CLAMOROSO: L'INTER PAGA GLI ARBITRI IN CHAMPIONS LEAGUE!
Secondo Footgoal.net, ci sarebbero agli atti del processo alcune intercettazioni in cui si evince che l'inter avrebbe pagato alcuni arbitri nei gironi di champions 2004.. ecco il testo in lingua originale: Un nouveau scandale footballistique va peut-être éclater en Italie. Après avoir sanctionné la Juventus de Turin il y a quelques années, la justice sportive italienne serait dans le collimateur de l’Inter de Milan qui aurait selon certaines sources (Corriere Della Sera) payé certains arbitres lors de la Ligue de Champions en 2004.
Le Sporting d’Anderlecht n’a certainement rien à se reprocher mais le club bruxellois pourrait être indirectement impliqué dans une nouvelle affaire de corruption qui pourrait toucher l’Inter de Milan. Le club lombard aurait payé certains arbitres lors de la Ligue des Champions 2004 où il était versé dans le groupe avec le FC Valence, le Werder Brême et le Sporting d’Anderlecht. La justice sportive italienne aurait en sa possession des écoutes téléphoniques qui impliquerait le club italien et certains arbitres. L'Inter avait remporté la rencontre sur le score de trois buts à un au Parc Astrid.
(Un nuovo scandalo del calcio forse sta per scoppiare in Italia. Dopo Juventus penalizzata a pochi anni fa, la giustizia sportiva italiana è nel mirino di Inter Milan che hanno alcune fonti (Corriere Della Sera) pagato alcuni arbitri in Champions League nel 2004.
Sporting Anderlecht ha sicuramente fatto nulla di male ma il club di Bruxelles potrebbe essere indirettamente coinvolto in un altro caso di corruzione che potrebbero influenzare l'Inter. Il Club Lombardo avrebbe pagato alcuni arbitri in Champions League nel 2004, dove fu deposto nel gruppo con il Valencia CF, Werder Bremen e Sporting Anderlecht. La giustizia sportiva italiana ha in suo possesso che avrebbe comportato toccando la società italiana e alcuni arbitri. Inter aveva vinto la partita con un punteggio di tre reti a uno al Parc Astrid.)
Nel contempo pare che l'onestissimo patron stia cercando il modo migliore per lasciare la barca che affonda:
Massimo Moratti sempre intervenendo al Circolo filogico milanese in memoria del padre Angelo si lascia andare a dichiarazioni che sicuramente faranno discutere: "Eravamo intossicati, un pò dalle critiche, un pò dalla stampa. Oggi l'intossicazione è mille volte più grande". Massimo Moratti ha ricordato i giorni in cui il creatore della Grande Inter passò la mano, nel 1968, ad Ivanoe Fraizzoli. "Papà - ha aggiunto Moratti - pensava fosse giusto fare un cambio. Lui era la gioia di vivere - ha proseguito - una persona fantastica. Non era per niente arrogante - ha chiosato - allora l'arroganza non era considerata come un pregio a differenza di oggi". Il Patron dell'Inter alla luce delle ennesime polemiche che stanno emergendo negli ultimi tempi mostrerebbe evidenti segnali di disamore nei confronti dell'ambiente calcistico che potrebbero anche preannunciare la volontà di distacco dall'attuale ruolo.
Juventusiasmante87 Amministratore
Numero di messaggi : 4472 Data d'iscrizione : 04.05.09 Età : 37 Località : Toritto (Provincia di Bari)
12:40 - L'udienza è ripresa, a prendere la parola è sempre l'avvocato di Moggi Trofino.
12:45 - Trofino fa notare, come, nella partita decisiva per l'assegnazione dello scudetto 2004/2005, Milan-Juve siano stati inseriti nella griglia Collina, Treofoloni e Paparesta, tutti e tre non indagati per favoreggiamenti alla Juve.
12:55 - Auricchio tenta di mettere in funzione il suo computer per cercare alcune intercettazioni, ma il pc non si accende. "Prendo atto". Questa la risposta, palesemente scocciata, di Trofino.
Joker
Numero di messaggi : 1638 Data d'iscrizione : 05.05.09 Età : 31 Località : Roma
13.15 E' terminato in questo momento il controesame del difensore di Moggi, Trofino.
13.23 Il consulente Nicola Penta ricostruisce un'altra circostanza di quelle divenute classiche del processo di Calciopoli del 2006: Moggi, secondo l'accusa, sapeva prima degli altri i nomi degli assistenti che, allora, venivano designati e non sorteggiati. «In realtà - dice Penta - abbiamo prodotto e incrociato con documenti già esistenti intercettazioni ed sms nei quali si evince chiaramente e spesso che Moggi arrivava addirittura terzo. C'è una volta in cui l'allora presidente dell'Inter (non ne pronuncia il nome, ndr.) chiama il videdesignatore Mazzei il giovedì alle 17.50 e ottiene i nomi che saranno resi pubblici il giorno dopo. Poi Meani incassa due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. E Moggi, ormai terzo, si becca un capo di imputazione penale e sportiva perchè ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì».
