Il legale di De Santis, Galinelli, ha inoltre convocato Frey, Domizzi, Gamberini, Tagliavento, mentre la difesa della Fiorentina sentirà Di Livio. Per martedì 26 sono previsti Ibrahimovic e Zoff. Oggi dovrebbe essere il giorno dell'arrivo di nuove telefonate determinanti.

10.00 Con l'appello è iniziata l'udienza. Del Piero dovrebbe essere il primo a testimoniare. Dondarini si avvale della facoltà di non rispondere, in quanto già condannato in primo grado con rito abbreviato

10.20 Inizia la deposizione di Del Piero. Gli viene chiesto quanti trofei hai vinto: "Beh, io dico 17, secondo altre opinioni dicono 15. Scudetto 2004- 2005? Lo vinse la Juve".

10.40 Continua la testimonianza di Alessandro Del Piero. "Le condizioni del campo di Lecce erano difficili perché aveva piovuto molto. L'arbitro era De Santis. Mi sembra che avesse fatto un sopralluogo perchè prima della gara ricordo che abbiamo parlato delle condizioni del campo con lu Per me c'erano le condizioni per giocare. Prima della gara io e il capitano del Lecce abbiamo parlato con l'arbitro. La situazione del campo era impegnativa, non tale da sospendere la partita. L'atteggimento generale dall'inizio di gara era quella di giocarla. La nostra squadra era costruita per essere forte sotto tutti gli aspetti, ma quello tecnico era molto presente, il campo in quelle condizioni non era l'ideale per noi. Non ricordo situazioni clamorose dettate da decisioni dell'arbitro sorprendenti. Non mi ricordo se furono ammoniti Pessotto, Thuram e Tudor, ma è probabile. Senz'altro ci furono proteste da entrambe le squadre, le tensioni sono alte".

11.00 L'avvocato Galinelli continua a interrogare Del Piero: "Nella mia carriera ho regalato la mia maglietta, molto richiesta, un po' a tutti (componenti della terna arbitraria e dirigenti avversari). Palermo - Juve del gennaio 2005? Perdemmo 1 a 0. Non mi ricordo se arbitrò De Santis, ma mi pare di ricordare qualche protesta per un episodio su Zambrotta. Parma - Juve del 6 gennaio 2005? Mi ricordo proteste per un fallo di mano, ma non mi ricordo quale fu il risultato finale della partita" L'avvocato Galinelli vuole dimostrare che con De Santis arbitro la Juve non vinse e che ci furono episodi a suo sfavore.

11.10 Si passa a Juve - Inter del 20 aprile 2005. Del Piero pensa che la partita sia stata pareggiata (Galinelli gli rammenta che la Juventus venne sconfitta 1 a 0) e non si ricorda l'arbitro. "Ricordo un episodio di un Juve - Inter che portò ad una squalifica di Ibra su fallo di Cordoba. Non ricordo se vennero ammoniti anche Appiah e Nedved. Non ricordo di preciso proteste per un rigore non concesso su Nedved, ma mi ricordo bene di uno scontro tra Ibra e Cordoba perché Ibra venne squalificato con la prova tv, e questo non lo fece giocare nella partita decisiva col Milan".

11.20 "Da quando gioco tutti gli scudetti che ho visto vincere sono stati meritati. Sia i nostri che quelli delle altre squadre".

11.35 Terminata la deposizione di Del Piero. Il capitano bianconero torna immediatamente a Torino con un volo privato.

11.40 Tocca a Tagliavento. "Mai ricevuto pressioni dai designatori o De Santis"

11.45 Dopo Taglivento, è il turno di Domizzi, all'epoca dei fatti giocatore del Brescia (retrocesso a fine campionato). Parlando di Brescia - Messina e Fiorentina - Brescia il giocatore dichiara: "Non ricordo proteste particolari, perdemmo 3-0 e retrocedemmo, ma senza episodi particolari. Il rapporto di De Santis coi giocatori era abbastanza buono."

11.50 Come persona informata sui fatti, viene interrogato Sebastian Frey, nel 2004- 2005 ancora al Parma. Gli viene chiesto se notò qualcosa di strano durante Lecce - Parma: "Quella gara fu strana per il fatto che Zeman nel secondo tempo si mise dietro la panchina, girato di spalle guardando gli spalti, non la gara. Era una cosa molto strana. I fischi del pubblico? Sì, c'erano ma non so se era per l'atteggiamento del Lecce"


12.10 Dopo una deposizione lampo di Gamberini, è il turno di Paolo Ricci, ex assistente della Can di A e B.Gamberini, all'epoca giocatore del Bologna, viene sentito su Fiorentina Bologna del 5 dicembre 2004, terminata sul punteggio di parità e arbitrata da De Santis. "Non mi ricordo di episodi a noi sfavorevoli. Nastase e Petruzzi ammoniti? Capitava spesso, venivano sanzionati con una certa frequenza".

12.20 L'avvocato Galinelli comunica che martedì prossimo, 26 ottobre, "abbiamo avuto disponibilità alla testimonianza da parte dei signori Ibrahimovic, dell'arbitro Banti e del dirigente del Lecce, Zanotti, che è rimasto bloccato da un incidente stradale mentre arrivava da Lecce"

