Oggi i bianconeri dovevano essere al top!
''Con la Juve in B si è chiuso un ciclo e per costruire quella squadra non c'era voluto meno tempo. Vogliamo tutti la stessa cosa, ma se dico che occorreranno 4-5 anni non è per mancanza di ambizione, è per realismo''. Queste parole sono state pronunciate da Jean Claude Blanc, ex amministratore delegato della Juventus, nel lontano 2006 alla vigilia del primo campionato post calciopoli con i bianconeri costretti a risalire la china partendo dalla Serie B.
Cinque anni massimo per ricostruire una grande Juve, ma la storia ha restituito tutt'altro e forse anche per questo il francese alla fine s'è dimesso. Qualcosa evidentemente è andato storto nella ricostruzione della società più vincente d'Italia. Nel tempo chiesto da Blanc infatti, tutto è andato esattamente al contrario di come l'ex dirigente aveva pianificato. La Juventus è stata subito grande appena tornata in A, alla guida di Ranieri dopo un benservito non troppo elegante alla vecchia gloria Deschamps. Al primo anno subito un terzo posto con 72 punti, alle spalle di Inter e Roma, con qualificazione Champions sognata ma insperata alla vigilia. Ancora meglio è andata l'anno dopo con una seconda piazza conquistata con 74 punti con una semifinale di Coppa Italia. Proprio lì però è arrivato il blackout. Gli ottimi risultati sul campo infatti hanno fatto perdere di vista l'obiettivo principale bianconero che non era quello di vincere subito ma di tornare a essere una potenza del calcio italiano in pianta stabile. L'esonero di Ranieri ne è l'esempio lampante perché mai nella loro storia i bianconeri avevano cambiato allenatore a due giornate dal termine del campionato. Da quel momento in poi qualcuno ha spento la luce. Gli investimenti - ingenti - sono stati fatti senza programmazione raccogliendo 'figurine' e il rapporto con la piazza si è deteriorato fino ai cori quasi contro di Parma.
Nel 2009-10 la squadra è affidata a Ferrara con gli acquisti, tra gli altri, di Diego e Felipe Melo. La stagione si rivela un flop con l'ex difensore cacciato a gennaio e sostituito da Zaccheroni, che meglio non fa. Allora rivoluzione, segno pratico che il progetto di quel settembre 2006 è diventato carta straccia. L'arrivo di Delneri e Marotta sembra dare un senso a tutto quanto ma a smentirsi sul campo sono proprio i due protagonisti giunti dalla Sampdoria con acquisti a valanga ma poco sensati e una stagione sul campo al limite dell'imbarazzante, senza il sostegno dei tifosi ormai stufi di vedere una Juventus ridotta a essere una provinciale qualunque. Il futuro però non è roseo: l'Europa rimarrà un sogno la prossima stagione e l'appeal bianconero verso i grandi giocatori sta scemando inesorabilmente. La Juve doveva tornare grande in cinque anni ma oggi, cinque anni dopo, rischia solo di sparire dall'élite del calcio europeo e non solo...