legend_of_Delpiero
Numero di messaggi : 2558 Data d'iscrizione : 04.05.09 Età : 35
13.26 Adesso in aula sta parlando l'avvocato Edda Gandossi che è l'avvocato di Meani. Da segnalare le ultime battute dell'audizione di Auricchio, ancora sotto audizione, con l'avvocato Trofino che ha lasciato per ultima la parte riguardante la griglia sulla «madre di tutte le partite», quel Milan-Juve arbitrata da Collina che decise lo scudetto vinto dalla Juve. Auricchio risponde: «La griglia erano Collina, Paparesta e Trefoloni». Trofino allora chiede: «Mi conferma che nessuno di questi era un amico della Juve?». Auricchio risponde: «Di sicuro Collina ma anche Trefoloni e Paparesta .... anche se poi Paparesta aveva chiamato andando a Canossa da Moggi dopo la partita di Reggio però non posso dire che sia amico della Juve. Trefoloni era figlioccio di Bergamo anche se sulla Juve non era venuto fuori nulla». A questo punto Trofino incalza: «Come associazione a delinquere mi sembra davvero sgangherata, più che altro perchè fa mettere nel sorteggio decisivo nemmeno un arbitro di quelli considerati 'amici della Juve'». Chiusura su De Santis che è anche lui considerato partecipante della cupola. Trofino chiede a Auricchio: «De Santis quell'anno affossa la Juve in almeno tre partite e lei lo sa. E me lo considera un associato? Mi dica da quali telefonate desume il fatto che poi lei lo consideri 'sdoganato' dal sistema Moggi». Auricchio risponde: «Le partite sono due e non tre. Le telefonate su De Santis?... Ehm...». A quel punto il computer del tenente colonnello Auricchio si blocca e Trofino afferma: «Il mio controesame può finire così».
Juventusiasmante87 Amministratore
Numero di messaggi : 4472 Data d'iscrizione : 04.05.09 Età : 37 Località : Toritto (Provincia di Bari)
14.05 Il presidente dell'Inter Massimo Moratti non ha voluto commentare le ultime vicende legate al processo di Napoli: «Non ho avuto tempo», ha detto il patro nerazzurro all'uscita dagli uffici della Saras, «ho avuto altro da fare».
14.20 - L'accusa ha richiesto per la prossima udienza, la testimonianza di Carlo Ancelotti.
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14.45 - Il pm Narducci dichiara che la Procura non si oppone alla trascrizione delle telefonate chiesta dalla difesa. "Non si oppone neanche alla telefonata in cui Facchetti riceve le condoglianze per la morte della sorella nè a quella in cui Bergamo telefona al presidente del Bologna, Cipollini, per avere il numero di Mazzone da dare a un giornalista che lo vuole intervistare. Non si oppone, così vivaddio avremo una trascrizione fedele e potremo ragionare su dati certi", ha spiegato.
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14.52 MOGGI ESCE DAL TRIBUNALE, APPLAUSI DAI TIFOSI Sta uscendo ora Moggi dal tribunale. I tifosi della Juve presenti a Napoli gli hanno tributato cori e applausi.
14.57 MOGGI: «E' BELLO SAPERE CHE C'E' GENTE CHE ANCORA MI SOSTIENE» «Sono contento che ci sia gente che ancora mi sostiene», ha detto Moggi a Radio Radio all'uscita del Tribunale di Napoli riferendosi agli applausi che gli hanno dedicato i tifosi della Juve presenti a Napoli. «Una volta ascoltata l'intercettazione di Facchetti e Bergamo non ho sorriso perché sono fatti che già conoscevo».
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NUOVA CLAMOROSA INTERCETTAZIONE FACCHETTI - BERGAMO: "Abbiamo un problemino con Bertini!"
Facchetti: Senti, per domenica allora? Bergamo: Senti, per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita F: Vabbeh, ma metti dentro Collina! B: Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c'è discussione...perché c'è dentro...Collina, Paparesta, Bertini e c'è dentro Rodomonti. F: Ho capito. B: Sono tutti internazionali e abbiamo evitato che ci fossero troppi giovani, per esempio anche se Trefoloni sta facendo bene...però preferisco lasciarmelo al girone di ritorno...e poi non abbiamo altri sinceramente...Messina non mi dà garanzie F: Perché, non è un first class adesso? B: No...nella first class c'è momentaneamente, il posto suo lo prende Rosetti perchè ha delle aspettative, è giovane e sta facendo bene a livello internazionale. F: Ho capito, vabeh, con Bertini abbiamo avuto qualche problemino B: Con chi? F: Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l'anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini... B: Semmai, sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito... F: Non lo so, volevo dirtelo, qualche problema lo abbiamo avuto.