12.30 Pasquale D'Addato, ex osservatore col compito di valutare l'operato dell'arbitro, si sofferma su Lecce - Juventus e Lecce - Parma. "Ricordo che quella domenica non piovve ma era piovuto di notte. Il terreno era pesante e mi preoccupavo se si potesse giocare. Ma era giocabile.Subito dopo, quando l’arbitro faceva bene, telefonavo a Bergamo e Pairetto. Mi ricordo che dopo la gara telefonai.Parlai con i designatori dicendo che avrei dato 8,75 all’arbitro, a uno dei due assistenti diedi 8,40. Mai, mai, mai sono stato influenzato nei miei giudizi. Ricordo che il giorno dopo i giornali scrissero che erano state distribuite delle maglie, io ne ebbi una per cortesia dell’arbitro: è una cosa frequente, è una cosa di modico valore ed è un ricordo. Ne ebbi anche di Inter, Genoa, ma in quell'occasione dal Lecce. Ero anche a Lecce - Parma. Fui felice perché la gara era delicatissima e mi inorgogliva di essere stato designato. La partita fu arbitrata con eccellenza da De Santis, che è stato l’arbitro che ha avuto il voto più alto nella mia carriera. Mi colpì molto l’atteggiamento di Zeman che si mise spalle al campo. Non ho mai avuto modo di vedere altre volte una cosa simile. Ricordo che ci furono molti ammoniti ma tutti appropriati non ho visto nulla di anomalo. Quando arrivai nel sottopassaggio vidi un po’ di trambusto, entrai subito nello spogliatoio e De Santis mi disse che un giocatore lo aveva minacciato, e che lui lo riteneva espulso." Come fa notare l'avvocato Prioreschi, D'Addato fu interrogato da Auricchio e dai suoi uomini. Sette ore di interrogatorio per una pagina di verbale.


13.00 Farneti, attuale dirigente AIA, ma nel 2004-2005 guardalinee, testimonia su Parma - Juve: "Ricordo proteste della Juve per la mancata assegnazione di un rigore. Vidi il tocco di mano, ma lo giudicai involontario e non intervenni. Non ricordo particolari proteste se non quelle solite, ricordo di Moggi che nello spogliatoi disse che non avevo visto questa azione e che avrei dovuto portare gli occhiali. Quasi sempre era normale protestare. Dopo la gara entrò Moggi nello spogliatio e ci salutò rammaricandosi del risultato e ci parlò del rigore che ci poteva essere; io dissi che non ero d’accordo e ci lasciammo. Lui fece una battuta, probabilmente, dicendo a De Santis che lui non poteva vederla, ma che poteva vederla il suo assistente che doveva mettersi gli occhiali. Ho assistito alle proteste di molti dirigenti di altre squadre. De Santis mi diede indicazioni su come comportarmi? No, assolutamente no! Come reagì De Santis alla battuta di Moggi?Non disse nulla, nessun commento. Poteva senz'altro capitare che i dirigenti facessero commenti del genere".

13.30 Di Livo è sottoposto alle domande degli avvocati presenti in aula. "Rosetti non vide un fallo di mano durante Fiorentina - Lazio. Era una gara molto importante per noi, eravamo in una situazione delicata e ci servivano due vittorie. La gara fu una partita normale, anche la Lazio non se la passava benissimo, era qualche punto sopra di noi e all'ultima andavano a Palermo. Nessuna delle due squadre regalava niente. Quando abbiamo rivisto le immagini ci siamo resi conto che eravamo stati danneggiati, ma non so se Rosetti rivide in tv la sua decisione. Quando ci parlai durante l'intervallo mi è sembrato convinto ed onesto. Fiorentina - Brescia divenne decisiva per la salvezza. Arbitrò Collina, fu corretto e fece la sua partita. Ci fu un rigore secondo me netto e non ci furono decisioni contestate. Né Collina né gli assistenti favorirono una delle due squadre. Conoscevo De Santis, mi dava del tu , ma non era un problema."

13.35 L'udienza è terminata. Dalla prossima udienza il presidente Teresa Casoria imporrà a tutti gli avvocati di comunare quali sono i testi cui hanno interesse, e quelli che non verranno saranno accompagnati dai carabinieri. Verrà messo un freno sulle nuove telefonate da acquisire come prove, ma Galinelli rende noto che ci sono delle intercettazioni utili per le difese che vanno pertanto acquisite. Entro il 23 novembre tutti i testimoni dovranno essere sentiti. Prossimo appuntamento martedì prossimo, 26 ottobre.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMer 20 Ott 2010 - 5:37

VIDEO TESTIMONIANZA DEL CAPITANO:

http://www.video.mediaset.it/video/sportmediaset/calcio/187062/calciopoli-del-piero-in-aula.html
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 22 Ott 2010 - 0:57

"Lo scudetto 2006 ce lo teniamo" - Julio Cesar: "Juve con qualche aiutino"



L'eterna lotta tra Juve e Inter ormai da tempo prosegue anche fuori dal campo. L'ultimo capitolo lo ha scritto Julio Cesar al "Chiambretti Night" parlando dello scudetto 2006. "Riconsegnarlo? Con ciò che è accaduto... Da quello che ho sentito penso che la Juve abbia avuto qualche aiutino. Lo scudetto ce lo teniamo. Ci sono state persone, dietro, che hanno lavorato affinché i miei compagni non vincessero", ha detto il portiere nerazzurro.

"Rispetto i giocatori e i tifosi della Juve, che sono simili a quelli del Flamengo, però penso alle persone che sono all'Inter da più tempo di me e hanno lavorato duramente per vincere il campionato", ha ribadito.

Julio Cesar ha parlato poi di quella che è la sua epoca. Partendo da Mourinho e Benitez. "Mou è uno che lavora molto sulla psicologia - ha spiegato - . Rafa invece insegna il calcio ai suoi giocatori. Lui è arrivato dopo Mourinho, è difficile per chiunque arrivare in una squadra che ha vinto tutto. Ho comunque fiducia in lui, sono sicuro che vinceremo ancora. Squadra spremuta? No, il gruppo e' lo stesso, difficile ripetersi ma ci proveremo".

Con Mourinho, invece, il rapporto era diverso: "L'anno scorso, quando mancavano dieci partite alla fine della stagione, andai da lui dicendogli che non avrei fatto più errori. Lui mi rispose che se non andavo in panchina era solo perché non c'era un altro portiere al mio livello. Allora mi sono caricato e gli ho detto che non avrei sbagliato più nulla". L'allenatore cui Julio Cesar è più legato, però, è Roberto Mancini: "Tutto quello che mi sta accadendo lo devo a lui perché mi ha dato una grossa mano. Cinque anni fa nessuno mi conosceva".

