Lippi esalta Milito: "Da Pallone d'Oro"
L'Inter passa il testimone alla Nazionale e, dopo il trionfo di Madrid, Marcello Lippi fa i complimenti ai nerazzurri. "E' stata una vittoria straordinaria, figlia di compattezza e autostima. Ora spetta all'Italia", ha detto il ct dal ritiro del Sestriere. Grande Milito: "Dovrebbe essere il primo candidato al Pallone d'Oro, ha fatto cose straordinarie e sempre decisive". A Venaria i tifosi hanno protestato per essere rimasti senza autografi.
Lippi, poi, cerca di dribblare le domande sull'imminente addio di Mourinho: "Non amo commentare i se. E poi ho sempre detto che le scelte personale devono essere sempre rispettate, nessuno può sapere, quando una persona sceglie, quali siano le sue motivazioni più recondite".
Chiuso il capitolo Champions League, il selezionatore italiano guarda al Sudafrica e al clima che attenderà la spedizione tricolore. "Sospetto sul tifo contro? No, quella è una certezza. Per l'Italia il tifo contro c'è sempre stato. E questa volta c'è anche chi lo ha dichiarato apertamente. Sia per motivi politici o sia perché un giocatore non è convocato, di fatto è così. Ma io me ne faccio una ragione, neanche il Papa ha un consenso assoluto", ha spiegato.
TIFOSI SENZA AUTOGRAFI: "VERGOGNA"
Mille tifosi in festa per la Nazionale nel cortile d'onore nella Reggia di Venaria, con vibranti proteste finali di molti di loro. Mentre Lippi presentava il raduno del Sestriere dal Salone delle Citronerie, i 28 giocatori chiamati per la preparazione si sono radunati a Venaria. Poi a uno a uno sono saliti sul pullman che li attendeva nel cortile d'onore della Reggia e lì, al di là delle transenne, si erano assiepati almeno un migliaio di tifosi. Rapidi saluti da parte dei giocatori e qualche autografo. Poi quando tutti gli azzurri sono saliti sul bus e si attendeva l'arrivo di Lippi i tifosi hanno cominciato ad invocare i giocatori perché si concedessero ad autografi e foto. A quel punto diversi tra i sostenitori hanno cominciato ad urlare "vergogna", vedendo che i giocatori non rispondevano.