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Calciopoli, UDIENZA CHIUSA a Napoli: chiesta (e OTTENUTA) la trascrizione di 75 chiamate, appuntamento al 20 aprile!
"Non parlo, oggi parleranno solo i miei avvocati. E poi oggi ho un po' di raucedine e non posso sforzare la gola". Luciano Moggi al suo arrivo al Palazzo di Giustizia di Napoli sceglie di ignorare i cronisti e di tirar dritto. Lo attende la giornata più lunga degli ultimi anni, quella che potrebbe segnare la sua rivincita personale. La linea difensiva scelta dagli avvocati Paolo Trofino, Maurilio Prioreschi e Paolo Rodella per discolpare l'ex dirigente della Juventus è ormai arcinota: del 'così fan tutti' si dibatte ormai da settimane, da quando sono state diffuse le intercettazioni che riguardavano anche altri nomi del calcio italiano finora rimasti estranei a Calciopoli. Ad accogliere con calore Moggi anche un gruppo di tifosi juventini, iscritti allo Juve fans club di Cercola, provincia di Napoli. Nonostante la pioggia, i sostenitori di Don Luciano hanno atteso stoici l'arrivo del loro beniamino, esponendo con soddisfazione uno striscione con su scritto "senti chi parla". Tante le magliette juventine ma anche t-shirt ironiche contro l'Inter. Ad una ventina di loro, dopo un pò di tira e molla, viene anche concesso l'ingresso.
L'udienza, intorno alle 10, ha inizio: il pool difensivo di Moggi ha chiesto al collegio giudicante la trascrizione di 75 telefonate che non erano state ancora nè pubblicate nè prese in considerazione nel primo processo. Intercettazioni in cui i designatori Bergamo e Pairetto sono impegnati in conversazioni con diversi dirigenti di società di Serie A. La difesa ha chiesto anche l'acquisizione di circa 3 mila contatti telefonici con indagati da parte di dirigenti di società. Prioreschi ha giudicato le telefonate "rilevanti ai fini dell'esercizio della difesa" in quanto da esse si evince che "pranzi e cene li facevano tutti, incontri con i designatori li facevano tutti, di griglie parlavano tutti". La tanto chiacchierata teoria del 'così fan tutti', appunto. Il capitolo più intenso e vibrante della tribolata giornata giunge con il controesame al tenente colonnello Auricchio da parte della difesa. Botta e risposta lungo, non privo di colpi bassi, che ha lanciato qualche ombra sulle indagini condotte tra il 2004 e il 2005 nell'ambito dell'operazione 'Off-side'.
Dopo i legali di Moggi è arrivato il turno dell'accusa. Il pm Capuano ha voluto focalizzare l'attenzione sul traffico di telefonate sulla rete di sim svizzere allestita da Luciano Moggi: "104 telefonate in entrata e 74 in uscita con Bergamo; 72 in entrata e 128 uscita con Pairetto", la risposta di Auricchio. Da parte dell'altro pubblico ministero, Narducci, è poi arrivato il via libera dell'accusa per l'acquisizione delle nuove intercettazioni, con un pizzico di vena polemica: "Non ci opponiamo neanche alla telefonata in cui Facchetti riceve le condoglianze per la morte della sorella nè a quella in cui Bergamo telefona al presidente del Bologna, Cipollini, per avere il numero di Mazzone da dare a un giornalista che lo vuole intervistare. Non ci opponiamo, così avremo una trascrizione fedele e potremo ragionare su dati certi". E' stata questa l'ultima pillola di veleno della lunga mattinata di passione vissuta in quel di Napoli.
Il giudice Casoria ha dichiarato conclusa l'udienza odierna alle 14.41, riaggiornandola al 20 aprile (per la circostanza l'accusa ha convocato anche Carlo Ancelotti). Salvo clamorosi colpi di scena, verranno messe agli atti le 75 telefonate e i tabulati di oltre 3.000 contatti come richiesto dagli avvocati di Luciano Moggi, materiale che potrebbe essere acquisito come prova nell'ambito del processo. Una storia destinata a continuare ancora a lungo, per la soddisfazione di Lucianone, desideroso di prendersi una maxi-rivincita personale: "Sono contento che ci sia gente che ancora mi sostiene - ha dichiarato a 'Radio Radio' dopo essere stato salutato con un applauso all'uscita dall'aula del Tribunale di Napoli -. Una volta ascoltata l'intercettazione di Facchetti e Bergamo non ho sorriso perché sono fatti che già conoscevo".