Restando al Manchester City, non si può non parlare di Mario Balotelli. "E' un talento strepitoso, deve crescere tanto. Ha fatto bene il Manchester City a prenderlo. Mario p un personaggio", ha aggiunto sorridendo. Il portiere ha poi confermato che non lascerebbe l'Inter per andare in un'altra squadra italiana: "Sto benissimo qui". Un cruccio? "Mi manca il Mondiale".
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 22 Ott 2010 - 6:53

Moggi: «Intercettazioni Inter uscite solo adesso, perché?»



L’ex dg Juve: «Ci sono telefonate inequivocabili e sono molto gravi»

TORINO, 18 ottobre - L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva“Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) ha commentato la settima giornata di campionato, ritornando anche sul processo di Napoli in corso in queste settimane.

CALCIOPOLI – « Chi dice “Metti Collina” non conta più. Il vero scandalo è sapere perché le intercettazioni dell’Inter sono uscite fuori solo adesso! “Chi pronuncia “metti Collina” nella telefonata tra Bergamo e Facchetti poteva esser una cosa importante qualche mese fa quando ancora non erano state scoperte tutte le nuove intercettazioni sull’Inter. Ormai invece è dimostrato che l’Inter parlava di griglie con il mondo arbitrale in maniera frequente. Ci sono intercettazioni inequivocabili in tal senso e molto gravi, anche direttamente con arbitri, come quella del 4-4-4 o quella in cui Bertini fa presente l’imbarazzo della pressione subita dalla visita di Facchetti prima della partita. Il vero scandalo è che queste intercettazioni sono uscite fuori solo adesso».

INTER – In questo momento è Eto’o dipendente. «Vincere a Cagliari è sempre difficile ed infatti Julio Cesar è stato decisivo in più circostanze. Queste comunque sono le gare che fanno la differenza in un campionato, quando vinci senza entusiasmare. In questo momento l’Inter è Eto’o dipendente. La squadra è ancora molto competitiva, ma la fame di vittorie non è quella degli anni passati».

MILAN – Ronaldinho-Ibra-Pato tridente delle meraviglie. «Se il Milan avesse la difesa dell’Inter sarebbe una delle squadre più forti in assoluto perché dalla cintola del centrocampo in su non ha eguali o quasi nel mondo. Ronaldinho dietro a Pato e Ibrahimovic sono un attacco perfetto, in grado di far male a chiunque. Ibra poi è sempre decisivo anche come uomo assist. Se Pato diventa ancora più cattivo sotto porta il Milan quest’anno vincerà lo scudetto, mentre in Europa credo farà più fatica».

ROMA – Le squadre di Ranieri partono sempre male ma poi si riprendono «La Roma contro il Genoa aveva una grande voglia di vincere a tutti i costi e l’ha dimostrato sin dall’inizio della gara, mentre i rossoblu nel primo tempo hanno pensato più a divertire che ad esser concreti. Le squadre di Ranieri hanno quasi sempre avuto una partenza ad handicap nel corso degli anni, ma sono certo che la Roma in poco tempo rientrerà nel giro per la lotta Champions».

JUVE – Squadra in grande crescita grazie ad Aquilani e Krasic. «La squadra bianconera sta dimostrando di esser una squadra che può ambire assolutamente ad arrivare al 4° o al 5° posto. La Juventus da un po’ di partite a questa parte sta giocando anche bene. La qualità di Krasic e quella di Aquilani dimostra che per vincere nel calcio servono acquisti che fanno la differenza. Se questa estate invece di comprare 11 giocatori avessero aggiunto altri 2-3 acquisti di qualità ai due sopra citati probabilmente la squadra bianconera lotterebbe per lo scudetto sin da questa stagione. La quantità non ha mai fatto la differenza nella storia del calcio. Felipe Melo? Finalmente sta giocando da mediano intenditore, ovvero l’unico ruolo in cui può rendere al meglio».

LAZIO – Il primo posto non è casuale. La squadra lotterà per un posto in Champions. «Reja è un allenatore intelligente e i risultati che la Lazio sta ottenendo in queste giornate non sono un fuoco di paglia. Di certo la squadra non è attrezzata per vincere lo scudetto, ma chi vuole un posto in Champions dovrà lottare fino alla fine della stagione contro la squadra biancoceleste».

CASSANO – Che talento però nelle gare decisive sparisce sempre. «Il goal di Cassano? Una perla di rara bellezza d’altronde il talento non manca al giocatore. Il suo problema è sempre stata la continuità. Nelle gare decisive, purtroppo per lui, sparisce quasi sempre».

PALERMO – Può esser la squadra rivelazione dell’anno. «Il Palermo dispone di giocatori giovani di grande talento guidati da uno strepitoso Pastore, che ha tutte le qualità per diventare nel giro di pochi anni uno dei più forti giocatori in assoluto. Vanno fatti i complimenti anche a Zamparini e Sabatini per aver scoperto dei talenti come anche Ilcic. Se impareranno ad esser più concreti e cattivi il Palermo potrebbe davvero esser la squadra rivelazione dell’anno».

FIORENTINA – Che delusione! Mihajlovic va mandato via…. «Fossi Mihajlovic non sarei ne sereno ne tranquillo. Con la rosa della Fiorentina non si può proprio esser ultimi in classifica. E’ evidente che l’allenatore è in grande confusione, va mandato via».

VIOLENZA NEGLI STADI – Mancano le leggi per copiare il modello inglese. «Violenza negli stadi? Il problema è che in Italia chi fa casino dopo 2 giorni è già a spasso. Servono leggi severe per copiare il modello inglese!».
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMar 26 Ott 2010 - 12:13

LIVE CALCIOPOLI - COPELLI: "MAI CONDIZIONATI. IN SUPERCOPPA NEL 2005 SBAGLIAI AD ANNULLARE GOL A TREZEGUET!" MAGGIANI E BERGONZI: "MAI RICEVUTE PRESSIONI!". NICOLOSI: "RACALBUTO NON FAVORI' LA JUVE!" PRIORESCHI: "NUOVE IMPORTANTI TELEFONATE!"


ll procuratore federale Stefano Palazzi ha anticipato di un giorno l’udienza della nona sezione del tribunale di Napoli su Calciopoli recandosi personalmente ieri mattina presso la cancelleria della sezione guidata dalla giudice Casoria per prendere l’ultima parte del materiale probatorio ormai periziato. Sono le "nuove" intercettazioni emerse durante lo svolgimento del processo e presentate dalla difesa degli imputati. E proprio oggi, durante l'udienza di Napoli, gli avvocati difensori chiederanno di aver maggior tempo a disposizione per il depositio di nuove telefonate. Assenti Ibrahomovic, ritornato a Milanello per un seduta d'allenamento, e Banti, designato ad arbitrare una partita di Coppa Italia.