Paolino87
Numero di messaggi : 326 Data d'iscrizione : 05.05.09 Età : 37 Località : Treviglio (Bg)
ecco un riassunto della giornata preso da un altro forum:
1- richiesta di 75 telefonate da trascrivere e 1700 archiviate in un cd con almeno 3000 contatti. se ne parlerà settimana prossima 20.04.10 2- il giudice Casoria considera queste nuove telefonate RILEVANTI, contestando l'opposizione del pm 3- (Anche) Auricchio ammette di NON SAPERE se Mazzini avesse una scheda svizzera 4- Auricchio ammette di non aver mai sostenuto che la riunione Bergamo/Moggi a casa di Bergamo fosse mirata ad ottenere vantaggi per la juve (ricordiamo che avviene a scudetto acquisito, ma i forcaioli fanno finta di nn capire) 5- Auricchio ammette di sapere che anche altri presidenti vanno a casa di Bergamo, per esempio Facchetti ma vuole puntualizzare che nn ha notizie di incontri con Moratti 6- Auricchio ammette che la riunione Bergamo/Moggi/Lanese/Mazzini (quella con le mogli, per intenderci) "non era fatta tanto per far vincere la juve" 7- Su richiesta della Casoria, Auricchio ammette anche di non aver espresso questo concetto (cioè che nn era fatta per far vincere la juve) nell'informativa dei carabinieri! 8- L'avvocato legge una telefonata NON ANCORA TRASCRITTA Facchetti/Mazzei (grigliata pre inter-juve: metti Collina), il pm si oppone e la CASORIA invece lascia fare... rimane il dubbio su questa telefonata! nn sappiamo se è quella che già conosciamo (tentativo di sorteggio truccato Facchetti/Mazzei) oppure se si tratta di una nuova telefonata Facchetti/Bergamo. ju29ro dice due cose diverse e Lastampa dice essere un'altra telefonata così sommariamente trascritta: Facchetti: «E allora per domenica?». Bergamo: «Facciamo un gruppo di internazionali così non rischiamo niente». Facchetti: «Va bè, metti dentro Collina». 9- Il consulente Penta denuncia pesanti minacce, arrivate da quando conduce questo lavoro di analisi "che avrebbero dovuto fare altri" 10- Auricchio controinterrogato dal pm dice che le telfonate svizzere di Moggi sarebbero: 104 in entrata e 74 in uscita con Bergamo; 72 in entrata e 128 uscita con Pairetto. Poi viene controinterrogato da Prioreschi e ammette che i dati sui contatti di Moggi sono stati elaborati in via ipotetica
Juventusiasmante87 Amministratore
Numero di messaggi : 4472 Data d'iscrizione : 04.05.09 Età : 37 Località : Toritto (Provincia di Bari)
ZUNINO (La Repubblica): "Il processo sportivo si deve riaprire!"
Alle 11 e 48 di una mattina affollata e aggressiva, nell'aula 216 del Tribunale di Napoli l'avvocato Paolo Trofino materializza la più importante delle "nuove intercettazioni" su Calciopoli. Quelle che, anticipate a mozziconi, direbbero che tutti parlavano con i designatori nel calcio all'epoca di Moggi. Non solo Luciano Moggi direttore generale della vecchia Juventus, oggi imputato per associazione a delinquere ai fini della frode sportiva con altri 36. L'avvocato Trofino legge ciò che poi depositerà al processo, una conversazione del 26 novembre 2004 tra Giacinto Facchetti, in quel momento presidente pro tempore dell'Inter, e il designatore arbitrale Paolo Bergamo. "Senti, per domenica?", chiede Facchetti. Bergamo risponde: "Ci vuole un gruppo di internazionali". Intende arbitri internazionali, servono anche per dirigere la partita dell'Inter. Facchetti allora, cita Trofino in aula, suggerisce al designatore: "Metti dentro Collina". E' la telefonata clou, dice l'avvocato di Moggi, "la madre di tutte le 171 mila telefonate" della grande inchiesta su Calciopoli. "Metti dentro Collina". Settantacinque conversazioni al telefonino sono state rintracciate in queste settimane dai consulenti di Moggi con uno sfinente lavoro di ascolto, quindi masterizzate su un dischetto e ora consegnate alla cancelleria del collegio giudicante. Trofino promette che non citerà più Giacinto Facchetti, gloria calcistica e del paese che di lì a poco si spegnerà. Ma il tenore della comunicazione scuote l'aula.
Per la sesta volta consecutiva i difensori degli imputati stanno conducendo il controesame del colonnello Auricchio, architrave investigativa dell'intera Calciopoli. E l'avvocato Trofino, convinto di aver messo in difficoltà il carabiniere, ora alza il tono: "Perché non l'avete trascritta, questa intercettazione? Sulle griglie conosciute in anticipo Moggi è stato crocifisso per quattro anni e, invece, qui il presidente dell'Inter indica l'arbitro gradito e voi non avete trascritto la telefonata. Perché, perché?". Il colonnello Auricchio rettifica. Dice di conoscere quella telefonata, ma di non averla considerata "importante sul piano investigativo". Le difese, schierate in forza in aula in questo martedì cruciale per il processo, insorgono: si è indagato in una sola direzione. L'avvocato del guardalinee Gemignani arriva a scontrarsi con il pm Narducci: "Lei non può suggerire le risposte al colonnello". Poi si scuserà. Prende corpo la tesi moggiana: tutti parlavano con tutti. In altre nuove intercettazioni si ascolterebbero dirigenti della Roma, del Bologna, dell'Udinese, della Reggina (e questo si sapeva) conversare con i designatori, Bergamo in particolare. In una telefonata un dirigente dell'Inter inviterebbe un designatore a ritirare il regalo di Natale.