10.15 Iniziata l'udienza di oggi, martedì 26 ottobre. Causa un violento acquazzone che si èabbattuto su Napol, diversi avvocati non sono ancora presenti in Aula. Al loro posto ci sono Moggi, De Santis, Racalbuto, Bergonzi e gli assistenti Copelli e Maggiani.

10.40 L'assistente Copelli è il primo teste ascoltato oggi. Lo ha convocato per una seconda deposizione (fu sentito come teste dell'accusa su Reggina-Juve e sui rapporti - sms e telefonate - con Meani) dalla difesa Fiorentina. L'avvocato Picca chiede se Dondarini in Chievo-Fiorentina avesse condizionato l'arbitraggio degli assistenti. "Mai condizionati e Dondarini non ci chiese di favorire nessuno. Il briefing pregara? Lo facevamo e facciamo tutt'ora ma solo indicazioni tecniche. Il Chievo giocava col fuorigioco e la difesa alta. Nessuno di Aia o Figc mi ha mai indicato cosa fare in campo». Poi l'avvocato Gallinelli, difensore di De Santis, interviene domandando del suo operato e di quello di De Santis durante la finale di Supercoppa del 2005: "De Santis arbitrò un'ottima gara, la vinse l'Inter per 1-0. Ricordo bene la gara: ci fu un mio errore, annullai il gol di Trezeguet, mi accorsi dopo che era stato un errore. De Santis accolse la mia indicazione errata e annullò: poi, però, non mi ha criticato. Era un errore e basta"-


11.15 Tocca a Maggiani, altro assistente che assieme a Dondarini e Copelli formava la terna chiamata a dirigere Chievo - Fiorentina. L'avvocato Picca ripete le stesse domande fatte a Copelli. "Era una consuetudine svolgere un briefing prima della partita - così Maggiani - durante il quale l'arbitro dava a noi assistenti delle disposizioni per la partita. Né in questo briefing pre gara né durante la stessa Dondarini ha mai dato disposizioni per favorire una squadra piuttosto che l'altra. Stesso comportamento da parte degli uomini della Federcalcio". Rispondendo alle domande di Gallinelli, avvocato difensore di De Santis, ricorda la partita Parma - Juventus: "Ho spesso assistito De Santis sia in Italia che all'estero. Prima di Parma - Juventus facemmo la consueta riunione in cui l'arbitro diede disposizioni tecniche e di gruppo, senza dare particolari indicazioni. Anche se non ero l'assistente di zona (era Farneti) mi ricordo delle proteste dei giocatori della Juventus per un presunto colpo di braccio su colpo di testa di Del Piero. De Santis non mosse delle critiche e non si arrabbiò per la mancata segnalazione. La partita finì in parità, 0 a 0 o 1 a 1."

11.25 È arrivato il momento di Bergonzi. Interrogato dall'avvocato Sena, difensore di Pairetto, l'arbitro testimonia di "aver diretto una decina di partite in A e una trentina in B quando Pairetto era designatore. Non ho mai ricevuto pressioni, minacce, richieste per favorire una squadra in particolare così come non mi hanno mai chiesto di danneggiare qualcuno o di ammonire qualche giocatore diffidato. Ho diretto Napoli - Juventus nel campionato 2007 - 2008, ci furono certamente delle polemiche. All'epoca il designatore era Collina e solo ora sono tornato ad arbitrare la Juventus".

11.35 Depone come perito, la professoressa Beccacece esperta di matematica applicata all'economia. Rispondendo alle domande della difesa di Della Valle, Beccacece dichiara di essere stata chiamata "per descrivere matematicamente quali probabilità ci fossero prima della disputa dell’ultima giornata di campionato per la Fiorentina di rimanere in serie A, quali fossero gli elementi necessari e sufficienti per la salvezza delle Fiorentina e se fosse sufficiente alterare il risultato di Lecce-Parma per ottenere per carto la salvezza della Fiorentina e, nel caso negativo, quante altre gare dovevavo essere alterate per garantire questa certezza. La Juventus era già col titolo in mano. L’Atalanta a 35, già in B e la Fiorentina a 39, penultima. Lottavano per la salvezza Siena, Parma, Brescia, Bologna, Chievo. Queste squadre vanno a giocare 5 gare perché ci sono scontri diretti, primo tra tutti Fiorentina-Brescia, i risultati possibili danno luogo a 243 casi. Le gare erano Bologna-Sampdoria, Siena-Atalanta, Fiorentina-Brescia, Roma-Chievo e Lecce-Parma. La Fiorentina si salva solo se vince contro il Brescia, quindi negli altri due casi è in B. Era una condizione solo necessaria perché anche vincendo poteva finire in B o andare agli spareggi. Il pareggio di Lecce - Parma non era sufficiente per la salvezza della Fiorentina: un risultato isolato non era sufficiente, nemmeno associato alla vittoria della Fiorentina, serviva altro, ad esempio se il Bologna non vinceva era un risultato utile. Se il Parma avesse vinto l'incontro la Fiorentina poteva restare in serie A, ma se si fossero volute aumentare le possibilità perché la Fiorentina rimanesse in A si sarebbe dovuto aumentare il punteggio del Parma". Risponendo infine alle domande del Pm dichiara di non avere preso in considerazione la Lazio perché "la a Lazio era a 43, la Fiorentina poteva arrivare a 42 massimo, ma rispetto alla lotta della retrocessione era matematicamente salva. Ho analizzato la situazione della Fiorentina, cosa succede alla lazio non mi importa, se la Lazio retrocede, la Fiorentina retrocede perché è sotto, quello che fa la Lazio non influenza. Stesso discorso vale per il Lecce."