E' una tesi facile: tutti parlavano con i designatori, quindi Moggi non ha commesso reati, né realizzato illeciti sportivo. In realtà è importante ascoltare che cosa si diceva in quelle telefonate, con quale frequenza (e le telefonate di Moggi sono enormemente più ampie e profonde, in tutte le direzioni). Ed è importante valutare perché per nessun altro protagonista del calcio di metà Duemila sia emerso un corredo di incontri, cene riservate (in casa dei designatori), schede telefoniche svizzere segrete, forzature sul mercato e minacce come invece si è verificato per Luciano Moggi. Ma il "tutti parlavano, nessun colpevole" è una tesi - supportata dalle nuove 75 intercettazioni - che fornisce armi alla difesa di Moggi, e a ricasco dei designatori, dei satelliti moggiani. Massimo Moratti lo aveva detto nel 2006: "Parlavamo con i designatori, ma questo non sposta la questione: noi eravamo le vittime di un sistema che voleva controllare gli arbitri". La qualità dell'intercettazione su Giacinto Facchetti - "metti dentro Collina" - fa salire la qualità dell'intervento difensivo dell'Inter.
C'è materia per aprire un'inchiesta sportiva (che fin qui ipotizza slealtà sportiva da parte dei dirigenti dell'Inter, non illecito). Per capire se le rivelazioni telefoniche imprimeranno una nuova direzione al processo penale è necessario attendere la prossima udienza: i giudici diranno se acquisiranno le settantacinque telefonate oppure - come deciso una prima volta nel maggio 2008 - le lasceranno fuori dal processo.
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Numero di messaggi : 4472 Data d'iscrizione : 04.05.09 Età : 37 Località : Toritto (Provincia di Bari)
La soddisfazione di Luciano Moggi: "Nelle prossime udienze nuove intercettazioni su Inter e Milan!"
"Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza". Con queste parole un Luciano Moggi visibilmente soddisfatto per l'esito dell'udienza di Calciopoli, ha lasciato il tribunale di Napoli dove oggi si è tenuta l'ultima puntata del processo che lo vede tra gli imputati. "E non finisce qui - promette tirando fuori dei fogli con nuove intercettazioni da una cartellina azzurra - nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan". Moggi si riferisce in particolare - secondo quanto trapela da ambienti della difesa - ad una conversazione in cui l'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, avrebbe detto al designatore arbitrale Paolo Bergamo di ricordarsi di passare in società a Milano per ritirare un regalino per lui e ad un'altra intercettazione tra l'addetto all'arbitro del Milan Leonardo Meani e l'ad rossonero Adriano Galliani in cui si parla dei guardalinee Puglisi e Griselli e dell'ex arbitro Lanese.
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E' difficile dare un giudizio equilibrato sulla giornata di oggi e sul Processo di Napoli. Su forum, siti e in tutto il mondo bianconero c'e' grande fermento. Non so quanto sia giustificato. Le cose che sono uscite lasciano intravedere degli spiragli per i tifosi, ma vanno anlizzate con calma, senza illudere nessuno: sara' duro per la Juventus ottenere qualcosa. Sul piano morale e' una grande vittoria, ma tutti sanno quanto valgono poco le vittorie morali, e quanto sia dura la LEGGE DEL GOL. Diciamo che alla fine di oggi, c'e' un vantaggio risicato della difesa e ci sono due spiragli:
1- l'interrogatorio del tenete colonnello Auricchio ha dimostrato per l'ennesima volta che l'indagine non sembra fatta a regola d'arte ma presenta grandi e lacunose mancanze, con molti pezzi mancanti, sicuramente se fossi un Pm non sarei soddisfatto dell'attivita' investigativa;
2- si e' deciso di accettare agli atti intercettazioni che prima non erano state considerate per dimostrare che il sistema non era tale, ma era qualcosa che coinvolgeva piu' squadre.
Su Auricchio preferiremmo non dire altro, ma sottolienare che alcuni interventi sono risultati al limite della comica e del grottesco.