11.45 La difesa di Racalbuto chiama a testimoniare Pietro Nicolosi, ex arbitro e assistente di Lo Bello: "Oggi l’assistente ha molti più poteri. Anche se l’ultima decisione è dell’arbitro, ma al 99 per cento dei casi segue l’indicazione degli asisstente, se l’assistente sbaglia, l’arbitro sbaglia. Oggi la partita si arbitra in tre. La competenza di segnalare il fuorigioco è esclusiva dell’assistente, l’arbitro nello svolgimento del gioco non può valutare, l’assistente deve essere in linea e deve valutare. Solo magari in casi statici l’arbitro potrebbe valutare. Un buon arbitro si posiziona dall’altro lato dove non c’è l’assistente. Che cos'è accaduto in Roma - Parma in cui Racalbuto ammonì Pisanu e Contini che saltarono poi la partita contro la Juve?Sono due ammonizioni, anzi tre, perché c’è stata una doppia ammonizione, che sono simili, cioè trattenute vistose della maglietta dei giocatori, questa è una ammonizone codificata nel regolamento alle pagine 113 – 115. L’arbitro ha il dovere di ammonire in questo caso. Pisanu e Contini sono stati ammoniti per questo tipo di fallo e poi ha espulso Pisanu per un altro fallo, anzi se devo fare un appunto, Pisanu doveva essere espulso prima, chiudendo gli occhi su un altro fallo. Alla terza lo ha ammonito di nuovo e lo ha espulso, in quel caso da osservatore avrei detto: hai fatto benissimo ma hai omesso un’ammonizione. In Cagliari - Juventus (Racalbuto avrebbe per l'accusa condizionato il risultato) ci sono diversi episodi di ammonizioni, mancate ammonizioni. Qui Racalbuto ha commesso degli errori, certamente, ha evitato una seconda ammonizione a uno del Cagliari per evitare una espulsione e questo non va bene, ma gli episodi importanti sono due gravissimi, uno a vantaggio della Juventus e uno a vantaggio del Cagliari. Al 18' del primo tempo nega un rigore a Trezeguet che viene messo giù, davvero non ho capito come non ha dato quel rigore. Il secondo è stata la concessione del gol in favore della Juventus di Emerson in fuorigioco ma per quello che abbiamo detto l’errore è di Consolo, guardalinee internazionale che non segnala il fuorigioco a Racalbuto. Quindi io avrei detto a Racalbuto che ha arbitrato male ma il secondo episodio è certamente errore del guardalinee. inoltre al 47’ Racalbuto non concede il vantaggio a favore del Cagliari ma fa bene perché subito dopo Zola segna il gol del pareggio. Nicolosi risponde poi alle domande del Pm: "Un arbitro se si accorge di una mancata segnalazione ed è certo, può fischiare il fuorigioco, ma a livello di serie A sono tanti i compiti dell’arbitro che non succede.Può succedere che su calcio piazzato l’arbitro possa dire al guardalinee 'il fuorigioco lo vedo io e tu vai a fondo campo per vedere se la palla è entrata'. Oggi l’orientamento che diamo noi dirigenti è che il fuorigioco sia di competenza dell’assistente. Se c’è folla in area bisogna guardare anche i falli. Il gol di Cannavaro (durante Roma - Juve n.d.r.) era sì su calcio piazzato, ma scrivo nella relazione che in quell’azione l’arbitro era posizionato all’esterno dell’area di rigore per controllare eventuali falli, demandando al guardalinee il fuorigioco. Abejon in Cagliari - Juve venne ammonito per fallo su Blasi che non aveva possesso del pallone. Anche qui, per regolamento, se il giocatore interviene sull’avversario che non ha il controllo del pallone, deve ammonire. Ricordo che il comportamento dei giocatori fu brutto, Racalbuto fu debole, blando, qualcuno gli ha anche parlato in maniera irruenta, ma il metro fu assoltamente equanime con entrambe le squadre". Su Roma - Juve: "Ho scritto, in sintesi, tre pagine. Era gara ad alto rischio: fimentata come gara particolarmente difficile, c'era ruggine a monte. Giocatori che si ripresentarono all'Olimpico da ex. Iniziò nel clima di una guerriglia dentro e fuori dal campo. Racalbuto era teso, lo ha dimostrato. Io descrivo almeno 10-15 situazioni di ammonizioni ed espulsioni dato o non date. Le mancate espulsioni: due mancate ammonizioni a Del Piero e Zambrotta e due non rossi non dati a Dacourt e Cufrè. Ci sono quattro episodi determinanti. Due a favore della Juve e due a favore della Roma: prima rete segnata in fuorigioco, un calcio rigore concesso che è al limite e forse fuori dall'area, di qualche centimetro. Poteva essere punizione dal limite (fallo Dellas, ma c'era fuorigioco). Un rigore chiarissimo non dato alla Juventus: fallo di De Rossi, come un gol annullato a Ibrahimovic che era regolare e annullato per fuorigioco. Di questi quattro episodi, uno solo è responsabile Racalbuto: del mancato rigore a favore della Juve. Quello era sua responsabilità: non so perché non l'ha fischiato. Gli altri sono responsabili gli assistenti internazionali. I migliori che avevamo in Italia: Ivaldi e Pisacreta, erano il numero 1 e 2 e gli hanno fatto commettere tre grossi errori che hanno influito sul risultato della gara. Il fuorigioco di Cannavaro su primo gol juventino è millimetrico: e come faceva Racalbuto a non fidarsi di Pisacreta (. L'arbitro va completamente assolto in quell'azione".

12.00 Carlo Paris, Fabrizio Failla e Fabrizio Maffei, giornalsti di Rai Sport, depongnono in Aula essendo stato chiamatoia testimoniare dalla difesa di Ignazio Scardina. Paris. " Come inviato curavo solo i collegamenti nel senso che essendo la partita finita da poco mi collego con la ds per intervistare gli ospiti e poi ci poteva essere un pezzo con interviste di appoggio che nel caso delle partite della domenica pomeriggio diventavano il servizio della partita. Mai ricevuto indicazioni da Scardina (nel 2005 capo redattore della redazione calcio) per orientare il mio lavoro." Failla: "C’era una disposizione per cui c’era una fascia di inviati che si occupavano delle gare più importanti, io mi occupavo anche di un altro sport il sabato e la domenica venivo inviato alla partita più vicina al luogo dove mi trovavo. Il criterio della logistica era uno di quelli che venivano presi in considerazione. Ho seguito la Juventus solamente una volta senza aver ricevuto disposizioni da parte di Scardina". Maffei (nel 2005 direttore Rai Sport): "La strutura prevedeva alcune vicedirezioni con deleghe, e Scardina era responsabile della redazione calcio. Scardina aveva autonomia per decidere l’organizzazione del lavoro. C'erano delle lamentele per le scelte dei luoghi, ma no, assolutamente no, mai ricevute lamentele per influenze di Scardina per orientare un servizio in un certo modo".

12.15 Tocca ad Andrea Giubilo, attualmente vice direttore del Tg3 e nel 2005 vice direttore Rai Sport: "L'assegnazione degli incarichi era fuori dalle competenze mie, ma so che c’erano delle griglie ponderate dal capo redattore e sottoposte all’avallo del direttore. Nessuno si è mai lamentato di Scardina e poi il taglio dei pezzi lo indicavo io. Le griglie degli inviati venivano composte dal capo redattore del calcio e sottoposte all’avallo del direttore che all’epoca era Maffei. Un qualsiasi collaboratore aveva un contratto esterno ed aiutava la redazione nei servizi, spesso li mandavamo nelle piazze più sguarnite: Venerato era al pari di altri collaboratori. La Sanipoli era un'inviata. Si è lamentata perché pregiudicata da Scardina? In una redazione ognuno si sente vittima, è compito del capo equilibrare queste tensioni: la decisione ultima comunque era di Maffei. Venerato, che mi ricordi, non è stato mai mandato da solo, ma sempre come supporto. I compiti con la Sanipoli erano quindi diversi, assolutamente non in concorrenza. Lei era una dipendente Rai a tempo indeterminato, Venerato era un collaboratore a tempo determinato."


12.30 Il difensore di Scardina deposita una sentenza del Tribunale di Roma con la quale viene rigettata la richiesta di risarcimento danni per mobbing proposta dalla Sanipoli. La Rai mai l'ha discriminata e non ha seguito la Nazionale perché in maternità. Ignazio Scardina chiede la parola per una dichiarazione spontanea: "Vorrei spiegare come funzionava. Avevamo la domenica 4 trasmissioni. La DS la faceva solo l’inviato, per Stadio Sprint si utilizzava o un inviato o un collaboratore, i quali avevano 15-18 anni di esperienza. Su alcune gare utilizzavamo un collaboratore. Il pezzo di appoggio per il Milan lo faceva Granata, per l’Inter Alda Angrisani. Sulla Roma c’era Antinelli, ad esempio, ma non sono usciti in questo processo. Per la famosa partita di Lecce c’era Bizzotto per 90° e Venerato che fece un pezzo di un minuto su Del Piero che tornava a Lecce dopo un grave infortunio. Venerato da solo mi ha portato più notizie di altri 7 inviati messi insieme. Sono 44 anni che faccio questo mestiere, utilizzo le persone brave… se mando la signora alla Coppa Intercontinentale e mi dice di no, che devo fare?"

12.45 Il Presidente Casoria s'irrita per la mancanza di altri teste. Inizia l'appello degli imputati per vedere quanti testimoni sono ancora da sentire. L'avvocato Galinelli annuncia una novità: "Per Ibrahimovic, Banti e Zanotti vi è rinuncia, ma vorrei illustrare perchè queste prove le ritengo superate attraverso questa nota, che sottopongo al Tribunale, delle ultime telefonate che voglio fare allegare. Queste telefonate sono più rilevanti perché dimostrano come vi sia stata, con riferimento ai reati di frode sportiva, una interruzione della sequanza logica dell'attività di captazione. Vanno a colmare ed integrare i vuoti che sono riferiti proprio alle gare che sono state contestate a De Santis come frode sportiva. E sottopongo i brogliacci che sono anomali nella stesura. Si parla di una telefonata tra Pairetto e un osservatore in cui si dice che parlano della partita della Sampdoria, invece parlano di Palermo-Lecce, contestata all'arbitro De Santis"

13.00 Terminata l'udienza di oggi. Prossimo appuntamento il 9 novembre prossimo venturo. La difesa di Moggi rinuncia a tutti i testi però l'avvocato Prioreschi dice che solo ieri ha avuto 9 dei 10 cd che non erano leggibili, e ne rimane solo uno che non si apre. Prioreschi: " Solo da ieri stiamo leggendo i cd e stanno emergendo tutte le telfonate per le quali è stata contestata la frode sprtiva e, inspiegabilmente, è un termine molto benevolo, i carabinieri non le hanno trascritte. Prima o poi qualcuno dovrà rispondere di questo fatto. Io rinuncio a testi ma Lei mi dia la possibilità di aggiungere telefonate che riteniamo importanti": Autorizzazione concessata dal giudice Casoria. L'avvocato difensore di Pairetto parla a proposito delle telefonate: " Abbiamo avuto 5 dvd contenenti la fonia e i brogliacci delle telefonate di Pairetto e li abbiamo avuti agli inizi di settembre, ma non abbiamo ancora finito. Se lei ritene di lasciarci ancora del tempo lo sfrutteremmmo per questo. Abbiamo 44 telefonate assolutamente rilevanti per spiegare la correttezza dei designatori. Ho, inoltre, rispetto alla richiesta del maggio 2010 vorremmo consegnare al perito il cd che mancava per la trascrizione di altre 29 telefonate. Devo anche rappresentare che fin dall'inizio questa difesa ha cercato di spiegare che era fondamentale avere i brogliacci. Solo a settembre li abbiamo avuti".






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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeMer 27 Ott 2010 - 14:16

Andrea Agnelli: "Potremmo chiedere riassegnazione scudetti!"