Il fatto che qualcosa si possa muovere e ci possa essere qualche speranza per i tifosi e' data dal fatto che i media cominciano a notare qualcosa. Prima parlavano di Moggiopoli, ora alcuni dicono di considerare tutto e che forse sarebbe giusto riaprire il processo sportivo. Quotidiani ostili come Repubblica e Corriere stanno moderando i toni. Gli highlander dell'accusa restano la Gazzetta, soprattutto con il vicedirettore Palombo e i soliti noti... Il teorema della Cupola sembra essere rimasto tale solo per l'accusa, che continua nelle sue parole di fuoco, in particolare riporto le ultime del Pm Narducci: "se qualcuno ritiene le telefonate uscite inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti diciamo che noi ragioniamo sui reati. E se c'é un'operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare..". Benissimo il Pm Narducci non vede reato in queste telefonate, ma atti disdicevoli sotto il profilo morale, praticamente sembrebbe dire che "BISOGNA RIAPRIRE IL PROCESSO SPORTIVO, IN QUANTO QUESTI ATTI SONO DISDICEVOLI SUL PIANO MORALE E DEI COMPORTAMENTI..."... benissimo RIAPRITELO...
In ogni caso l'accusa ad ogni udienza sembra perdere colpi, a questo punto rimaniamo curiosi di vedere che succedera' il 20,aprile che altre intercettazioni salteranno fuori prima e soprattutto che cosa avra' il coraggio di dire Carletto Ancelotti, chiamato a testimoniare dall'accusa. Siamo curiosi di sapere se magari dira' che quando lui era allenatore della Juventus fu favorito o meno, sopratutto quel pomeriggio a Perugia arbitro Collina, lo stesso arbitro di Milan-Juventus, che porto' alla vittoria della Juventus a Milano e la successiva assegnazione dello scudetto 2005-2006....
Siamo tutti curiosi e tutti in prima fila, come sempre per accertare fatti e verita'...
Juventusiasmante87 Amministratore
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ROCCA: "Ora ridateci gli scudetti o mandate gli indossatori in B dopo avergli tolto i 4 titoli!"
Oggi al processo napoletano sono successe, tra le altre, quattro cose: 1) ll giudice Teresa Casoria ha detto al pm Narducci: «Le telefonate mi sembrano rilevanti»
2) Pare ci fossero contatti tra i designatori e quasi tutta la serie A (alla prossima udienza le telefonate). A dimostrazione della bufala dell’associazione a delinquere moggiana
3) Il tenente colonnello Auricchio, l’uomo che ha condotto le indagini di calciopoli, svela che Facchetti e Bergamo andavano anche a cena insieme e certo non per il piacere di prendersi un te.
4) E’ stata letta un’intercettazione tra Facchetti, quello "dolce e severo" che secondo Moratti non sapeva nemmeno che cosa fossero i gettoni telefonici, e Bergamo. In questa intercettazione i due parlano di griglie (accusa massima fatta a Moggi) e Facchetti chiede di mettere in griglia Collina ("Metti a Collina", da farci un rap come "Metti a Cassano". Questa sola telefonata, ma ce ne sono altre, è violazione dell’articolo 1 del codice sportivo, per cui è stata condannata la Juventus. Io continuo a pensare che queste telefonate, quelle di Moggi e di Facchetti e di Moratti, fossero violazioni dell’articolo 1, l’articolo sulla lealtà sportiva, non illeciti sportivi (qualche dubbio, invece, su una particolare telefonata di Facchetti e su quasi tutte quelle del milanista Meani). Ma la Juve è stata retrocessa, perché sono state considerate illeciti sportivi, con un’interpretazione giurisprudenziale alquanto fantasiosa. Ora delle due l’una: o restituite alla Juventus scudetti, onore e gli chiedete anche scusa, ringraziando che gli addormentati di Torino non facciano richiesta danni oppure mandate in B anche gli indossatori di scudetti altrui dopo avergli tolto lo scudetto falso (vinto in segreteria, come dice Mourinho) e quei tre o quattro vinti nei campionati aziendali falsificati dall’eliminazione dei concorrenti.
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Intercettazione Bergamo - Facchetti. Il REGALINO di Moratti, "vieni a Milano... aveva là un regalino da darti!"
Inter sempre più in mezzo alla bufera intercettazioni. Stavolta si parla di un "regalino" del presidente dell'Inter, Massimo Moratti, per l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, verosimilmente in virtù del periodo natalizio. È la prima di altre tre telefonate trascritte dai difensori di Luciano Moggi di cui è stata chiesta proprio oggi l'acquisizione da parte del Tribunale di Napoli dove si sta celebrando l'udienza del processo a Calciopoli. L'intercettazione è del 23 dicembre 2004 e Bergamo chiama l'ex dirigente nerazzurro Giacinto Facchetti.