E' un giorno importante per Pavel Nedved che oggi riceverà i gradi di consigliere d'amministrazione al Centro Congressi Lingotto, a Torino, dove dalle 11 è in programma l'assemblea degli azionisti della Juve. A parlare è stato il presidente Agnelli che ha cominciato l'assembrlea con discorso agli azionisti nel quale ha ricordato ciò che è stato fatto in questi anni da Marotta, il dg bianconero. Il presidente ha spiegato le linee strategiche della società e ha puntato il dito su calciopoli chiedendo apertamente «una risposta a breve dalla federazione al nostro esposto riguardo la richiesta di revoca dello scudetto del 2006 assegnato all'Inter, soprattutto una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione».

«ULTIMA STAGIONE ASSAI BURRASCOSA» - Il discorso del presidente Andrea Agnelli ha aperto l'assemblea degli azionisti della Juventus al Centro congressi del Lingotto di Torino. Agnelli, alla prima riunione con i soci dalla sua nomina avvenuta nel maggio scorso, ha sottolineato che «la mia presenza qui rappresenta l'unità d'intenti della nostra famiglia, la mia e di mio cugino John Elkann». «L'ultima stagione sportiva è stata tra le più burrascose della storia ultracentenaria della società - ha aggiunto -. Dal mio ingresso, abbiamo così portato avanti una serie di riflessioni su tre aspetti. Il rafforzamento manageriale, con l'ingresso di Beppe Marotta come direttore generale area sport, la guida tecnica, con l'arrivo di Del Neri, e il rinnovamento del Cda. All'ordine del giorno di oggi c'è infatti la proposta di ingresso in consiglio dello stesso Marotta e di Pavel Nedved».

PRESENTE ANCHE ELKANN - Anche il presidente della Fiat, John Elkann, ha presenziato all'assemblea dei soci della Juventus. Si è fermato soltanto alcuni minuti per salutare il cugino Andrea, per la prima volta impegnato come presidente della Juventus all'assemblea dei soci. In sala anche Marotta e l'avvocato Briamonte oltre a Nedved, eletti quest'oggi membri del cda. Intorno alle 12.05 sono cominciati gli interventi degli azionisti.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeGio 28 Ott 2010 - 13:15

GALLIANI TIFA PER LA RIASSEGNAZIONE DEGLI SCUDETTI ALLA JUVENTUS?


"Quando Ibra fu squalificato per la prova tv, segnarono Del Piero e Trezeguet e la Juve vinse lo scudetto.

Questa frase estratta da un'intervista di Adriano Galliani sul caso Krasic è importante, se non importantissima. Costituisce un'ulteriore ammissione che il campionato 2006 fu regolare e che vinse la squadra più forte, nonostante le squalifiche.

A rileggere con attenzione le parole di Galliani ci è venuto un dubbio atroce: "Ma l'amministratore del Milan si sta allineando alla posizione di Andrea Agnelli?". L'ammettere che la Juventus vinse quello scudetto, senza parlare di titolo revocato, per noi rappresenta quasi un'ammissione.

Sottolineamo che è la seconda volta che ci troviamo d'accordo con l'amministratore delegato del Milan. In passato avevamo parlato di calcio italiano in declino a causa delle assurde decisioni di calciopoli e nelle settimane successive avevamo registrato queste dichiarazioni: «Uno degli effetti di Calciopoli è stato quello di aver inciso sul ranking Uefa dell'Italia.(...) Calciopoli ha fatto sparire le squadre più forti dall'Europa e al posto loro sono andate formazioni meno attrezzate con tutto il rispetto per il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve». Il problema dell'Italia per Galliani è che «non è una nazione bensì un insieme di comuni» e quindi «non ci si rende conto che in Europa ogni squadra fa corsa non solo per sè ma anche per gli altri».

Forse abbiamo frainteso....ma se non c'è due senza tre la prossima dichiarazione potrebbe essere clamorosa, visto che ipotizziamo la restituzione dei campionati alla Juventus. Chissà se Galliani, la penserà come noi del resto, è lui che ha parlato di "...Juventus che vinse lo scudetto..."

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeGio 28 Ott 2010 - 16:16

Moggi a SI NEWS 24: "Grazie per la stima di Agnelli. La Juve deve riavere i suoi scudetti!"


Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Sportitalia News 24 per analizzare la situazione bianconera. Sulle parole di Andrea Agnelli nei suoi confronti all'Assemblea dei soci, parole di stima e affetto, Moggi ha detto: "Io penso che non potrebbe essere diversamente. Andrea è stato vicino a noi insieme a suo padre per 12 anni e sa come e quanto lavoravamo. La nostra sede apriva alle 8 e chiudeva a sera inoltrata. Ringrazio gli attestati di stima e affetto che mi hanno manifestato Andrea e tutti coloro che hanno applaudito".
Il presidente bianconero ha detto che la Juve chiederà la restituzione degli scudetti del 2005 e 2006, ci sono le basi per un ritorno dello scudetto in casa bianconera? "Sicuramente si - risponde l'ex dg juventino -. Peccato che la Juventus non sia stata difesa correttamente al momento giusto perché se ci fosse stato il ricorso al TAR la squadra avrebbe evitato la Serie B. La Juve aveva ragione e se c'era una squadra che si comportava bene in quel periodo era proprio la società bianconera".
Secondo Moggi è stato dimostrato che tutti parlavano e se esiste la giustizia, con Andrea Agnelli che si è detto fiducioso nei confronti dei vertici FIGC, deve essere subito messa in atto: "Se c'è una giustizia come ci dovrebbe essere allora deve scattare subito. Come ho detto la Juve non si è difesa al momento giusto, anche perchè l'Avvocato Zaccone non ha nemmeno letto una pagina dei documenti. Adesso si è dimostrato che non esisteva un sistema Juventus o un sistema Moggi, ma eraun sistema che esisteva allora, tutti chiamavano tutti. Il Maggiore Auricchio adesso dovrà spiegare perché sono venute fuori solo quelle telefonate che hanno incastrato la Juventus per dimostrare un sistema falso".
Poi una domanda su un possibile ritorno alla Juventus, magari qunado si sarà chiuso il processo di Napoli: "Ringrazio i tifosi e gli azionisti per il rispetto e la stima, ma adesso sto facendo altro. Se venisse revocato lo scudetto all'Inter sarebbe già un passo avanti".
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 29 Ott 2010 - 0:17

Moratti replica a richieste di Agnelli: "Anche Inter vuole scudetti tolti"



A poco più di 24 ore di distanza dalla richiesta di Andrea Agnelli, che ha detto di volere la restituzione degli scudetti 2005 e 2006 tolti alla Juve, è arrivata la risposta di Massimo Moratti. "La Juventus ha la sua politica, quando noi entreremo nel loro ordine di idee allora chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano nel passato", ha replicato il presidente nerazzurro facendo riferimento ai titoli 1998 e 2002.

"La Juventus ha scelto questa politica e non ho nessuna critica da fare - ha spiegato Moratti a margine dell'assemblea dei soci dell'Inter - , non cambia nulla con Agnelli dal punto di vista personale, solo ci rendiamo conto di quale politica hanno scelto: succede che uno è comunista e un altro fascista, ma si può essere amici lo stesso".

Intanto sabato c'è Milan-Juventus e Moratti sceglie di non schierarsi: "Il Milan ha più punti e di solito si tifa sempre per la squadra che ne ha meno, ma in questo momento ci è abbastanza indifferente che vinca l'uno o l'altra".

Il mercato, come ogni anno, non è mancato fra i temi proposti dai soci al presidente. "Un attaccante? Anch'io, quest'estate, ero convinto che potesse servire acquistarne uno in più, soprattutto per una questione di sicurezza numerica - ha risposto - . In assoluto Eto'o e Milito godono della mia totale stima, ma chi conduce la squadra, Benitez e il settore tecnico, mi hanno convinto giustamente che non era la priorità, che sarebbe magari servito di più un calciatore di raccordo. E noi, giustamente, a quel punto ci siamo aspettati che potesse essere Coutinho: per quello che il ragazzo ha saputo fare, con continuità, nella gara con la Sampdoria, credo che sia stata una scelta giusta". Nella sessione invernale, tuttavia, qualcosa potrebbe accadere: "Se poi, a gennaio, ci dovessero essere delle opportunità interessanti, le terremo presenti. In tal senso, non penso di essermi mai tirato indietro... ".

Moratti ha anche annunciato il prolungamento del contratto con Wesley Sneijder, che resterà interista fino al 2015, e poi gli ha augurato di vincere il Pallone d'oro: "Sono liberi tutti di dire che deve vincere qualcun altro, ma mi sembra talmente ovvio che spetti a lui visto che ha trascinato l'Inter l'anno scorso ed è arrivato in finale al mondiale".

BILANCIO IN ROSSO DI 69 MILIONI
L'assemblea dei soci dell'Inter ha approvato il bilancio al 30 giugno 2010 che si è chiuso con perdite poco superiori ai 69 milioni di euro (in quello precedente erano 154 milioni di euro) e con un aumento di ricavi saliti a 323 milioni di euro. ''La società è stata efficiente soprattutto per l'aumento dei ricavi - ha detto il presidente Massimo Moratti davanti agli azionisti - ma la tendenza deve essere costante perché l'obiettivo è, nel giro di due anni, non avere piu' disavanzo di bilancio, altrimenti saremo costretti a rinunciare alle coppe internazionali''. L'assemblea ha anche deliberato un aumento di capitale per 40 milioni di euro. In questo bilancio si registrano anche le plusvalenze per le cessioni dell'estate 2009 che ammontano a quasi 73 milioni di euro (oltre 60 milioni in più rispetto alla stagione precedente), e su questa cifra incide per 53,5 milioni la plusvalenza realizzata con la vendita di Ibrahimovic al Barcellona. Fra i proventi straordinari ci sono anche i 16,1 milioni di euro incassati dall'Inter per la risoluzione consensuale de contratto con José Mourinho. L'assemblea ha inoltre approvato l'ingresso nel consiglio d'amministrazione di Carlotta Moratti, 34 anni, figlia del presidente,che ha sottolineato come ''in questo modo si allarga l'interesse della famiglia nella società, non solo da un punto di vista affettivo ma anche pratico''.
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 29 Ott 2010 - 0:19

KhRyS_23 ha scritto:
Moratti replica a richieste di Agnelli: "Anche Inter vuole scudetti tolti"

Ma Moratti sta facendo dei provini per andare a "LA SAI L'ULTIMA?"

haha haha haha haha haha haha haha haha haha haha
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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeVen 29 Ott 2010 - 13:18

Calciopoli: spunta un articolo pro-Juve!


La Juve non ci sta e contrattacca. Per voce del suo presidente Andrea Agnelli chiede non solo la revoca, ma anche la restituzione degli scudetti 2004/2005 e 2005/2006. Tutto ruota intorno al processo Calciopoli di Napoli. La condizione fondamentale, infatti, è l'assoluzione di Luciano Moggi da ogni accusa. In tal caso, Agnelli considererebbe la sua squadra estranea da ogni colpa. La dirigenza bianconera sarebbe così pronta a chiedere la restituzione dello scudetto 2004/2005 non assegnato e la revoca con restituzione dello scudetto 2005/2006 assegnato a tavolino all'Inter.
Il nocciolo legale della questione è l'articolo 39 dal nome "Revocazione e revisione", inserito nel codice di giustizia sportiva all'indomani della chiusura del processo Calciopoli. Secondo questa norma, un processo può essere riaperto se emergono "fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia". "Fatti nuovi" che la Juventus ritiene di conoscere e che depositerà con dossier esclusivi per chiedere l'apertura di un Calciopoli-bis.
Intanto Andrea Agnelli parla di «orgoglio gobbo» e lancia nuovi attestati di stima a Moggi e Bettega. I soliti volti in attesa di un nuovo risvolto.

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MessaggioTitolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI!   SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! - Pagina 9 Icon_minitimeSab 30 Ott 2010 - 2:50

Sentite come l'avv. prioreschi s.m***a Pistocchi,
gran professionista serio da 25 anni in televisione Very Happy