Facchetti: "Se tu chiami Moratti...son stato là anche ieri da lui ...abbiamo parlato". Bergamo: "Io non ho più il suo numero, se tu me lo dai... infatti ricordi...ne avevamo parlato". Facchetti: "Sì dai perchè voleva...se passi di qui un giorno...". Bergamo: "Ma dov'è è a Forte?" Facchetti: "In ufficio, no no a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un regalino da darti". Bergamo: "Volevo sentirlo anche così anzi avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme". Facchetti: "E va bene". Bergamo: "È una situazione che vorrei proprio anch'io aiutarvi a raddrizzare...perchè insomma la squadra non merita la posizione che ha...". Facchetti: "Sono stati dodici pareggi incredibili...".
Juventusiasmante87 Amministratore
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Moggi "alla Corrado" contro i dilettanti allo sbaraglio (Moratti & C.): "E non finisce qui!"
Visibilmente soddisfatto, Moggi ha annunciato: "E non finisce qui!"
Moggi si riferisce in particolare, secondo indiscrezioni trapelate nell'entourage della difesa, ad una telefonata di Facchetti relativa ad un 'regalino' che aspettava l'allora designatore arbitrale Bergamo in sede dell'Inter!
Juventusiasmante87 Amministratore
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Il Messaggero - Calciopoli, telefonate con Inter e Milan: Figc in attesa per una nuova inchiesta!
Prossimo appuntamento in aula con Calciopoli il 20 aprile, quando sul banco dei testimoni salirà Carlo Ancelotti. La strategia della difesa di Moggi è chiarissima: tutti, e non solo l'ex dirigente juventino, parlavano con i designatori, cercavano di influenzarli, ottenevano favori e anticipazioni sugli arbitri.
La tesi dell'accusa è stata riassunta dal pm Narducci: «Frasi disdicevoli o inopportune, ma noi perseguiamo reati e nelle nuove intercettazioni non ne abbiamo ravvisate. E' in atto il tentativo di cancellare reati rilevanti e per noi accertati». Tesi ribadita dal colonnello Auricchio, che a suo tempo diresse le operazioni investigative che hanno portato all'attuale processo: «Conoscevamo le telefonate portate in aula oggi, ma non le abbiamo trovate interessanti per le indagini».
Tesi quanto meno opinabile dopo aver sentito lo sfogo del guardalinee Copelli con Meani, ex addetto agli arbitri del Milan: «Mi sono rotto, adesso mi dovete aiutare». Poi Galliani domanda a Meani se ha parlato con Puglisi che gli risponde: «Sì». E ancora Galliani che, di fronte ad una richiesta di intervento sul presidente degli arbitri Lanese, dice a Meani: «Spinga, spinga, poi a Puglisi ci penso io». Sempre restando al Milan, va riportata a titolo di curiosità la promessa di Meani ad un arbitro che temeva la calvizie: «Ti mando in Svizzera, dove è andato Berlusconi». E che dire del Milan che ottiene dal designatore Bergamo l'assicurazione che la squalifica a Ibrahimovic, prima di un Milan-Juve sarà confermata: «Quelli della Juve troveranno la porta chiusa».
E veniamo ai colloqui telefonici fra i designatori e l'Inter: contro quello in cui viene fuori il nome di Collina per Inter-Juventus del 28 novembre 2004 finita 2-2 è insorta la famiglia Facchetti. Poi c'è quella fra Bergamo e Facchetti nella quale il compianto presidente nerazzurro dice al designatore che Moratti lo aspetta per dargli un regalino. E' datata 23 dicembre 2004, Natale. Molto più imbarazzante è l'affermazione di Bergamo, peraltro non richiesta, che si ascolta nella telefonata. L'Inter non va bene e il designatore se ne duole: «E' una situazione che vorrei aiutarvi a raddrizzare perché la squadra non merita la posizione che ha».
L'accusa ha ribadito le sue tesi in buona parte note. I pm ricordano che sulle carte telefoniche svizzere date da Moggi risultano 104 chiamate in entrata del dirigente juventino con Bergamo e 72 in entrate e 128 in uscita con Pairetto: chiara la volontà di dimostrare che la frequenza dei contatti era tale da confermare la gestione di un sistema.
E le cene a casa di Bergamo? Secondo l'accusa erano alla base del dolo, secondo la difesa erano cene conviviali. Ha detto l'ex designatore: «Cene di cortesia organizzate con mia moglie perché avevo deciso di dimettermi. Invitai Facchetti, poi Galliani, poi Giraudo con Mazzini: si rifutò di venire per motivi di opportunità solo Galliani».
La Federcalcio aspetterà la prossima udienza per capire se le nuove intercettazioni saranno acquisite agli atti del processo e se gli daranno una nuova direzione, ma certo il materiale per aprire una nuova inchiesta sportiva non manca.
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Bergamo: "E' Facchetti a fare il nome di Collina!"
Queste le dichiarazioni di Bergamo: Paolo Bergamo, ex designatore arbitrale coinvolto nal caso Calciapoli, parla in esclusiva ai microfoni di RaiSport in merito alle ultime intercettazioni venute alla luce e in particolare a quella che lo vede protagonista con Giacinto Facchetti. «Fu lui a fare il nome di Collina e non viceversa - dichiara con fermezza Bergamo e continua- Il regalo di Moratti? Non ricordo di essere mai andato nella sede a ritirare nessun regalo. Era Natale e in quel periodo era normale ricevere dalle società il classico regalo per le feste e insomma anche nel valutare questi audio ci vorrebbe un po' di buon senso. Le cene con i dirigenti? Non mi sembra una cosa vergognosa. Era il mio ultimo anno da designatore e così d'accordo com mia moglie organizzai delle serate a casa con vecchi amici tra i quali Giraudo e Moggi. Moratti non venne mai, fu lui a invitarmi negli anni precedenti a Forte dei Marmi».
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Avv. D'Onofrio: "Chiederemo di togliere lo scudetto 2006 all'inter!"
La revoca dello scudetto che fu assegnato a tavolino all’Inter fra poco non sarà più una chiacchiera, ma un problema sul tavolo della Federazione. A mettercelo sarà Luciano Moggi, che in sieme a Paco D’Onofrio, l’avvocato che lo assiste sul fronte sportivo delle sue vicende, sta ultimando la documenta zione da presentare in Figc. Quando? «Entro un mese depositeremo la richiesta di revoca dello scudetto assegnato all’Inter dal commissario straordinario della Figc, Guido Rossi». A quel punto spetterà agli organi della Federazione esaminare la richiesta e prendere una decisione in merito. LE OMBRE - La questione in ambienti federali è nell’aria da dieci giorni, cioè da quando le intercettazioni riguardanti l’Inter e gli ex designatori ar bitrali hanno gettato un’ombra sulla totale “limpidezza” dei nerazzurri, quella in base alla quale era assegnato lo scudetto del 2006, ribattezza o dagli stessi nerazzurri come il titolo «degli onesti». IL SISTEMA - Su cosa si basi la richiesta di Moggi, lo spiega lo stesso D’Onofrio, docente di diritto sportivo presso l’Uni versità di Bologna: «Il contenuto delle intercettazioni pubblicate parzialmente nei giorni scorsi verranno probabil mente su autorizzazione del Tribunale di Napoli e diventeranno prove a tutti gli effetti. In quelle comunicazioni personali tra dirigenti di altre società di calcio, tra cui Milan e soprattutto Inter ed il sistema arbitrale c’è la prova che il presupposto su cui si è celebrato il processo sportivo del 2006 è da considerarsi destituito di fondamento». Considerazione Personale: è incredibile che queste iniziative vengano prese da chi è stato malamente, ed ingiustamente, cacciato dalla proprietà Juventina, mentre questa continua a dormire beatamente.
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Oliviero Beha ridicolizza l'interista Mannoni a Linea Notte!
Un brillante Oliviero Beha ristabilisce la verità su farsopoli nonostante i disperati tentativi dell'interista Mannoni di mistificare ancora i fatti. Grande Oliviero.
Tra l'altro, BASTA con questa disinformazione sistematica e criminale: il teorema delle sim svizzere (così come la favoletta raccontata per anni, di Paparesta chiuso nello stanzino), è stato praticamente SMONTATO dal processo di Napoli: prosciolti tutti gli arbitri che secondo l'accusa ne sarebbero stati in possesso, è stato dimostrato che le celle di ricezione non corrispondevano assolutamente con quelle in cui si trovavano gli interessati al momento della telefonata. Moggi quelle sim le usava esclusivamente per le operazioni di MERCATO, perchè sapeva benissimo di essere spiato e pedinato dall'inter (che infatti gli "soffiò" Maicon, scoperto già da molto tempo da Lucianone nel Monaco). Perchè nessuno si è chiesto come mai nelle migliaia di intercettazioni riguardanti Moggi, non ce n'è praticamente nessuna che vertesse su operazioni di calciomercato (ad esempio, che so, l'acquisto di Vieira)? Semplice, perchè il calciomercato Big Luciano lo faceva proprio attraverso le sim svizzere, per difendersi dallo spionaggio industriale Telecom. Mentre risulta alquanto singolare che Tronchetti Provera, Moratti e tutti i dirigenti inter avessero delle sim "schermate" dalla stessa Telecom, ossia munite di un sofisticato programma anti-intercettazione, questo emerge dal processo in corso a Milano sui dossier illegali dell'azienda telefonica di casa inter. Ma come, chi è onesto non dovrebbe avere nulla da nascondere, o sbaglio? Per non parlare della testimonianza di De Cillis, il rivenditore di sim svizzere in possesso di Moggi: "da me si servivano anche Facchetti, Oriali e Branca".
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Ven 23 Set 2011 - 23:58 Da Joker
Titolo: Re: SPECIALE CALCIOPOLI 2 - MORATTOPOLI! 
poco disperati eh